Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2
Milano
via Giovanola, 21/c
02 6425119 FAX 02 6425119
WEB
Alessandro Gabbia
dal 8/10/2006 al 26/10/2006
lunedi', mercoledi' e venerdi' dalle 17.00 alle 19.00

Segnalato da

Circolo Culturale Bertolt Brecht



approfondimenti

Alessandro Gabbia



 
calendario eventi  :: 




8/10/2006

Alessandro Gabbia

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2, Milano

Caput Mortum. "L’ossessione per la memoria diventa segno: le linee del volto come scrittura e le tracce che le gocciolature lasciano sulla tela." (Vera Maria Carminati)


comunicato stampa

Caput Mortum

“Se ne stanno divisi nel mondo, ognuno con la sua notte, ognuno con la sua morte, agri, la testa nuda, nella brina di cio' che e' remoto e vicino" (Paul Celan) Non un tempo veloce e irrequieto, che scivola verso l’istante abissale in cui la vita finisce, ma un trascolorare lento, un lavoro paziente. Polvere su polvere cancella le tracce, assidua.

Il nulla consuma i lineamenti di questi volti senza materia come la pioggia porta via le lacrime dalle guance dei morti, nella danza macabra che chiude Il Settimo Sigillo di Bergman. L’esito e' oblio senza redenzione e anche il processo non riserva sorprese: pacato, irreversibile, costante.

Alessandro Gabbia non indica solo un passaggio - l’angoscia di chi varca la soglia, il dolore estremo - ma raccoglie i segni di un progressivo venire meno, una perdita di consistenza quotidiana. Tutto cio' che vedemmo si allontana e sbiadisce. Lo sguardo - annichilito - resta inchiodato in una fissita' vuota. Nessuna intenzione, niente parole.

Senza attendere che almeno qualcosa sia compiuto la cenere cade come pioggia a confondere i lineamenti con lo sfondo. La scarnificazione e' dolorosa, non uno strappo vivo, ma una lontananza irrevocabile. Il principium individuationis si perde in un girotondo di volti tutti uguali. La materia e' liquida, e' colore, trasparenza, velatura, e' traccia in bilico sul nulla. Una decomposizione senza carne e senza catarsi.

L’ossessione per la memoria diventa segno: le linee del volto come scrittura e le tracce che le gocciolature lasciano sulla tela. Si avverte in queste opere una grande cura compositiva (parti di quadro sembrano lavori astratti) ed equilibrio cercato nei passaggi del colore e nel bilanciato alternarsi di luce e ombra. Il segno e' come un nome ripetuto contro la possibilita' di dimenticare. E l’armonia della composizione tradisce la ricerca di un ordine: un ordine debole fatto di segni, ma privo di senso, quando tutto cio' che deve accadere e' gia' accaduto.
Vera Maria Carminati

Inaugurazione: Lunedi' 9 ottobre alle ore 17.30

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2 - Giovanola
Via Giovanola, 21/c - Milano

Orari: lunedi', mercoledi' e venerdi' dalle 17.00 alle 19.00

IN ARCHIVIO [91]
Fuoristagione 2012 e Spunti di Vista
dal 27/5/2012 al 12/6/2012

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede