Da un centro d'arte sorto a Firenze germina una pluralita' di attivita' nel quartiere di San Salvario. Quarter si decentra. Spostandosi si ridisegna e si riproduce con formati e strategie differenti adattandosi ad un nuovo contesto metropolitano. Irradiance e' il primo progetto e mette in gioco tre artisti emergenti: Paolo Chiasera, Luca Stoppini e Yi Zhou. A cura di Sergio Risaliti.
Un progetto di Sergio Risaliti
Opere di Paolo Chiasera, Luca Stoppini, Yi Zhou
Negli ultimi due anni Quarter ha scandito il tempo della cultura contemporanea fiorentina. Adesso il progetto vola, sulle ali del desiderio e dell’utopia, ricollocandosi altrove. Partendo dalla capitale dell’arte rinascimentale Quarter cerca nuovi spazi e nuove sfide nelle capitali dell’arte e della cultura contemporanea. Nasce Quarter Relocated. Un nuovo spazio e un nuovo format di progetti per l’arte contemporanea che dopo Firenze sceglie di riprodursi a Torino. Sdoppiandosi in un programma che fa sua la sfida della produzione leggera, veloce, destrutturata.
Le pratiche dell’arte contemporanea oggi si estendono a comprendere facolta' e strategie curatoriali estensibili e trasferibili: il mondo della percezione e della produzione artistica deve essere necessariamente esocentrico e permeabile. Cosi' da un centro d’arte sorto a Firenze germina una pluralita' di attivita' che esprimono legittimamente il concetto di utopia proprio dell’arte. La direzione ideale e' quella indicata dalla parola deterritorializzazione. Senza la quale l’energia dell’arte e della creativita' riduce la sua carica antagonista. Le traiettorie oggi si muovono velocemente dentro un mondo che non fissa le sue gerarchie, le fondamenta, i valori, le pratiche. Oggi sono qui, domani altrove, sembra questa la regola per chi vuole vivere, conoscere, sognare, esserci oggi. Questo cerca Quarter Relocated dislocandosi, spostandosi, re-inventandosi e ricollocandosi nelle forme, nei modi, nei luoghi. Ma soprattutto nelle scelte.
Quarter Relocated e' imprevisto ed esogeno, e passa oltre il sistema, qualunque esso sia. Il suo difetto e' di trovarsi altrove, scegliendo a suo modo i propri punti di vista e i propri confini. Difendendo i propri amori. Ricollocandosi senza preavviso e senza preclusioni. Cercando o trovando l’imprevedibile altrove. Quarter, in questa prospettiva, diventa un format mobile e variabile, amplifica la propria naturale vocazione alla produzione e non esita a individuare nuovi poli, contesti, ambienti nei quali essere operativo. Dopo la sua apparizione fiorentina, Quarter aggiunge alla sua vita e alla sua veste istituzionale una nuova e diversa esperienza, un’altra pelle, un pezzo ancora di storia. Il centro si decentra. Spostandosi si ridisegna e si riproduce. Si sdoppia e si moltiplica.
Quarter Relocated, a partire dal prossimo novembre e' a Torino, nel quartiere di San Salvario e negli spazi istituzionali di Artissima, la grande fiera internazionale d’arte contemporanea.. Ma analoghe operazioni stanno prendendo piede in altre citta' italiane e in Cina.
A Torino, in occasione di Artissima 2006, Quarter inaugura Quarter Relocated, un nuovo spazio nel quartiere di San Salvario; uno dei quartieri forti della citta', un pezzo di quella Torino che si e' gia' incamminata nel nostro futuro multiculturale. Contemporaneamente, Quarter Relocated sara' presente con un proprio stand all’interno di quello che oramai e' l’appuntamento fieristico piu' importante sul territorio nazionale, Artissima, la kermesse annuale di arte contemporanea che riunisce le migliori gallerie d’arte italiane e non, istituzioni museali, collezioni, case editrici, fondazioni d’arte.
L’utopia e', alla lettera, l’altrove, il luogo che non c’e', la realta' mancante sulla geografia del pianeta. Utopia e' pensare che esista un luogo ancora vuoto, un interstizio, una frattura, dove possa nascere dell’imprevedibile e del diverso. Questo cerca Quarter Relocated dislocandosi, spostandosi, re-inventandosi, ricollocandosi altrove.
Il primo progetto di Quarter Relocated e' realizzato nella nuova sede torinese. Di San Salvario dove il giorno 11 novembre saranno presentate opere indite di Paolo Chiasera, Luca Stoppini e Yi Zhou.
L’arte ci appare come una stella lontana che e' troppo grande, immensa, per avvicinarla materialisticamente. Il nostro desiderio d’arte sta in questa distanza, nel vuoto che si produce tra la forma e significato, tra il medium reinventato dall’artista e la nostra reazione culturale. Un’emozione anche che si nutre di quella luce particolare che emana l’arte. Qualcosa che da quella lontananza emana, ci raggiunge, e tuttavia ci sfugge. Un medium appunto che sfugge la materialita' delle altre cose.
La mostra evidenzia la capacita' degli artisti di riflettere la naturale inclinazione dell’arte all’irraggiamento e all’emanazione. Le opere in mostra hanno la capacita' di produrre uno scarto; attraversano il corpo emozionato dello spettatore e come messaggeri alati accendono nell’attimo buio della conoscenza un interesse estetico, che e' strano ed estraniante.
La mostra mette in gioco tre nomi del panorama artistico internazionale, tre personalita' emergenti che esprimono emblematicamente le trasformazioni in corso nella cultura planetaria:
Paolo Chiasera, Luca Stoppini e Yi Zhou.
Paolo Chiasera e' uno tra gli artisti piu' determinati e promettenti della scena italiana e non solo. Per Chiasera, che ha gia' partecipato a mostre prestigiose in Italia e all’Estero, l’arte e' una ricognizione continua della realta', una revisione incessante dello spirito e della materia, degli algoritmi e dei codici miniati. Egli lavora adottando figure e miti della storia dell’arte, come della cultura giovanile. Intorno a questi costruisce un universo concettuale in cui immagini, simboli, figure, giocano a infittire di mistero e segreti quello che sembra un paratesto o un programma iconografico. Varca i confini dell’ermetismo, tornando tuttavia a noi attraverso un percorso metafisico e surreale che, da De Chirico e Apollinaire, arriva fino a Borges e Lynch. Transitando nel modo fittizio dei bestiari e delle cosmicomiche, tra le vanitas e le wunderkammer, tra le mura specchianti di atelier alchemici e i giochi formali di atlanti iconografici e scientifici.
Luca Stoppini lavora sull’inorganicita' del corpo e sulla difformita' delle figure. Se in molti casi l’informe e l’anamorfosi scaturiscono da cadute orizzontali e stiramenti trasversali, nel suo caso invece, accade che un corpo, un piano di colore, una superficie si possano deformare per un processo di liquefazione e decomposizione. L’immagine di un corpo sembra modificare la sua struttura interna e quella superficiale come fosse un materiale dalla consistenza liquida e gommosa. Cede e resiste al collasso in virtu' di questo basso materialismo di nuova concezione. Ed e' a questo punto di fusione, tecnologica e virtuale, che l’immagine o il pensiero si raffredda, esattamente nel punto in cui il medium reinventa non tanto e non solo se stesso quanto la poesia e la bellezza della figura defigurata. La stessa cosa accade ad una forma, ad un colore, ad una linea. Le sue fotografie, le installazioni, gia' presentate a New York e Firenze, e i gesti anche derisori, impongono alla rappresentazione classica, mimetica, una torsione concettuale e performativa basata sul principio tutto manierista e barocco della forma.
Yi Zhou e' una giovanissima artista cinese che in pochi anni si e' fatta conoscere a livello internazionale; ha vissuto a lungo in Italia, a Roma, e attualmente vive e lavora tra Parigi e New York. Nella sua opera il mondo onirico e fiabesco orientale si accompagna ad un uso della tecnologia e della scienza estremamente sofisticato. A questi valori associa una cultura nomade ed eclettica, che le viene dall’aver vissuto e frequentato luoghi diversi: Pechino e Roma, Parigi e New York. Autrice sincretica, per cultura, e' ricca d’invenzione e di immaginario. Le sue opere nascono sempre dalla sintesi di esperienze culturali ed esistenziali, tecnologiche e spirituali molto complesse. Con le sue opere -video, foto, disegni, acquarelli, installazioni - la giovane artista ci ri-presenta il senso effimero della vita, la magia del paesaggio, artificiale e virtuale, il perturbante del linguaggio visivo e simbolico dell’inconscio, i miti e i simboli orientali e occidentali. Le figure che sceglie sono sempre immagini di vita, amore, morte, riprodotte con leggerezza e ironia, stupore e grazia. Nel mese di Giugno e' stata protagonista di uno spettacolare appuntamento dedicato alla Divina Commedia; per la prima volta, dal tempo dei Medici, il fiorentino Palazzo Vecchio ha accolto l’arte contemporanea.
Per informazioni:
press@Quarterprogetti.com
info@Quarterprogetti.com
http://www.Quarterprogetti.com
Inaugurazione Sabato11 novembre 2006, ore 19.00
Quartiere San Salvario
Largo Saluzzo 35 - Torino
Orari di apertura: Sabato 11 novembre ore 15.00-24.00 apertura per Saturday Night Art Fever,
Domenica 12 novembre ore 10.00-13.00 / 16.00-20.00, dal 13 novembre si riceve su appuntamento.
Ad Artissima quarter sara' nel Padiglione 2, settore Istituzioni e Editoria