Approda a Torino il progetto espositivo nomade che si articola in una serie di personali dedicate ai protagonisti del panorama contemporaneo. Ogni mostra nasce da un progetto site specific, con cui l'artista si appropria liberamente degli spazi di un'architettura in fase di mutazione. Pietro Roccasalva occupa la ex-chiesa con 3 opere inedite: La pietra senza mondo, un "alfa privativo" al neon, L'animale povero di mondo che si collega a L'uomo formatore di mondo tramite una performance di 24 ore in cui si sviluppa un affresco su muro. Esposte anche una selezione di opere dal 2002 a oggi.
Pietro Roccasalva
A cura di Barbara Casavecchia e Anna Daneri
Con la mostra di Pietro Roccasalva, allestita nella serata di sabato 11 novembre
sotto la cupola di un ex-tempio metodista di fine Ottocento appena restaurato,
approda a Torino il progetto espositivo nomade My Private - esordito nel 2003 con un
intervento labirintico di Gregor Schneider, seguito nel 2004 da un’installazione +
light show di Patrick Tuttofuoco in via Pasteur, a Milano, e traslocato lo scorso
anno in un capannone industriale in costruzione a Cernusco sul Naviglio,
nell’hinterland milanese, per accogliere le opere ironiche e monumentali di Michael
Sailstorfer.
My Private, articolato in una serie di personali dedicate ai protagonisti del
panorama contemporaneo italiano e internazionale, e' un progetto sui generis.
Presenta opere provenienti da una sola collezione privata ed esposte per una sola
serata, offrendo una momentanea, effimera incursione in un caveau riservato.
Ogni mostra nasce da un progetto site specific, con cui l’artista si appropria
liberamente degli spazi di un’architettura in fase di mutazione, ed e' accompagnata
da una pubblicazione bilingue in edizione limitata, che svela alcuni aspetti
‘privati’ del suo lavoro, documentandone le opere in raccolta.
Per My Private # 4, Pietro Roccasalva occupa l’intero volume della ex-chiesa di via
Lagrange. Al piano inferiore, tre opere inedite, create ad hoc: La pietra senza
mondo, un “alfa privativo" al neon collocato sull’architrave del portale d’ingresso,
che reinterpreta e ribalta la nozione di “privato" (in questo caso sinonimo di
sottratto, mancante, assente, cosi' come la filosofia epicurea descriveva il piacere:
un’assenza di dolore e turbamenti, l’a-tarassia) che fa da titolo all’intero
progetto espositivo. L’imponente ed enigmatica L’animale povero di mondo, il cui
contenuto va scoperto esplorando lo spazio e mutando il proprio punto di vista, si
collega alla sinopia L’uomo formatore di mondo tramite una performance della durata
di 24 ore. Nelle prime dodici, l’artista realizza su muro il disegno (il cui tema e' il
tempo, simboleggiato dalla testata del noto quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore),
nelle dodici successive - le cui fasi finali saranno accessibili al pubblico - una
performer lo ricopre con piccole “giornate" ad affresco, fino alla sua totale
scomparsa. Al piano superiore, una “pinacoteca" riunira' una selezione di opere dal
2002 al 2006, offrendo un’occasione per ricostruire i passaggi delle complesse
metamorfosi che Roccasalva fa compiere alle proprie immagini. Tra le opere esposte,
l’installazione Jockey full of burbon, presentata in origine a “Great Expectations!
Fuori Uso ‘03", e The Oval Portrait. A ventriloquist at a birthday party in october
1947, opera vincitrice del Premio Furla 2005. Convinto assertore della pittura come
cosa mentale, artificio, procedimento aperto - perennemente “in cantiere", come
ripete - l’artista realizza sequenze di “situazioni d’opera", che fuoriescono dai
confini della tela per diventare elaborazioni digitali, sculture, video,
installazioni.Si ringraziano Paola Bay e Blumarine per l'abito indossato dalla
performer.
Pietro Roccasalva (1970, Modica. Vive e lavora a Milano) e' uno degli artisti
italiani piu' interessanti. Nel 2003, ha partecipato alla 2 Biennale di Tirana e a
Fuori uso ‘03, Pescara, a cura di Charlotte Laubard, Chiara Parisi, Alessandro
Rabottini e Marcello Smarrelli. Nel 2004, ha presentato in Viafarini la personale
“O.H.", seguita l’anno successivo da “O" alla Galleria Zero di Milano. Il progetto
realizzato per la collettiva Follow your shadow (a cura di Chiara Bertola e Dede
Auregli)
a Villa delle Rose, Bologna, gli e' valso la vittoria del Premio Furla 2005. Nel
2006, ha esposto “La Tempesta" alla galleria Johnen & Schottle di Colonia e “De
Morgen" alla Hoet Bekaert Gallery di Gent. In dicembre, la Fondazione Querini
Stampalia di Venezia accogliera' una sua nuova mostra, curata da Giacinto Di
Pietrantonio.
Immagine: Pietro Roccasalva Jockey full of Bourbon II, 2006. 290 x 680 x 580 cm Mixed Media Installation: neon (Edition of 3); acrylic on paper on Forex, mirror, resin and handpainted feathers. Courtesy Johnen + Schoettle, Koln
Concept editoriale: Paola Manfrin e Dario Villa
Allestimento: Stefano Dugnani e Christian Raimondi
Ufficio stampa:
Cristiana Rota
cell. 347 5258440 / 338 4771228
cristianarota@hotmail.com
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My Private - Escaped From Italy
Dal 18 novembre al 28 gennaio, My Private - Escaped From Italy, approda per la prima
volta in una sede istituzionale: il Centre International d'Art et du Paysage de
l'Ile de Vassivie're, nel Limosino (Francia).
Francis Alys, Micol Assael, Kris Martin, Michael Sailstorfer, Hans Schabus, Gregor
Schneider, Patrick Tuttofuoco partecipano al progetto con opere realizzate per
l'occasione o ripensate a partire dal confronto con l'architettura postmoderna del
museo, progettato da Aldo Rossi.
Centre international d’art et du paysageIle de Vassiviere
Ufficio stampa:
Frederic Legrost: +33 05 55692727 - f: +33 05 55692931
e:
communication@ciap-iledevassiviere.fr
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My Private # 4
Via Lagrange 13 - Torino
Orari: Dalle ore 20 alle 24