Giorgio Sommer, Edmondo Behles. In mostra due differenti nuclei di immagini fotografiche (uno della seconda meta' degli anni '50 dell’Ottocento e l’altro dei primi anni '60) che raccontano i tempi e i luoghi dimenticati di un’Italia che non esiste piu'.
Giorgio Sommer, Edmondo Behles
Sono passati ormai due secoli dall’Italia del Grand Tour. Oggi si tratta di un paese radicalmente diverso. Un tempo il sole smussava i contorni del paesaggio e gli alberi proiettavano lunghe ombre all’orizzonte.
Le citta' rivelavano il loro lontano passato e antiche rovine ospitavano remote memorie. Una storia durata migliaia di anni aveva disseminato le sue tracce in molti luoghi. Cosi', nobili e ricchi borghesi Europei abbandonavano le loro terre per lunghi periodi in cerca di storia, di arte, di istruzione.
Viaggiavano a lungo alla ricerca di cio' che non avevano. E tutti si fermavano in Italia. Dove trovavano il sole, il mare, la luce, l’amore. L’arte antica. Tutti avevano bisogno di qualche ricordo con cui tornare in patria. Piccoli dipinti, disegni, fotografie.
Nel 1839 era ufficialmente nata la fotografia e da li' a poco un precoce professionismo, costituitosi grazie alle nuove lastre al collodio che permettevano tempi di esposizione relativamente brevi. Molti viaggiatori del Grand Tour, dunque, raccoglievano nei propri album le immagini piu' celebri e affascinanti dei luoghi che avevano visitato.
Il meraviglioso golfo di Napoli con il Vesuvio in lontananza, il Tempio di Nettuno a Paestum, Sorrento, il Camposanto a Pisa, la Certosa di Pavia entravano immancabilmente a far parte di un immaginario collettivo ed emotivo. Di chi l’Italia l’aveva gia' vista e di chi ancora doveva cominciare il viaggio. A seguito dei viaggiatori e delle loro esigenze un folto gruppo di fotografi professionisti si trasferisce nelle citta' d’arte italiane aprendo nuove attivita' commerciali.
E’, tra questi, il caso del noto fotografo Giorgio Sommer, arrivato in Italia da Francoforte nel 1857. Negli stessi anni apre una societa' con il tedesco Edmondo Behles e l’uno a Napoli, l’altro a Roma forniscono a chiunque lo desideri incantevoli ricordi visivi da conservare e custodire. Per ricordare.
In mostra due differenti nuclei di immagini (uno primitivo - della seconda meta' degli anni Cinquanta dell’Ottocento e l’altro dei primi anni Sessanta) raccontano i tempi e i luoghi dimenticati di un’Italia che non esiste piu'.
Venticinque delicate albumine (e carte salate) rivelano una dopo l’altra panorami assolati, maestosi monumenti, vedute di genere e scorci romantici. Si osservano, lentamente. E si ripensa alla storia, alla nostra storia.
Giorgio Sommer (Francoforte 1834 - Napoli 1914). Inizia la sua attivita' di fotografo in Svizzera dove esegue una documentazione fotografica dei rilievi montuosi per la Confederazione Elvetica. Nel 1857 si trasferisce a Napoli dove rimane per tutta la vita. Ha lavorato come fotografo in tutta Italia, in Austria, in Svizzera e a Malta. Nel 1867 scioglie la sua societa' commerciale con Edmondo Behles e continua a lavorare in proprio.
Nepente Art Gallery
via Volta, 15 - Milano
Orari: dal martedi' al sabato dalle 15.00 alle 19.30, e su appuntamento