In mostra un gruppo di sculture che segnano un momento fondamentale della ricerca dell'artista: il periodo 1956-1962. Figure e segni, forme e volumi sono pervasi da una scattante leggerezza. Importante continua a essere il rapporto con la luce.
Sculture dal 1956 al 1962
Martedi' 21 novembre alle ore 18.30 la galleria Spaziotemporaneo di Milano, via Solferino 56, inaugura una rassegna particolare sull’opera di Carmelo Cappello, di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della morte.
Nell’occasione e' stato radunato un gruppo di sculture particolarmente rare che segnano in momento fondamentale all’interno della ricerca dell’artista, riferibile al periodo 1956-1962. Quegli anni furono animati da una grande vivacita' creativa che si manifesto' - da una scultura all’altra - attraverso improvvise novita' ed invenzioni poetiche, che gli consentirono di essere, se possibile, ancor piu' libero: figure e segni, forme e volumi sono pervasi da una scattante leggerezza. Lo spazio infinito si anima di morbidi movimenti avvolgenti, luce ed ombra assecondano le forme che a volte si stagliano nette e a volte si arricchiscono di riflessi splendenti.
In questo gruppo di lavori vediamo palpitare e consolidarsi quel rapporto con la luce che sara' fondamentale in tutta la scultura di Cappello.
I molti fili che possiamo seguire per comprendere la sua poetica visione si svolgono con dolcezza da queste opere straordinarie e ci conducono incontro a quella sua visione solare dell’arte che ha sempre accompagnato la sua ricerca.
La evidente maturazione della sua espressione plastica trovo' un degno riconoscimento nella sala personale della Biennale di Venezia nel 1958 - dove furono esposte alcune delle sculture in mostra - cui seguirono, l’anno successivo, la presenza a Documenta2 a Kassel e, poi, un gruppo di importanti mostre in Italia e all’estero.
La mostra milanese permette di approfondire la conoscenza con Carmelo Cappello, cui gia', durante l’estate ha contribuito la bella mostra allestita a Teglio in Valtellina negli spazi e nel giardino di Palazzo Besta.
Nato nel 1912 a Ragusa, Cappello si trasferi' a Milano nel 1930 e all’Istituto Superiore d’Arte di Monza frequento' i corsi di Arturo Martini e Marino Marini. Subito apprezzato dai maggiori critici e storici dell’arte, da Giolli e Joppolo a Restany, a Steingraber, a Apollonio, fu invitato alle Biennali di Venezia a partire dal 1940. Ebbe una sala personale nella XXIX edizione del 1958, in occasione della quale gli fu assegnato il Premio Internazionale d’arte liturgica. Significative furono inoltre le sue partecipazioni alle Triennali di Milano e alle Quadriennali di Roma, ma anche alle piu' importanti manifestazioni internazionali, come Documenta2 a Kassel (1959) e la Biennale di San Paolo del Brasile (1965).
La linea della sua ricerca, che comincia a definirsi negli anni Trenta, si evolve da una forma intima e sentita di figurazione ad una astrazione limpida e luminosa che sa fare un uso lirico e spirituale dei materiali piu' innovativi, concentrando nello slancio della luce e nella tesa struttura delle forme il concetto stesso di spazio. Sempre decantando e concentrando volumi e forme raggiunge nel corso degli anni la semplicita' del gesto assoluto, affrontando prima la figurazione e poi l’astrazione sempre nella consapevolezza che l’espressione nei suoi vari aspetti trasmette quelle pulsioni e quelle sensazioni che maturano nell’uomo nel suo confronto quotidiano con l’esistenza.
L’attenzione alla realta' e l’interiorizzazione di essa stanno alla base della sua opera, che affida ai materiali (oltre al bronzo, il ferro, l’acciaio, l’ottone) il compito di dare assolutezza alla forma.
A ricordare il decimo anniversario della morte di Carmelo Cappello, giovedi' 23 e venerdi' 24 novembre si terra' nella sua citta' natale, a Ragusa, presso il Centro Studi Feliciano Rossitto, un Convegno a lui dedicato. Interverranno, fra gli altri, Gillo Dorfles, Claudio Cerritelli, Rachele Ferrario e Flaminio Gualdoni.
Ufficio stampa:
Uessearte
e-mail: info@uessearte.it
Inaugurazione: martedi' 21 novembre, ore 18.30
Orari: da martedi' a sabato 16-19.30