Galleria Quintocortile
Milano
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Dalla vita in su
dal 15/10/2006 al 26/10/2006
martedi' - venerdi' 17,30-19,30

Segnalato da

Galleria Quintocortile




 
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15/10/2006

Dalla vita in su

Galleria Quintocortile, Milano

Alla manifestazione sono stati invitati artisti e poeti. Ombelico del corpo e centro del corpo umano la 'vita' e' la linea di demarcazione ideale tra il corpo e l'anima, tra la terra e il cielo. Fotografie, dipinti e sculture di Eros Baldissera, Marcello Diotallevi, Mavi Ferrando, Stefano Grattarola, Franco Mazzucchelli, Antonella Prota Giurleo, Oki Izumi, Antonio Paradiso, Bruto Pomodoro, Enzo Rizzo. PoetIncontro 2: finissage con letture poetiche 27 ottobre ore 18.


comunicato stampa

+ PoetIncontro 2

Con questa manifestazione alla quale sono stati invitati artisti e poeti si conclude un ciclo che esplora suggestioni e sentimenti suscitati dall'assunzione di un ideale e originale punto di vista da cui distinguere le cose del mondo: la vita. Ombelico del corpo e centro del corpo umano la 'vita', intesa come materiale ma anche come spirituale, diventa la linea di demarcazione ideale tra il corpo e l'anima, tra la terra e il cielo.
Dopo la mostra 'Dalla vita in giu'' realizzata a giugno con questa mostra si completa la miniserie prevista.
All'interno della mostra, sullo stesso tema, la rassegna Poetincontro 2 prevista per venerdi' 27 ottobre alle ore 18 che vedra' l'alternarsi al microfono di alcuni dei piu' importanti poeti dell'area milanese.

'Dalla vita in su' ovvero cieli, stelle, uccelli, grattacieli e montagne, cuore e mente, occhi per vedere, orecchie per udire, foglie trascinate dal vento, arte, musica e filosofia. Ma anche nuvole sature di piogge acide, vulcani che strabordano lava, pipistrelli che s'impigliano nei capelli, pensieri che ordinano di uccidere, e poi...

Presentazione di Donatella Airoldi

artisti: Eros Baldissera, Marcello Diotallevi, Mavi Ferrando, Stefano Grattarola, Franco Mazzucchelli, Antonella Prota Giurleo, Oki Izumi, Antonio Paradiso, Bruto Pomodoro, Enzo Rizzo

"Dalla vita in su"
Rullano i motori di partenza, forse sono strane navi che atterrano per cibarsi di inutili frenesie con incandescenti anime che supplicano inspiegabili assaporamenti d'aria.
“La gloria di colui che tutto muove / per l'universo penetra e risplende / in una parte piu' o meno altrove" (Dante Alighieri).
La felicita' non esiste, ma se trovata, occorre raccoglierla piano piano, rinchiuderla nelle stanze piu' profonde affinche' arrivi direttamente nei circoli viziosi e attendere. Salutare sarebbe, ogni giorno, ingurgitare respiri decorati e intendersi sorridendo con i gradini delle scale che affannano il cuore e non ti portano mai alla meta.
Le cattedrali gotiche volevano a tutti i costi toccare un cielo che forse avevano gia' incorporato.
Gli artisti in questa mostra eleggono forme che proiettano una dimensione che travalica la quotidianita' per spingersi verso una estensione connaturata al dialogo di aspetti vasti e molteplici, spremono teoremi che superano la forza gravitazionale e s'innestano in voli a cielo aperto aspettando che si combinino patrimoni illustri. Di Kandisky, che riempie di colore le proprie immagini e raccoglie nella tela gli stati d'animo che rincorrono gli spazi vuoti per essere finalmente coperti di significato, di Calder, che riesce a scolpire l'aria di elementi leggeri in equilibri fragili dove il soffio interagisce con il battito del suono. 'Dalla vita in su', come la Camera degli Sposi a Mantova, Palazzo Ducale, nella cui volta si apre una visione a cupola dove piccoli putti rotondeggianti attendono curiosi, si sistemano nella balconata, prima dell'inizio della scena, sfondando sulla platea irrequieta.
Macchine robotiche, legni e tele che preludono il vento, aria che determina forme o le risucchia. Quando la nostra attenzione si rivolge con intensita' verso un oggetto per un certo lasso di tempo puo' succedere che altri parlino intorno a noi senza per altro sentire la loro voce. Non vi e' attenzione senza distrazione e la distrazione produce uno stato di incoscienza, come negli isterici che si lasciano distrarre con estrema facilita' e la cui patologia si potrebbe definire una distraibilita' esagerata. La vita e' una continua distrazione, una esagerazione in corsa che porta a sollevare, una dopo l'altra, le gambe dagli ostacoli incementati nelle strade urbane.
Bisognerebbe studiare avvicendamenti di traffici di parole continue senza respiro spigoloso che scartano i significati piu' profondi arrivando all'essenza delle cose.
L'arte risulta complice consenziente di questa esistenza traslucida che visibilmente traspare in articolazioni complesse creando sfumature difformi orientabili a seconda della spinta emotiva raggelata o esplosa all'interno dell'opera.
Cercare con gli occhi vasti spazi senza significato o senso e perdurare nello sguardo aspettando che suoni o rumori invadano il presente per percepire una pesantezza degli arti inferiori che cercano di incedere con un passo stipato e i bronchi vuoti.
'Il bello e' cio' che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quello che si desidera senza avvicinarsi. La distanza e' l'anima del bello'(Simone Weil).
'Dalla vita in su', guardare il cielo e scoprire che gli alberi sono vicissitudini quotidiane senza salti parziali che alludono a spensierati riverberi di sole e accatastano false foglie per credersi ancora longevi. Gli artisti invitati si esprimono con linguaggi originali rispetto ad una volonta' intrisa di movimento ascensionale, verticale o obliquo. Sei attaccato a un filo sottile che spesso si muove, fruga nel passato e tace.
Lo sperimentare porta a lasciare la strada gia' acquisita per sprofondare in salassi non ancora conosciuti dove il perdere l'orientamento sopprime inibizioni fetali e rende scivolosa ogni possibile via scorrevole. Sperimentare porta a provocare una dissuasione di senso che rimescola disegni ammuffiti per scegliere bilichi complicati di ardesia morbida su cui scrivere, come negli antichi resti rupestri, sogni e paure, ritorni e fermate ignote.
La stranezza e' che ricopriamo il mondo di cose e la vita ci sfugge mentre ancora siamo ad accumulare una montagna di imprese che ci possano ricordare.
Eros Baldissera, fotografia di nudo dal taglio insolito denso di rimandi con particolari in totale evidenza. Il senso del sacro emerge dal superamento di una possibile lettura erotica. Un implicito richiamo alla vita che apparentemente si ripete ma sempre si rinnova.
Marcello Diotallevi, 'Fiaba al vento', aquilone, la dimensione favolistica e' evidenziata dai molti sgargianti colori, qualunque cielo, anche il piu' soffocante, si accende per la sua presenza. Leggerezza e ironia, si puo' quasi percepire il vento che lo solleva dalla parete grigia.
Mavi Ferrando, e' un'entita' imprigionata nella terra che nella parte superiore sviluppa le sue potenzialita' spirituali fino a includere dentro di se' le vibrazioni del vuoto per trasformarle in materia vivente.
Stefano Grattarola, ruote dentate, bielle e pulegge, nel nitore di un legno finemente carteggiato che odora ancora di segatura, costituiscono una sorta di 'macchina inutile' pronta ad avviare la vita di una futuribile societa' robotica.
Oki Izumi, trasparenze solide tagliate con guanti di seta. Eleganti scrigni sono coperti di vuoto, con accumuli di vetro limpidamente stratificati.
Franco Mazzucchelli, opera in P.V.C. con composizioni geometriche astratte, la leggerezza e il gioco compongono tessuti monocolori di una contemporaneita' che avvicina la superficie voluminosa al fondo.
Antonio Paradiso, le dinamiche presenze scultoree creano voli all'infinito ad ali aperte, come se il mondo assente fosse indissolubilmente piccolo, da guardare con un lento sguardo generato da una rapita sospensione del tempo e dei sensi.
Bruto Pomodoro, dittico in cui una complessa simbologia utilizza sequenze di DNA linearizzato e immagini archetipiche. Questioni con implicazioni etico-filosofiche quali la totipotenzialita' morfologica del vivente sono indagate in un insieme di inquietudine e poesia.
Antonella Prota Giurleo, due tele, una rosso e oro, l'altra azzurro e argento simboleggiano gli aspetti fisici e spirituali di cio' che sta in alto: cuore e mente, sole e aria. Compresenza di valenze antitetiche che si relazionano con pari valore.
Enzo Rizzo, un corpo in dissolvimento su un'apoteosi di rossi scelti come emblemi di distruzione e di purificazione, ma anche di rinascita. Una esile piuma di uccello vince le forze gravitazionali e ascende nel campo di energia fino a compenetrarvisi. Metafora della trasformazione e del rinnovamento, o forse un sogno.

Donatella Airoldi

Inaugurazione mostra: lunedi' 16 ottobre alle ore 18,00

Finissage: venerdi' 27 ottobre alle ore 18 con le letture dei poeti: Claudia Azzola, Mariella De Santis, Alberto Mari, Giampiero Neri, Tiziano Rossi, Adam Vaccaro
flautista: Adalberto Borioli

Associazione Quintocortile
viale Col di Lana 8 Milano
da martedi' a venerdi' dalle 17,30 alle 19,30

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