L'autore figura come soggetto unico e, allo stesso tempo, molteplice e plurale. Se da sempre A-1 53167 si e' presentato dietro una sigla - quella del numero del proprio passaporto - ora, declinando il suo nome Anibal Asdrubal Lopez Juarez, mette in scena altrettanti personaggi con ruoli e pratiche differenti. In "Colectiva" e' la divisione del lavoro ad essere all'opera. A cura di Marco Scotini.
Colectiva
a cura di Marco Scotini
Venerdi' 22 settembre, in occasione di Start-Milano, Prometeogallery di Ida Pisani inaugura nuovamente stagione espositiva con la scena artistica guatemalteca.
Dopo il successo di Regina Jose' Galindo con l’azione “Perra", questa e' la volta di A-1
53167 (Guatemala 1964) che, a tre anni di distanza dall’ultima personale presso la galleria, ritorna ora con un nuovo e ampio progetto.
La mostra “Colectiva" non presenta una selezione di artisti, come il titolo sembrerebbe
suggerire, ne' una serie di opere scelte da A-1 53167 in veste di curatore. Si tratta, al
contrario, di una personale in cui l’autore figura come soggetto unico e, allo stesso
tempo, molteplice e plurale. Se da sempre A-1 53167 si e' presentato dietro una sigla -
quella del numero del proprio passaporto - ora declinando il suo nome Ani'bal Asdrubal
Lo'pez Jua'rez mette in scena altrettanti personaggi con ruoli e pratiche differenti: da
quelle ordinarie di dormire e mangiare a quella di disegnare o di fare sport.
Divenuto noto per le sue azioni a rischio, per le incursioni pubbliche e gli interventi
urbani a Ciudad de Guatemala, A-1 53167 in realta' ha cercato di mettere a fuoco ogni
volta i codici normativi che ordinano la nostra societa': codici culturali, economici,
comportamentali, politico-sociali. O, meglio, tattiche di potere - in senso foucaultiano -
talmente mimetizzate nei contesti sociali da non dover essere messe in discussione.
Eppure tali da ordinare il nostro spazio senza che alcun intervento dall’esterno fosse
necessario.
In questo senso A-1 53167 ha scelto come terreno di lavoro lo spazio pubblico o
qualunque spazio gli potesse permettere di costruire un discorso a partire dai propri
codici e linguaggi specifici: da quelli della strada a quelli del museo, a quelli della
comunicazione. Quando in “30 de Junio" - con cui ha vinto il Premio Speciale per
giovani artisti alla Biennale di Venezia del 2001 - scarica del carbone nell’Avenida in
cui sarebbe dovuta passare la parata militare, A-1 53167 conosce bene il significato di
“terra bruciata" che quel materiale ha per l’esercito guatemalteco divenuto, in questa
occasione, pubblico e attore della sua opera.
La galleria come spazio commerciale e' stata piu' volte l’ambito d’azione di A-1 53167.
In occasione della sua personale da Contexto nel 2000, con un gesto estremo, A-1
53167 punta la pistola ad un passante chiedendo denaro in prestito per finanziare la
mostra. Mentre per l’opening della sua mostra del 2004 a Berlino, sei guardie giurate
impediscono al pubblico qualsiasi contatto con cose e persone sotto un simbolo di
divieto che recita: “Do it right". Ma alla base di tutto il lavoro di A-1 53167 piu' che una
critica agli apparati di potere c’e' sempre una precisa coscienza economica di essi. E
tale si rivela anche in “Colectiva" dove c’e' una volonta' di mettere in scena una despecializzazione
dell’artista e una sua conseguente materializzazione. In “Colectiva" e'
la divisione del lavoro ad essere all’opera.
Ufficio Stampa: Elena Bari, e-mail: eba@fastwebnet.it
Inaugurazione venerdi' 22 settembre ore 12.00
Prometeogallery - via Ventura, 3 - 20134 Milano
orari: dal martedi' al sabato dalle 12.00 -19.30