Circolo Culturale Bertolt Brecht
Caput Mortum. "L’ossessione per la memoria diventa segno: le linee del volto come scrittura e le tracce che le gocciolature lasciano sulla tela." (Vera Maria Carminati)
Caput Mortum
“Se ne stanno divisi nel mondo, ognuno con la sua notte, ognuno con la sua morte, agri, la testa nuda, nella brina di cio' che e' remoto e vicino" (Paul Celan) Non un tempo veloce e irrequieto, che scivola verso l’istante abissale in cui la vita finisce, ma un trascolorare lento, un lavoro paziente. Polvere su polvere cancella le tracce, assidua.
Il nulla consuma i lineamenti di questi volti senza materia come la pioggia porta via le lacrime dalle guance dei morti, nella danza macabra che chiude Il Settimo Sigillo di Bergman. L’esito e' oblio senza redenzione e anche il processo non riserva sorprese: pacato, irreversibile, costante.
Alessandro Gabbia non indica solo un passaggio - l’angoscia di chi varca la soglia, il dolore estremo - ma raccoglie i segni di un progressivo venire meno, una perdita di consistenza quotidiana. Tutto cio' che vedemmo si allontana e sbiadisce. Lo sguardo - annichilito - resta inchiodato in una fissita' vuota. Nessuna intenzione, niente parole.
Senza attendere che almeno qualcosa sia compiuto la cenere cade come pioggia a confondere i lineamenti con lo sfondo. La scarnificazione e' dolorosa, non uno strappo vivo, ma una lontananza irrevocabile. Il principium individuationis si perde in un girotondo di volti tutti uguali. La materia e' liquida, e' colore, trasparenza, velatura, e' traccia in bilico sul nulla. Una decomposizione senza carne e senza catarsi.
L’ossessione per la memoria diventa segno: le linee del volto come scrittura e le tracce che le gocciolature lasciano sulla tela. Si avverte in queste opere una grande cura compositiva (parti di quadro sembrano lavori astratti) ed equilibrio cercato nei passaggi del colore e nel bilanciato alternarsi di luce e ombra. Il segno e' come un nome ripetuto contro la possibilita' di dimenticare. E l’armonia della composizione tradisce la ricerca di un ordine: un ordine debole fatto di segni, ma privo di senso, quando tutto cio' che deve accadere e' gia' accaduto.
Vera Maria Carminati
Inaugurazione: Lunedi' 9 ottobre alle ore 17.30
Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2 - Giovanola
Via Giovanola, 21/c - Milano
Orari: lunedi', mercoledi' e venerdi' dalle 17.00 alle 19.00