Sprengel Museum
Hannover
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Il rumore della strada
dal 28/4/2001 al 24/6/2001
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Segnalato da

Michael Quasthoff



 
calendario eventi  :: 




28/4/2001

Il rumore della strada

Sprengel Museum, Hannover

Futurismo italiano 1909-1918. Lo Sprengel Museum Hannover propone per la prima volta in Germania una vasta esposizione di opere relative al primo decennio del Futurismo italiano (1909-1918). La mostra abbraccia il periodo compreso tra la pubblicazione del primo manifesto futurista di F.T. Marinetti e la fine della prima guerra mondiale - periodo in cui il Futurismo ha formato le sue basi teoriche e trovato la sua tipica espressione artistica.


comunicato stampa

Futurismo italiano 1909-1918

Lo Sprengel Museum Hannover propone per la prima volta in Germania una vasta esposizione di opere relative al primo decennio del Futurismo italiano (1909-1918). La mostra abbraccia il periodo compreso tra la pubblicazione del primo manifesto futurista di F.T. Marinetti e la fine della prima guerra mondiale - periodo in cui il Futurismo ha formato le sue basi teoriche e trovato la sua tipica espressione artistica

Qui in Germania sono mancati finora reali confronti con questo importante movimento artistico del 20. secolo. I motivi di ciò sono sicuramente svariati. Una delle ragioni principali è, come in seguito è avvenuto anche per l'avanguardia russa, il collegamento tra l'attività artistica e l'esplicito impegno politico di questi artisti. I futuristi auspicavano il compimento dell'unità d'Italia e concepivano per il loro paese un'idea di nuova grandezza imperiale. F.T. Marinetti, lo "spiritus rector" del movimento, non era il solo a nutrire "la speranza che il Futurismo potesse aspirare a divenire ufficialmente arte nazionale, simbolo dell''italianità' e dell''irredentismo' e quindi assumere a livello ideologico un ruolo-guida sia in Italia che in Europa. Que-sto desiderio porterà in seguito il Futurismo ad una pericolosa vicinanza con il fas-cismo" (Norbert Nobis). Tale deviazione spinse le generazioni successive a mantenere le distanze nei confronti di questa avanguardia ed a stigmatizzare per lungo tempo il Futurismo. Un ulteriore motivo delle riserve in Germania verso tale movimento artistico è la decisa battaglia dei futuristi nei confronti dell'arte e della cultura tedesche e quindi l'impronta nazionalista con la quale questo movimento artistico venne recepito in Germania. Eppure il Futurismo ha molte affinità sia formali che culturali con il Cubismo francese e con l'Espressionismo tedesco.

Non solamente questi ultimi importanti intrecci e contaminazioni valgono un confronto di tipo nuovo con il Futurismo; i futuristi hanno infatti accolto e celebrato in maniera molto più intensa degli artisti contemporanei attivi nel resto d'Europa lo sviluppo tecnico tipico di quegli anni. Per questo motivo proprio adesso, con il congedo dal cosiddetto secolo "tecnico", il XX, a cui è subentrata l'era digitale, è opportuno, formulando nuove domande, riconsiderare l'arte di quell'epoca. Alla teoria relativi-stica di A. Einstein e alla rivoluzione teorica legata alla teoria quantistica di M. Planck "non poteva che conseguire un rivoluzionamento radicale dell'epistemologia generale della conoscenza" (Francesca Talpo). Ciò doveva necessariamente generare conseguenze in ogni campo estetico. Infatti le scoperte che il tempo non è che un fatto percettivo soggettivo e che materia e movimento sono due fattori inseparabili si trovarono a fermentare in un clima culturale che, impregnato dalla figura prometeica del Superuomo nietzscheano, dal rifiuto bergsoniano dell'intelletto come strumento di conoscenza e da diversi modelli euforico-vitalistici di riforma della vita, lanciava un urlo insistente in favore di un avviamento ad un nuovo approccio all'arte basato sulla facoltà intuitiva e soggettiva dell'artista. "Noi vogliamo rientrare nella vita ... Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido" si trova ad esempio scritto nel "Manifesto tecnico della pittura futurista", 1910.

Per soddisfare queste istanze e per sensibilizzare la società ad un'estetica che mirava ad un cambiamento delle pratiche di vita, i futuristi coniugarono a "posizioni social-rivoluzionarie, anarchiche e nazional-sciovinistiche un euforico ottimismo verso il progresso" (Christoph Hoch) creando con ciò il repertorio formale tipico dell' Avanguardia moderna: happening, uso mirato in campo artistico di polemiche, manifesti e pubblicità aggressive. A differenza di dadaisti e surrealisti, i quali reagirono in modo scettico e con una protesta di tipo antiborghese alla modernizzazione industriale, i futuristi volevano "Rendere e magnificare la vita odierna, incessantemente e tumultuosamente trasformata dalla scienza vittoriosa" ("La pittura futurista", 1910).

Essi rivendicavano una pretesa totalizzante non solo in campo artistico ma anche in ogni settore della vita. Tramite il gesto e l'azione infatti la realtà sociale avrebbe dovuto nelle loro intenzioni acquisire un raddoppiamento ed un potenziamento estetico, procedimento questo che al giorno d'oggi ci assale con toni violenti in ogni campo della realtà.

All'interno della mostra "Il rumore della strada. Futurismo italiano 1909-1918" sono esposte, tra dipinti, sculture e disegni, più di 250 opere d'arte e si possono ammirare manifesti, pubblicazioni e scritti vari degli artisti futuristi. Particolare rilievo è stato dato ai membri-fondatori del Futurismo - Marinetti, Balla, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini - mentre altri artisti di minor peso sono rappresentati attraverso alcuni significativi esempi della loro opera.

Il movimento futurista non limitò la sua opera solamente all'ambito pittorico, scultoreo e letterario, la mostra presenta infatti, attraverso un'oculata scelta di opere, anche l'architettura, la fotografia, la moda ed il teatro futurista. Un vasto fuoriprogramma con proiezioni di film, conferenze, ecc. documenterà inoltre l'attività cinematografica, teatrale, musicale ed in generale la versatilità culturale del movimento futurista.

La mostra è accompagnata da un catalogo ampiamente illustrato e contenente articoli relativi ai diversi aspetti del Futurismo di alcuni importanti esperti di fama inter-nazionale. È stato inoltre costituito per la mostra un comitato di esperti e studiosi del quale fanno parte, fra gli altri, il Prof. Enrico Crispolti di Roma, il Dott. Massimo Carrà di Milano ed il Prof. Ulrich Krempel di Hannover. Il curatore della mostra è il Dott. Norbert Nobis, che è stato assistito dalla Dott.ssa Francesca Talpo.

La mostra avrà inoltre una seconda sede presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma (6 luglio - 22 ottobre 2001).

Per ulteriori informazioni:

Sprengel Museum Hannover
Curatore Dott. Norbert Nobis
Tel. 0049/ (0)511/ 168 - 4 46 45

Ufficio stampa Michael Quasthoff
Tel. 0049/ (0)511/ 168 - 4 39 24
Fax 0049/ (0)511/ 168 - 4 50 93
Michael.Quasthoff.453@Hannover-Stadt.de

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