Ina Assitalia Direzione Generale - Galleria dei Notai
Bologna
via De' Pignattari, 3
051 6405282 FAX

Sergi Barnils
dal 26/10/2006 al 2/12/2006
da lunedi' a venerdi' 9,00 - 12,30 /14,30 -17,00

Segnalato da

grafiqueartgallery



approfondimenti

Sergi Barnils



 
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26/10/2006

Sergi Barnils

Ina Assitalia Direzione Generale - Galleria dei Notai, Bologna

Esposta una selezione di dipinti, scelti dalla recente mostra “Nuvia Abillada", frutto della piu' recente ricerca dell’artista catalano.


comunicato stampa

Nuvia Abillada

Il Dottor Bonini in collaborazione con Grafiqueartgallery arte contemporanea ha il piacere di proporre al pubblico bolognese nella prestigiosa sede di Galleria dei Notai la selezione dei lavori del maestro catalano Sergi Barnils incontrato con grande successo di pubblico il 29 settembre presso la Direzione Generale di Ina Assitalia.

Questa selezione di opere scelte dalla recente mostra “Nuvia Abillada" che si e' svolta negli spazi della Galleria Bolognese di via Ferrarese sono certamente il frutto della piu' recente ed elaborata ricerca dell’artista.

Il catalogo che compone questo evento e' disponibile nella sede della Direzione e in galleria ed e' reso ancora piu' importante per la presentazione di Beatrice Buscaroli, docente e storica dell’arte sempre molto attenta a cogliere le relazioni tra maestri del passato e l’opera dell’artista contemporaneo, ma soprattutto grande conoscitrice di linguaggi elaborazioni di ricerche personali e abile quindi nel fornirci letture dell’opera degli artisti sempre comprensibili e di straordinario valore critico espressivo e letterario.

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“Barnils proietta la propria ricerca in una sublimazione materica che supera l’impatto spesso sordo di quella degli anni Cinquanta e Sessanta.

Il suo incedere pittorico gode di una intenzionalita' precisa, piu' controllata nell’impatto, meno frontale, sulla quale si interviene ulteriormente con l’inserimento del segno che unisce e ricompone l’immaginario rendendolo piu' personale e articolato. E’ una sorta di caos perfettamente organizzato. La definizione dell’opera e' affidata all’impiego del colore, ad una temperatura cromatica intensa, espressiva, mediterranea. Ma la sensibilita' composita di Barnils evita comunque l’eccesso.

Dopo aver calibrato la materia, l’artista bilancia la cromi'a, equilibrando l’esito finale con la chiusura affidata al gesto, al segno, al graffio, alla piega. E’ una prudenza sicuramente rispettosa ma simmetricamente ricca di ambizione, frutto di scelte precise, sedimentate grazie alla lunga e meditata attenzione all’opera dei maestri e da una sensibilita' fortemente critica che ha espresso giudizi precisi anche sulla qualita' oggettiva dei grandi del Novecento. Una lettura silenziosa e consapevole dei propri mezzi, un linguaggio privato.

Oggi il lavoro di Barnils si presenta in tutta la sua convincente complessita' arricchita da una sorta di meraviglia permanente dell’artista che sembra stupirsi ogni volta che compone un’opera nuova, rigenerando un mondo che un attimo prima non esisteva se non nella sua immaginazione. L’apparente semplicita' del suo comporre, il riservato reiterarsi dei pattern, il tremoli'o germinativo delle linee derivano da una progressiva spogliazione.

Dopo aver studiato, imparato e visto; dopo aver seguito maestri e consigli, adempiuti doveri; dopo aver osservato la natura, saggiato la ceramica, esperito il disegno, praticato la musica, Barnils sembra ritornare a un’originaria purezza in cui cultura e storia restano soltanto come ombre, tracce e frammenti. Ne tiene in mano soltanto i fili essenziali. Essenziali come le sagome della torre e delle dame da liberare, come le vette delle sue montagne, le cuspidi e le cupole delle sue basiliche.

I suoi lavori riflettono uno stupore ricco della positiva energia del fare, della volonta' di realizzare un sogno che si materializza dopo la fatica dello studio e della ricerca. Il sogno e' costruito con umilta' e pazienza: si e' trasformato in pittura per necessita', per un’urgenza reale e indistinta che ha spinto l’artista fin da bambino alla ricerca di una lingua in cui le parole non avessero peso, in cui non ci fossero recinti entro cui stare, figure da riprodurre fedelmente, percorsi da seguire.

Il suo e' sempre stato l’incedere del sognatore che segue un balugini'o con l’unica certezza di averlo sempre dinanzi agli occhi, anche se mai raggiunto compiutamente, mai interpretato del tutto, mai ghermito. Il suo mondo si compone di trame mutanti e mutabili, di segni solo apparentemente caotici, di colori accessi e misurati, di trame sempre differenti. Ma la luce, il miraggio di una sorta di approdo, una meta appena intravista, e' sempre li', a guidarlo. Felicita'?

E’ una parola ponderosa, complicata sia da scrivere che da accettare in un mondo relativo come il nostro. Certo e' che Barnils, quando titola un intero ciclo di dipinti Carte dell’allegria del vivere, o Del prodigioso ordine cosmico comunica con coraggiosa determinazione una volonta' di opporsi - anche in solitudine se necessario - alla negativita' di senso e di forma dominante nell’arte di oggi.

Barnils salva e lancia in alto la purezza del racconto interiore, oltre ogni convenienza post-nichilista o di opportunita' critica, orgoglioso di non nascondere la sua felicita', la sua certezza, la sua fede, anche. La propone al mondo, come se il mondo avesse dimenticato la possibilita' che l’arte possa anche comunicare gioia.

Sergi Barnils ha scelto la pittura in un periodo storico in cui la tendenza artistica generale e' ripiegata su se stessa, non solo incapace di comunicare, ma soprattutto di spiegare e spiegarsi. Oggi molti dei linguaggi dell’arte hanno bisogno delle parole per definire il proprio senso o i propri obiettivi, quasi che immagini, simboli o segni, usurati o traditi, non possano piu' ambire ad una loro esistenza.

Barnils si presta all’inversione di questa tendenza nel modo migliore, proponendo la sua lingua personale, la sua grammatica semplice (nella lettura) e complessa (nella costruzione), il suo codice assoluto e privato, la sua voglia di vivere e di far vivere tutto questo nelle sue opere, la sua felicita'.

Prendere o lasciare. Una scelta facile.
(Da secoli la “leggenda dell’artista" narra le storie di pittori che scelsero di dipingere nonostante la volonta' contraria dei genitori, da Giotto a Ce'zanne.
Sergi Barnils ricevette da suo padre una cassetta di colori, ad olio, un cavalletto e varie tele come regalo di Natale. Qualche volta la leggenda sbaglia, grazie a Dio)."
Angela Memola

Ina Assitalia Direzione Generale - Galleria dei Notai
Via De' Pignattari, 3 - Bologna

Orari: da lunedi' a venerdi' 9,00 - 12,30 /14,30 -17,00

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