Spazio Oberdan
Milano
viale Vittorio Veneto, 2
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WEB
Wherever We Go - Ovunque andiamo
dal 15/10/2006 al 27/1/2007
tutti i giorni 10-19.30, martedi' e giovedi' fino alle 22, chiuso lunedi'

Segnalato da

Pinuccia Merisio




 
calendario eventi  :: 




15/10/2006

Wherever We Go - Ovunque andiamo

Spazio Oberdan, Milano

Arte, identita', culture in transito. L'esposizione, promossa dalla Provincia di Milano e realizzata in collaborazione con il Museo della Fotografia Contemporanea, raccoglie piu' di 50 opere (video, sculture, installazioni, disegni, fotografie e performance) di 22 artisti provenienti dall'Albania, dal Sud Est asiatico o dal Medio Oriente. La mostra parla di identita', intendendo qualcosa che non si definisce solo in base a una radice geografica ma che e' soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che e' vivo e mobile, che resiste alle classificazioni. A cura di di Hou Hanru e Gabi Scardi.


comunicato stampa

Arte, identita', culture in transito. Opere di 22 artisti provenienti dall'Albania, dal Sud Est asiatico o dal Medio Oriente

A cura di Hou Hanru e Gabi Scardi

---english below

Presso lo spazio Oberdan di Milano si terra' dal 17 ottobre prossimo la mostra Wherever We Go - Ovunque andiamo: Arte, identita', culture in transito, a cura di Hou Hanru e Gabi Scardi. L’esposizione, promossa dalla Provincia di Milano e realizzata in collaborazione con il Museo della Fotografia Contemporanea, raccoglie piu' di cinquanta opere (video, sculture, installazioni, disegni, fotografie) di ventidue artisti, per la maggioranza inediti in Italia.

Di provenienza differente, dall’Albania al Sud Est asiatico al Medio Oriente, questi artisti sono accomunati dal fatto di abitare in Paesi diversi da quelli in cui sono nati e di aver sperimentato in prima persona l’incontro con valori, visioni del mondo e sistemi di vita eterogenei, facendosi portatori di una cultura sfaccettata che integra punti di vista molteplici. Proprio questo tipo di personalita' sta infondendo oggi all’arte nuove energie creative, in un rapporto di confronto, di scambio, di travasi e di influssi.

Attraverso le opere di Adel Abdessemed, Nindityo Adipurnomo, Kristine Alskne, Maria Thereza Alves, Keren Amiran, Carlos Amorales, Maja Bajevic e Danica Dakic, Yael Bartana, Banu Cennetoglu, Magali Claude, Latifa Echakhch, Ni Haifeng, Mella Jaarsma, Koo Jeong-A, H.H. Lim, Elena Nemkova, Tsuyoshi Ozawa, Adrian Paci, Pascal Marthine Tayou, Nari Ward, Huang Yong Ping e Shen Yuan si manifesta cosi' l’orientamento interculturale che caratterizza molta parte della societa' e dell’arte del presente, e si esprimono i temi della dislocazione e della stratificazione culturale, della rappresentanza, e l’idea di cultura come ambito dotato di vitalita' capace di assimilare ed integrare continuamente, nella propria forma e nella propria tradizione espressiva, elementi nuovi ed estranei.

La mostra parla quindi di identita', intendendo con questo termine qualcosa che non si definisce solo in base a una radice geografica ma che e' soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non e' fissato una volta per tutte, ma che e' vivo e mobile, che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni.

Tra i video in mostra: What Is the Colour of German Roses? di Maria Thereza Alves; I Like - I Don’t realizzato a quattro mani da Maja Bajevic e Danica Dakic; la doppia video proiezione Wild Seeds di Yael Bartana; Vajtojca di Adrian Paci, dove l’artista mette in scena il proprio funerale e la propria rinascita; la poetica videoanimazione che Carlos Amorales ha realizzato a partire da una serie numerosissima di disegni digitali, parte dei quali a loro volta in mostra e Turtely di Keren Amiran: una donna proietta emozioni e nostalgie su una tartarughina domestica, con la quale avvia uno struggente monologo.

Parte delle sale espositive e' occupata da grandi sculture e installazioni: e' il caso, tra l’altro, degli interventi site-specific di Koo Jeong-A e di H.H. Lim, dell’opera appositamente concepita da Nindityo Adipurnomo per Wherever We Go, consistente in una serie di sedie montate l’una sull’altra facenti da supporto a una telecamera e di Crusader di Nari Ward, una sorta di totem realizzato a partire da materiali riciclati ad alto valore simbolico: un carrello della spesa, pezzi di plastica, taniche per la benzina, un lampadario. Shen Yuan mette a disposizione del pubblico un’installazione da utilizzare come trampolino, consitente in un ampio materasso colorato e ricamato con simboli del mondo intero. Una postazione per l’accesso in rete e' riservata all’opera di Elena Nemkova: l’artista ha un blog in cui inserisce disegni ispirati alle notizie di attualita' che piu' la colpiscono.

Banu Cennetoglu esprime attraverso una serie di fotografie l’esperienza del viaggio e l’idea che il tragitto possa essere piu' importante della meta stesa. E Magali Claude si fa ritrarre insieme a personaggi vicini e lontani che hanno contribuito in modo significativo alla sua formazione.

La mostra costituisce dunque un campo aperto di confronto e messa in scena di questioni cruciali del presente: ogni opera, frutto di una riflessione-azione, racconta cose del luogo in cui il suo autore e' nato, ma anche di quello in cui attualmente vive. La sera dell’inaugurazione sara' possibile assistere a una performance ideata da un’artista olandese trasferitasi in Indonesia, Mella Jaarsma. Al centro dell’azione una serie di abiti avvolgenti e costrittivi al contempo, realizzati dall’artista stessa a partire dai materiali piu' svariati.

L’esposizione e' accompagnata da un catalogo con testi critici dei due curatori e di Elvan Zabunyan, Gilane Tawadros, Pier Luigi Tazzi, apparati fotografici a colori e schede biografiche degli artisti.

Servizi didattici sono previsti durante tutta la durata dell’evento: visite guidate alla mostra in orario fisso, con o senza prenotazione, per piccoli o grandi gruppi e scuole di ogni ordine e grado. Per informazioni e prenotazioni: APC tel. 0286912297 fax: 028693046, dal lunedi' al venerdi' orario 10-15.

Inoltre, l’Associazione Viafarini, in collaborazione con la Provincia di Milano, promuove nel mese di novembre due workshop a cura di due artisti partecipanti alla mostra: Maja Bajević (dal 3 al 5 novembre) e Adrian Paci (dal 23 al 25 novembre). I laboratori, che si terranno presso Viafarini, sono rivolti a quindici giovani artisti, su richiesta degli interessati.

La Provincia di Milano aderisce alla Giornata del Contemporaneo, sabato 14 ottobre 2006, organizzando l’iniziativa “Dietro le quinte: visita guidata ai lavori di allestimento della mostra Wherever We Go-Ovunque andiamo. Arte, identita', culture in transito", che da' la possibilita' a gruppi di dieci persone ciascuno, solo ed eccezionalmente per sabato 14 ottobre, di osservare direttamente, all’interno dello Spazio Oberdan, le fasi tecniche e pratiche della messa in opera del progetto espositivo, alla presenza dei due curatori e degli artisti. La visita e' prevista ogni ora, alle 11.00, 12.00, 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00. Prenotazioni telefoniche dal 10 al 13 ottobre al numero 02.77406313.

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Art, Identity, Cultures in Transit

Exhibition promoted by the Province of Milan

In collaboration with the Museo di Fotografia Contemporanea

Organized by Hou Hanru and Gabi Scardi

The exhibition ‘Wherever We Go: Art, Identity, Cultures in Transit’, organized by Hou Hanru and Gabi Scardi, will be inaugurated on Tuesday October 17, 2006, at the Spazio Oberdan in Milan. Promoted by the Province of Milan and staged in collaboration with the Museo della Fotografia Contemporanea, the exhibition comprises fifty works by 23 artists, most of them never previously shown in Italy.

Of different origins, from Albania to Southeast Asia and the Middle East, the artists taking part in ‘Wherever We Go’ have in common the fact of living in different countries from the ones in which they were born and of having encountered at first hand a variety of values, visions of the world and ways of life. Hence they are representatives of a multifaceted culture that integrates multiple points of view. These are precisely the kind of people who are infusing art with new creative energies today, in a process of comparison and exchange, of transfers and influences.

Thus the works of Adel Abdessemed, Nindityo Adipurnomo, Kristine Alskne, Maria Thereza Alves, Keren Amiran, Carlos Amorales, Maja Bajevic and Danica Dakic, Yael Bartana, Banu Cennetoglu, Magali Claude, Latifa Echakhch, Ni Haifeng, Mella Jaarsma, Koo Jeong-A, H.H. Lim, Elena Nemkova, Tsuyoshi Ozawa, Adrian Paci, Pascal Marthine Tayou, Nari Ward, Huang Yong Ping and Shen Yuan reflect the intercultural tendency that characterizes much of present-day society and art and explore the themes of displacement and cultural stratification, representation and the idea of culture as a sphere with a life of its own, capable of assimilating and continually integrating new and foreign elements into its own form and its own tradition of expression.

So ‘Wherever We Go’ speaks of identity, understanding by this term something that is not defined solely on the basis of geographical roots but that is above all the product of experiences and relationships; something that is not fixed for once and for all but is living and mutable, that resists simplifications and classifications.

The works on display include videos, sculptures, installations, drawings and photographs. Among the videos in the exhibition will be What Is the Colour of German Roses? by Maria Thereza Alves, I Like - I Don’t, a collaboration between Maja Bajevic and Danica Dakic, and then the double showing of Yael Bartana’s Wild Seeds and Adrian Paci’s Vajtojca, in which the artist stages his own funeral and rebirth. Again, there will be the poetic video animation that Carlos Amorales has created out of a very long series of digital drawings, some of them also on display in the exhibition, and Turtely by Keren Amiran: a woman projects her feelings and yearnings onto a pet turtle, resulting in a poignant monologue. Some of the rooms in the exhibition are occupied by large sculptures and installations; these include, among others, the site-specific interventions of Koo Jeong-A and H.H. Lim, as well as the work expressly conceived by Nindityo Adipurnomo for ‘Wherever We Go’ and consisting of a series of chairs piled one on top of the other and supporting a telecamera; and Nari Ward’s Crusader, a sort of totem created out of recycled materials of high symbolic value: a shopping cart, pieces of plastic, gas cans, a chandelier. Shen Yuan places at the disposal of the public an installation that can be used as a trampoline, made up of a large colored mattress embroidered with symbols from all over the world. A station for internet access is reserved for the work of Elena Nemkova: the artist has a blog on which she posts drawings inspired by the current events she finds striking. Banu Cennetoglu uses a series of photographs to convey the experience of the journey and the idea that traveling can be more important than reaching your goal. And Magali Claude has portrayed herself with people from nearby and faraway who have contributed in a significant way to the forming of her character.

Thus the exhibition constitutes an open field of comparison and a mise-en-sce'ne of crucial questions of the present; each work, fruit of a reflection-action, recounts things about the place in which its author was born, but also about the one in which he or she now lives. On the evening of the opening it will be possible to attend a performance conceived by a Dutch artist who has moved to Indonesia, Mella Jaarsma. At the center of the action, a series of garments that are at once enfolding and constrictive, made by the artist herself out of the most varied materials.

It is accompanied by a catalogue with critical essays by the two curators and by Elvan Zabunyan, Gilane Tawadros and Pier Luigi Tazzi, along with color photographs and biographies of the artists (5 Continents Editions).

Informazioni al pubblico:
Spazio Oberdan, tel. 02 7740 6300/6302; http://www.provincia.milano.it/cultura
Museo di Fotografia Contemporanea, tel. 02 6605661 http://www.museofotografiacontemporanea.org

Uffici stampa:
Provincia di Milano/Cultura tel. 02 77406358/59/88 p.merisio@provincia.milano.it, m.piccardi@provincia.milano.it
Museo di Fotografia Contemporanea; tel. 02 66056633, ufficiostampa@museofotografiacontemporanea.org
Ilaria Gianoli, tel. +39 02 514406, ilariagianoli@tin.it, Marta Colombo +39 340 3442805 martacolombo@gmail.com

Immagine: Huang Yong Ping, un chien italien, scultura

Inaugurazione: lunedi' 16 ottobre, ore 18.00; vernice stampa ore 11.30

Spazio Oberdan
viale Vittorio Veneto 2 - Milano
Orari: tutti i giorni 10-19.30, martedi' e giovedi' fino alle 22, chiuso il lunedi'
Biglietto: intero euro 6,20, ridotto euro 4,10; gruppi scolastici euro 2,70 ingresso libero il primo martedi' di ogni mese

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