Specchio delle mie Brame. Racconti e riflessioni intorno al tema dello specchio come simbolo, come strumento di indagine, come oggetto e soggetto in una sequenza di immagini in bianco e nero. L'artista presenta venti fotografie inedite fatte di paesaggi e figure.
Specchio delle mie Brame
Sono racconti e riflessioni intorno al tema dello specchio, assoluto
protagonista di questo percorso ritrovato in anni di fotografia; lo specchio
come simbolo, come strumento di indagine, come oggetto e soggetto in un
affascinante sequenza di fotografie in bianco e nero.
Narciso si innamoro' di se stesso in uno specchio d’acqua e mori' cercando di
prendere l’immagine che credeva di un altro ed era invece l’immagine di se
stesso.
Nel mito antico sono racchiuse tutte le ragioni della fascinazione e
dell’orrore che da sempre gli specchi hanno suscitato negli uomini. In quel
mito possiamo trovare forse anche tutte le metafore che contiene la
fotografia, l’invenzione fatale del nostro tempo, secondo Alberto Savinio.
Fatale e ambigua.
Una delle prime definizioni della fotografia fu: specchio con memoria. Idea
che sembra concretizzare gli affascinanti incubi raccontati da Jorge Luis
Borges in tanti poemi sul tema dello specchio. Che cosa e' questo mistero che
infaticabilmente e infallibilmente, ad ogni appuntamento, anche fortuito,
anche involontario, anche a nostra insaputa, si ostina a duplicarci e a
duplicare il mondo che ci circonda? Che continuera', anche dopo la nostra
morte, a riflettere un altro e un altro e un altro e un altro... E se
cominciassero, gli specchi, ad avere una vita propria, indipendente? Se le
immagini riflesse si mettessero a vivere una vita temporalmente indipendente
dai nostri fuggevoli incontri? Se gli specchi avessero memoria?
Ferdinando Scianna
Gli specchi di Scianna moltiplicano, disordinano, interrogano, spiegano,
orientano qualcosa che forse e' gia' nei nostri occhi, nel nostro cuore, non
si impongono al nostro modo di guardare ma lo modificano regalandoci
l’opportunita' felice di riconoscere l’entusiasmo nuovo della scoperta.
Toni Servillo
Ferdinando Scianna e' di Bagheria. Comincia a fotografare a diciotto anni e
giovanissimo pubblica, con un saggio di Leonardo Sciascia - al quale restera'
legato da una lunga consuetudine di amicizia collaborazione - un volume,
Feste religiose in Sicilia, che gli vale immediata notorieta' e il Premio
Nadar del 1966. Svolge da allora attivita' di giornalista e fotografo, prima
per L'Europeo, per il quale rimane molti anni a Parigi come corrispondente,
poi come indipendente associato all'agenzia Magnum Photos. Lavora per le piu'
importanti testate giornalistiche e le sue fotografie vengono esposte in
prestigiose sedi nazionali e internazionali. In seguito ha praticato,
affiancandola all'altra sua di giornalista, l’attivita' di fotografo di moda.
Catalogo in galleria con un testo di Toni Servillo
Inaugurazione: venerdi' 27 ottobre 2006 dalle ore 18,00
Galleria Antonia Jannone
corso Garibaldi 125 - Milano
Orario: Tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30 escluso festivi - mattino su appuntamento