La mostra celebra l'incontro tra i due maestri attraverso oltre 230 opere tra oli, sculture, acquarelli, gouaches, disegni e documenti. Partecipano alla mostra con i loro capolavori importanti musei pubblici e prestigiose collezioni private di tutto il mondo. Henri Matisse e Pierre Bonnard percorsero strade parallele e furono in continuo dialogo attraverso un fitto carteggio pubblicato dalla casa editrice francese Gallimard. Due artisti che rappresentano 2 direzioni fondamentali della pittura del 900: Matisse verso il moderno, Bonnard nel costante legame con la tradizione.
"Viva la pittura!" Con questo motto emblematico e pieno di entusiasmo inizia la
corrispondenza tra due grandi artisti, Henri Matisse e Pierre Bonnard, un carteggio
specchio di un'amicizia durata quasi quaranta anni e interrotta soltanto dalla
morte.
Dal 6 ottobre 2006 al 4 febbraio 2007 la mostra "Matisse e Bonnard. Viva la
pittura!" al Complesso del Vittoriano celebra l'incontro tra i due maestri
attraverso oltre 230 opere tra oli, sculture, acquarelli, gouaches, disegni e
documenti.
Partecipano alla mostra con i loro capolavori importanti musei pubblici e
prestigiose collezioni private di tutto il mondo. Ben 27 musei francesi aderiscono
all'evento e, tra essi, il Centre Pompidou ed il Muse'e des Arts De'coratifs di
Parigi, il Muse'e Toulouse-Lautrec di Albi, il Muse'e des Beaux-Arts et d'Arche'ologie
di Besancon, i Muse'es des Beaux-Arts di Bordeaux, di Brest, di Digione e di Nizza,
il Muse'e Matisse di Cateau-Cambresis, il Muse'e Tavet Delacour di Pontoise, la
Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence, l'Annonciade Muse'e de Saint Tropez ed il
Muse'e d'Art Moderne di Trois. Tra i paesi partecipanti spiccano la Russia (con
quattro opere dallo Museo dell'Ermitage ed un capolavoro dal Museo
Pushkin), gli Stati Uniti (con il Metropolitan Museum, il St. Louis Museum of Art,
il Los Angeles County Museum of Art ed il Brooklin Museum of Art) il Canada (con il
Montreal Museum of Fine Arts ed il Muse'e de Beaux Arts de Canada) e l'Australia (con
la National Gallery of Australia, la National Gallery of Victoria e la New South
Wales Art Gallery), oltre a Brasile, Finlandia Inghilterra, Irlanda, Italia,
Norvegia, Ungheria, Citta' del Vaticano ed altri.
La Mostra, che nasce sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
e con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, si avvale
del patrocinio del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ambasciata di
Francia in Italia, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, ed e' promossa
dal Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali, Assessorato alle
Politiche Educative e Scolastiche, Assessorato alla Comunicazione -, unitamente alla
Provincia di Roma - Presidenza, Assessorato alle Politiche Culturali - e alla
Regione Lazio - Presidenza, Assessorato Cultura, Spettacolo, Sport.
L'esposizione "Matisse e Bonnard" si avvale di un prestigioso Comitato Scientifico
composto da Guy Cogeval, Direttore del Montreal Museum of Fine Arts, Philippe Cros,
Direttore della Fondazione Bemberg di Tolosa e commissario generale internazionale
della mostra, Jack Flam, Distinguished Professor of Art History della City
University of New York, Marie-The're'se Pulve'nis de Seligny, direttrice del Museo
Matisse di Nizza, Claudio Strinati, Soprintendente per il Polo Museale Romano e
commissario generale per l'Italia della mostra, Maria Teresa Benedetti, gia'
ordinaria all'Accademia di Belle Arti di Roma, e Claudia Zevi. La rassegna e'
coordinata e organizzata da Alessandro Nicosia (Presidente di Comunicare
Organizzando).
La mostra
Nel corso dell'ultimo decennio il Complesso del Vittoriano e' diventato lo spazio
espositivo principe nel panorama romano per la presentazione di artisti di fine
Ottocento e inizio Novecento, ospitando prestigiose mostre come quelle dedicate a
Magritte, Ce'zanne, gli Espressionisti, Klee, Degas, Munch e, infine, ad Amedeo
Modigliani.
Oggi, con un approccio scientifico completamente innovativo, vengono presentati due
maestri, Henri Matisse e Pierre Bonnard, artisti che percorrono strade parallele e
sono in continuo dialogo attraverso un fitto carteggio pubblicato dalla casa
editrice francese Gallimard. Matisse e Bonnard rappresentano due direzioni
fondamentali dell'arte del Novecento: Matisse verso il moderno, Bonnard nel costante
legame con la tradizione. Non un confronto tra opere diverse per segno e resa
formale, bensi' un incontro tra due grandi della pittura del Novecento, uniti da una
fortissima stima reciproca e dalla comune indagine sulle capacita' espressive del
colore.
Gli aspetti che legano Henri Matisse e Pierre Bonnard sono molteplici. Nonostante la
sua sconcertante precocita', l'influenza che ebbe su Toulouse-Lautrec ed il suo ruolo
cruciale nel movimento Nabis, Bonnard e' stato spesso considerato come l'ultimo
impressionista. In realta', egli trasforma l'indagine obbiettiva sul reale degli
Impressionisti in uno sguardo volto verso una realta' interiore. Egli e' solo di due
anni piu' vecchio dell'amico e condivide con lui momenti fondamentali del suo
percorso. Per entrambi la prima mostra personale e' alla Galleria Ambroise Vollard,
sostituita, a partire dalla seconda meta' degli anni '10, dalla Galleria
Bernheim-Jeune; entrambi vivono la loro stagione matura nel Midi della Francia.
Sanno di essere due sopravvissuti, due uomini, per usare le parole di Rodin, "che
hanno avuto la fortuna di perseguire con passione cio' che hanno amato": l'Arte.
L'amore incondizionato per la pittura e lo stesso rovello nei confronti delle
difficolta' della creazione artistica costituiscono il loro legame piu' forte.
Bonnard scrive a Matisse: "La pittura e' qualche cosa a condizione di concedersi
completamente. Credo che ci capiamo bene su questo punto"; Matisse gli dira' poi: "La
verita' e' che un pittore esiste con la tavolozza in mano e fa cio' che puo'".
Entrambi sono fautori di un'arte che superi il dibattito delle Avanguardie e trovi
il proprio scopo all'interno del dipinto, non come imitazione del reale, ma come
trascrizione di una reazione personale ad esso. Le famose frasi di Matisse "L'arte e'
una comoda poltrona" o di Bonnard "La pittura non e' altro che il piacere di
dipingere" vanno lette, dunque, come l'espressione di un ideale comune, per cui
l'artista non deve sottomettersi alla natura e alle sue regole, ma esclusivamente a
quelle del dipinto.
La rivoluzione introdotta da Bonnard in pittura consiste nell'aspirazione a
riprodurre una sensazione psicofisiologica del reale, cioe' a dipingere la
'sensazione' prodotta in lui dal soggetto e ricollocata nel fluire del tempo. In tal
modo, si abbandona uno degli elementi fondamentali della pittura tradizionale
(quella che Matisse chiama 'la pittura della mimesi'), cioe' la prospettiva. Non
dovendo piu' riprodurre un'immagine, ma una percezione, il dipinto non raffigura piu'
la realta', ma una visione soggettiva derivata da essa. Perdendo il punto focale
tradizionale, la pittura acquista una visione piu' ampia. E' proprio questo aspetto
del superamento della mimesi che Matisse ricerca nell'arte orientale, composta di
colori piatti, di forme giustapposte e non gerarchizzate, elementi che lo guidano
verso la sua particolare concezione di un'arte decorativa.
Nonostante gli esiti formali cosi' diversi, i due artisti dimostrano sempre un
estremo interesse, rispetto ed ammirazione l'uno per il lavoro dell'altro e si
scambiano quadri alla ricerca del consenso e dell'approvazione reciproca. A
testimonianza di cio', all'inizio del 1911, Matisse acquista da Bernheim-Jeune "La
serata al Salon" di Bonnard, che conservera' per sempre. Bonnard, dal canto suo,
avrebbe sempre tenuto con se' la superba "Finestra aperta" di Matisse. I due
testimoniano apertamente la stima che hanno l'uno per l'altro. A chi, dopo la morte
di Bonnard, ne mette in
discussione la "modernita'", Matisse risponde irritato: "Si'! Certifico che Pierre
Bonnard e' un grande pittore oggi e lo sara' ancora di piu' per l'avvenire!". Bonnard,
invece, gli testimonia la sua ammirazione direttamente in una lettera: "quando penso
a lei, penso ad uno spirito mondato da ogni vecchia convinzione estetica, solo
questo consente una visione diretta della natura, la fortuna piu' grande che un
pittore possa avere".
Il dialogo artistico tra i due e' costante: Bonnard ammira l'originale visione della
natura di Matisse, quest'ultimo trarra' ispirazione dall'opera dell'amico per
rafforzare l'intensita' del colore e la liberta' del disegno. I due hanno in comune
anche i temi rappresentati qui in mostra: ritratti, paesaggi e visioni delle citta',
marine, finestre aperte sul Mediterraneo o sulla campagna, capaci, come gli specchi,
di infrangere le regole della prospettiva. Inoltre, le
nature morte, oggetti e ricchi mazzi di fiori, e tutte le possibili declinazioni
della figura femminile.
Anche se i loro esiti formali sono diversi colpisce l'intensita' di un incontro, lo
scambio costante, il dialogo sempre alto, che arricchisce entrambi e che,
sicuramente, colpira' i visitatori della mostra.
Organizzazione e produzione: Comunicare Organizzando
Catalogo: Skira
Sponsor: Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato - Gioco del Lotto, Ferrovie
dello Stato, Banca di Roma
Collaboratori ufficiali: Gruppo Poste Italiane, Vodafone, GSE Gestore Servizi
Elettrici, Istituto Luce, American Express carta di credito ufficiale
Collaboratori tecnici: Gruppo Maggiore, Dimensione Suono Due, Hotel Eden, The Duke
Hotel, Hotel Splendide Royal, Progress Insurance Broker,
Borghi International
Ufficio Stampa: Novella Mirri, tel. 06/6788874; cell. 335/6077971; ufficiostampa@novellamirri.191.it
Assistenti: Paola Saba, Allegra Seganti, Annalisa Inzana
Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali) Roma
Orario: dal lunedi' al giovedi' 9.30 -19.30; venerdi' e sabato 9.30 - 23.30; domenica 9.30 - 20.30
Costo del biglietto: € 10,00 intero; € 7,50 ridotto