Palazzo delle Esposizioni (Ex Chiesa di San Giuseppe)
Faenza (RA)
corso Mazzini, 92
0546 691665 FAX 0546 691679
WEB
Giacinto Cerone
dal 11/5/2001 al 24/6/2001

Segnalato da

Studio Esseci



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Giacinto Cerone



 
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11/5/2001

Giacinto Cerone

Palazzo delle Esposizioni (Ex Chiesa di San Giuseppe), Faenza (RA)

Gesso, plastica e ceramica prendono vita nelle grandi sculture di Giacinto Cerone, esposte in mostra a Faenza, nella Chiesa di San Giuseppe e a Palazzo delle Esposizioni. La mostra, suddivisa in insiemi scultorei, rappresenta, oltre che un evento culturale di estrema importanza, il momento riassuntivo dell'opera di questo giovane, ma gia' affermato artista.


comunicato stampa

Gesso, plastica e ceramica prendono vita nelle grandi sculture di Giacinto Cerone, esposte in mostra a Faenza, nella Chiesa di San Giuseppe e a Palazzo delle Esposizioni.

Dopo i successi londinesi ed europei, due importanti sedi, la chiesa ottocentesca di San Giuseppe a Faenza con l'attiguo Palazzo delle Esposizioni, ospiteranno, rispettivamente, le grandi sculture verticali in gesso e plastica ed un gruppo di sculture orizzontali in gesso e ceramica, opere recenti dell'artista romano.

La mostra, suddivisa in insiemi scultorei, rappresenta, oltre che un evento culturale di estrema importanza, il momento riassuntivo dell'opera di questo giovane, ma già affermato artista.

La ricerca formale e plastica di Cerone, da tempo incentrata sulla rivisitazione in chiave naturalistica del gesto, premuto, graffiato, circolare, inteso come transfert che porta lo scultore stesso a riscoprire la propria componente energetica e spirituale, diventa, simbolicamente, la testimonianza di come l'uomo riesca ancora a porre la ricerca del "bello conoscitivo" innanzi al vuoto esistenziale e di identità che sta segnando questo nostro transito epocale, così da esorcizzare, tramite il riappropriarsi delle formule originarie del fare in arte, quell'ansia che attanaglia l'artista contemporaneo, cioè quel timore che il "creare" non possa più dare risposte di vita o stupori trainanti il sociale.

A questi due assoluti espressivi Cerone si rivolge per mezzo delle sue terre smaltate in rosso, giallo, platino. Egli in tale modo, si investe del compito di memoria di antichi valori e di stimolo reagente nei confronti di un neo-nichilismo in continua avanzata; di un imbarbarimento che nell'oggi assume le forme dell'effimero, del consumistico e del mercificato.

Questa resistenza creativa e vitalistica di Giacinto Cerone contro la caduta del cosiddetto "primato dell'arte e della poesia" si avvale della complicità del sapere datogli dal rapporto sensitivo o sensista con i materiali da lui usati, dalla grande capacità tecnica che caratterizza il suo lavoro, dalle proficue influenze letterarie che in lui si agitano o da lui cullate, nonché dal rispetto che Cerone rivolge all' "artigianale".

Da ciò la scelta di agire a fianco di poeti come Patrizia Cavalli o Gian Ruggero Manzoni o altri dell'avanguardia letteraria e di editori e galleristi come Corraini di Mantova oppure Oddi Baglioni di Roma ed il londinese David Gill. Quindi la sua venuta in Romagna, con la realizzazione di opere alla bottega Gatti di Faenza.

Questa importante ed esaustiva rassegna propone Cerone come uomo della tradizione rivisitata, artista del Novecento impegnato a sostenere con forza il "racconto dell'uomo" e l'idealità che porta l'individuo a fondersi con i propri simili e con la natura, anche sfruttando, volutamente, voli artificiosi o allegorie neo-barocche.

Quanto viene proposto in mostra tende a definire la scultura come liberazione di se stessa, come evocazione della sua immagine, annullamento della forma, in una sorta di tautologia tra Amore e Morte. L'installazione dei vari gruppi scultorei tende a dispiegare il continuo snodarsi e annodarsi di immagini consuete prive però di citazione: il paesaggio scultoreo senza figure; la natura morta di fiumi prosciugati, senza cioè l'essenza del fiume stesso. In sintesi una autoritratto della scultura stessa.

A corredo delle opere saranno proiettati in mostra anche alcuni video girati con l'artista che sono opere essi stessi.

Il prezioso catalogo conterrà testi di Raffaele Gavarro, Daniela Lancioni e Gian Ruggero Manzoni, nonché numerosi interventi poetici.

Giacinto Cerone, Faenza, Chiesa di san Giuseppe e Palazzo delle Esposizioni, Corso Mazzini 92.

Orario: 10 - 12/ 16 - 19. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito.

Mostra organizzata da Circolo degli Artisti di Faenza.

A cura di Raffaele Gavarro. Catalogo I Quaderni del Circolo degli Artisti. In mostra lire 25.000.

Informazioni: tel. 056.661604

Ufficio Stampa: Studio Esseci - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax 049.655098 Email esseci@protec.it

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