Mondo Bizzarro Gallery
Bologna
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Les Japonaises blessees
dal 4/5/2001 al 7/6/2001
051 229737 FAX 051 229737
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Segnalato da

Mondo Bizzarro



approfondimenti

Romain Slocombe



 
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4/5/2001

Les Japonaises blessees

Mondo Bizzarro Gallery, Bologna

Benvenuti nel mondo "medico" del pittore, fotografo, illustratore, autore di cortometraggi e romanziere francese Romain Slocombe, un universo in cui feticismo e arte s'incontrano e diventano una cosa sola. Figlio d'arte nato nel 1953 Slocombe entra nel mondo dell'arte negli anni Ottanta con mostre a Parigi, Ginevra, Berlino e diviene un artista cult in Giappone, dove tiene le sue maggiori rassegne espositive a partire dai primi anni Novanta.


comunicato stampa

Benvenuti nel mondo "medico" del pittore, fotografo, illustratore, autore di cortometraggi e romanziere francese Romain Slocombe, un universo in cui feticismo e arte s'incontrano e diventano una cosa sola. Figlio d'arte nato nel 1953 - suo padre era architetto, suo nonno scrittore e giornalista, suo zio direttore della fotografia per registi quali Losey, Polansky e Spielberg - Slocombe entra nel mondo dell'arte negli anni Ottanta con mostre a Parigi, Ginevra, Berlino e diviene un artista cult in Giappone, dove tiene le sue maggiori rassegne espositive a partire dai primi anni Novanta.

Romain Slocombe inizia la sua carriera artistica come grafico e illustratore per riviste di fantascienza; ha inoltre la fortuna di illustrare novelle di autori che ama molto, come Mishima, Tanizaki, Kerouac e Miller. Il suo percorso viene segnato, in maniera irreversibile, dal primo viaggio in Giappone nel 1977. Da allora ne conta più di venti. Qui, oltre ad incontrare sua moglie, da cui avrà una figlia nel 1984, impara la lingua e avvia una ricerca su due binari paralleli: da una parte l'ampia raccolta di documentazione personale (fotografie e video), dall'altra la pratica della sua "arte medica", che lo porterà a sviluppare un immaginario erotico-medico bizzarro e raffinato, attraverso fotografie, dipinti, video sperimentali, e performances.

Nel 1983, col volume dal titolo "L'Art Médical", Slocombe pubblica il manifesto dell'Arte Medica, che influenzerà altri artisti come Trevor Brown e fotografi come Bakuzan Itoh. Qui compaiono le sue prime foto e dipinti "medical", insieme ai lavori di Loulou Picasso, Fred Chalmer, Shinegari Onishi, Didier Eberoni e Kiki Picasso.
Nella sua prima mostra italiana Slocombe presenta una trentina di fotografie in bianco e nero.

Le stanze in penombra degli ospedali di Tokyo attraggono il suo sguardo: bende, cerotti e ingessature lasciano intravedere corpi violati misteriosamente sensuali. Il trauma è già accaduto, non cè violenza; le modelle irrigidite in busti ortopedici o in candidi gessi, assumono le sembianze di bambole spezzate e accomodate. " L'immaginario medico è nella mia fantasia fin dall'infanzia" - confessa Slocombe - "ricordo un libro di illustrazioni per bambini con giocattoli rotti e riaggiustati. In particolare ho chiara l'immagine di una bambola con i capelli neri e un vestito corto rosa, che aveva la testa bendata e il braccio fasciato. Impossibile stabilire se quella fu l'origine del mio feticismo o se questo genere di interesse fosse innato in me. Le ragazze orientali s'addicono perfettamente al mio immaginario medico: sono le più simili alle bambole, i loro capelli neri sono molto grafici e gli occhi allungati sono i più vicini a un'espressione di piacere orgasmico. Inoltre, la gente di Tokyo appartiene a una sofisticata cultura urbana, da secoli; il sesso lì non ha subito repressioni di carattere morale, ma esclusivamente politico. Forse questo spiega perché le donne giapponesi siano così aperte e interessate agli aspetti perversi e bizzarri del sesso".

All'ospedale, per strada o dentro la metropolitana le "broken dolls" di Slocombe diventano emblema della fragilità femminile e della sua infinita grazia.
Accompagnerà la mostra un catalogo edito dalla Mondo Bizzarro Press.


Inaugurazione: Sabato 5 maggio ore 18.00 - 20.30

Orari: dal martedì al sabato 9.30 -12.30 15.30 - 19.30

Mondo Bizzarro Gallery, via Alessandrini 7, Bologna, tel.051 247349 fax.051 243438

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