Francesco Cito
Annalisa Monga
Raoul Iacometti
Daniele Faverzani
Cristina Miam
Arianna Forcella
Marco Introini
Max Vuerich
Cristina Sansigolo
Michael Mall
Jacek Soltan
II Edizione - Il Festival presentera', quest’anno un'eccezionale raccolta d'immagini. I giovani fotografi invitati ad esporre provengono da tutta Europa. Le proposte sono per lo piu' inedite e ci rivelano il poco conosciuto versante della fotografia esordiente. Ospite d'onore Francesco Cito, il miglior fotogiornalista italiano a detta di Ferdinando Scianna.
II Edizione
Il Festival presentera', quest’ anno un'eccezionale raccolta d'immagini. I giovani fotografi invitati ad esporre provengono da tutta Europa. Le proposte sono per lo piu' inedite e ci rivelano il poco conosciuto versante della giovane fotografia.
Sono i nuovi testimoni dell’attualita’, interpreti del sapere e dei tempi in cui viviamo, ''scrittori'' della visione. Sono i nuovi storici, capaci di fissare per sempre, nella memoria collettiva e personale, i momenti piu' importanti della nostra epoca.
Alcuni di questi giovani hanno sviluppato una tecnica di straordinaria ricercatezza attraverso un continuo sperimentare e sperimentarsi, altri hanno attraversato le citta' piu' diverse narrandole in immagini dove la luce e il colore dominano sulla forma in un linguaggio tutto personale.
Nel 2006 il Leccoimmagifestival ospita un grande nome della fotografia italiana, Francesco Cito, grande fotoreporter che, da quando ha lasciato la sua Napoli a 23 anni, ha sempre viaggiato come free lance realizzando servizi memorabili. La cultura dell'immagine trova nella fotografia una estensione ancora a misura d'uomo, capace di descrivere ed insieme, di dare ascolto. Aspetto che bene viene evidenziato nelle straordinarie mostre proposte quest'anno dal FestivaldiLecco.
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Mostre:
Francesco Cito
Sulla terra chiamata Palestina per definizione di Ferdinando Scianna e' il miglior fotogiornalista italiano: “ha l'istinto del fatto, la passione del racconto, la capacita' di far passare attraverso le immagini, con forza di sintesi e rigore visivo, l'essenziale delle cose."
Annalisa Monga - Ospite locale
Ecco invece le voci che giungono dalla sponda. Pero' sono indistinte, fatte di una realta' cara ai visionari. E cosi' mi immergo nelle acque e guardo, ogni volta diversamente. L’ennesimo, continuo, battesimo.
Raoul Iacometti - Gourmet - 2004/2005
Gourmet e' mio padre, amante di ricette personali, di piatti inventati, creati da lui. Gourmet e' anche mia madre, che alla fine di ogni pasto infila i suoi guanti in gomma e lava pentole e stoviglie con celerita', nella schiuma morbida che straripa dal lavello. E’ il mio passato da bambino. Il ricordo dei profumi e degli odori tipici della domenica, quando mio padre era a casa e gia' dalle prime ore del mattino mio fratello ed io udivamo il clangore delle posate e il rumore della frusta per montare la maionese. Gourmet era mia nonna, estimatrice del cuoco, assaggiatrice di ogni nuova ricetta, per nulla imbarazzata dai nuovi sapori.
Daniele Faverzani - Impronte effimere 1999
Nelle fotografie l'antica e importante funzione del sistema di chiuse viene celebrata attraverso il ricorso alla metafora. Le ombre dei congegni che le azionavano e il loro riflesso nelle acque del naviglio, diventano la rappresentazione del ricordo di questa strategica ma ormai perduta funzione che, nel luogo della memoria e dell'immaginazione, puo' ancora trovare la dignita' di un tempo. Il ricordo di cio' che un tempo “e' stato" assomiglia alle ombre e ai riflessi, impronte mutevoli ed effimere, impressioni di una presenza fugace delle quali non rimane traccia, se non nella nostra memoria.
Cristina Miam - Marco Frigerio - “Working class"...
Ogni volta che esploriamo le aree industriali abbandonate delle nostre citta', percepiamo la sensazione che questi luoghi rispecchino in qualche modo il futuro del nostro attuale tessuto
industriale, che siano gli inquietanti presagi di cio' che dovra' inevitabilmente accadere e con una maggiore frequenza rispetto al passato, a moltissime altre aziende oggi attive. Tra questi luoghi apparentemente cosi' differenti affiora la percezione di un destino condiviso, di destini comuni che si riflettono uno nell’altro, e che ci ricordano di scegliere il nostro futuro con molta attenzione, ora, mentre e' ancora possibile.
Arianna Forcella - Coney Island 2003
Questa mostra e' una raccolta di fotografie che nascono da emozioni personali: un microcosmo di storie, appunti di vita, paure, sensazioni, riferimenti a luoghi, situazioni, persone, che mi hanno incrociato, sfiorato amato, emozionato e comunque vissuto. Principalmente uso il mio lavoro come uno stumento di ricerca cercando di fotografare non quello che vedo ma quello che sento.
Marco Introini - Paesaggio analogico
Paesaggio analogico e' work in progress, un laboratorio sul paesaggio urbano Progettato come un percorso in un paesaggio immaginario, e' un montaggio analogico di immagini provenienti da tutti i luoghi che ho fotografato.Ogni immagine dovrebbe relazionarsi analogicamente, essere la conseguenza della precedente ed introduzione della successiva sia dal punto di vista della composizione fotografica sia dal punto di vista dei rimandi architettonici contenuti in esse. Non interessa piu' una consequenzialita' geografico-temporale delle fotografie ma una famigliarita',una simpatia, tanto da costruire un nuovo paesaggio di esperienze personali.
Max Vuerich - 70fotografieaffiancate 2004
Una donna, un uomo. Individui e individualisti che si concentrano sulla consapevolezza di se stessi, si interrogano sul proprio io, tendono a conoscersi profondamente nelle sensazioni, nel carattere, nei sogni e nelle paure.
Cristina Sansigolo - Presenze 2005
C’e' una parte di noi che teniamo sempre nascosta, la piu' intima, che e' la piu' vera, mi riferisco alla nostra anima, al nostro reale essere e non al nostro
apparire. Preferiamo che gli altri non la vedano e cosi' la teniamo rigorosamente celata dentro il nostro corpo, che diventa una specie di corazza...
Michael Mall - L’entita' 2006
Il mio lavoro consiste nello scomporre il corpo umano inserendolo in pose iconografiche, simboliche e religiose. Il corpo umano perde la sua forma e la sua armonia come fosse assorbito da un’ entita' con una forza superiore.
Jacek Soltan - Reki=Mani 2005
Il guanto, seconda pelle delle mani prodotto in infiniti materiali, onora,nasconde, protegge, dona bellezzao i suoi contrari, dal passato al presente, indossati e vissuti raccontanostorie...a chi non solo sa guardare ma vede oltre.
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Completano il festival:
1• I workshops, scuole tenute da professionisti rivolte a cultori della fotografia.I workshop sono,
per gli appassionati come per i professionisti, un momento unico di confronto e crescita.
Lavorare con grandi fotografi da' un contributo significativo e stimola l'evoluzione personale
e lavorativa.
1• La lettura portfolio, con assegnazione di una borsa di studio di 3500 euro per incoraggiare i giovani al di sotto dei 25 anni che si avvicinano al mondo della fotografia.
2• Conferenze, che vorrebbero essere un’occasione per avviare un'utile riflessione tra gli addetti alla fotografia e non.
La cultura dell'immagine trova nella fotografia una dimensione ancora a misura d'uomo, capace di descrivere, ed insieme, di ascoltare. Aspetto che bene viene evidenziato nelle straordinarie mostre proposte durante il Festival.
Segreteria festival
La Stazione Fotografica
Via Trieste 11 - Lecco
Tel. 0341.360818
Inaugurazione Sabato 23 Settembre 2006 alle ore 17.30
Monastero di Santa Maria del Lavello
Via Padri Serviti 1 - Calolziocorte (Lecco)