The Rare. ll titolo introduce alle atmosfere sospese di "Dead man's fingers", un video girato in Italia che evoca le colline di una Calico Ghost Town. Gli altri 3 lavori concentrano la stessa attitudine metaforica nella fissita' dell'immagine fotografica. Infine "La Gioconda" e' una rielaborazione della celebre icona.
The Rare
Titolo ineffabile, che sintetizza l’umore di fondo di tutti i lavori presentati e ben introduce alle atmosfere sospese e paranoidi di Dead man’s fingers (2006): un video girato in centro Italia, ma che evoca le colline di una Calico Ghost Town.
In primo piano, usciti di scena gli uomini a cavallo, degli inattesi protagonisti: quella moltitudine di cactus in genere relegati sullo sfondo o quantomeno ai margini delle
scene d’azione. Umanizzati dal montaggio e dal suono sinistro di uno scacciapensieri, danno vita ad un carosello metafisico dove ritroviamo, nella migliore tradizione dello Spaghetti-western, sospetto, circospezione e sfida.
Gli altri tre lavori in mostra concentrano la stessa attitudine metaforica nella fissita' dell’ immagine fotografica.
In Senza Titolo (2006) un pavone sta curiosamente al centro di una porta di calcio che, forse, ha confuso con un recinto. La coda, aperta a ventaglio e disseminata di “occhi", sembra visualizzare, come una sorta di oracolo, tutte le pre-visioni di un portiere che si trovasse nell’imminenza di dover parare un calcio di rigore.
In Campo di grano (2006) le spighe, sottolineate con un evidenziatore giallo, suggeriscono una serie di riflessioni sull’ idea einsteiniana di materia, intesa come energia potenziale. Il semplice gesto di Uni mentre visualizza quell’ equazione, sembra voler celebrare questo
biondo cereale, fondamentale quanto dimenticato combustibile del corpo umano.
Infine, con La Gioconda (2006), l’artista raccoglie la sfida di cimentarsi ancora una volta con la celebre icona, pervenendo ad una sua rielaborazione tanto ovvia quanto imprevedibile. Attraverso una funambolica apparizione, l’ennesimo segreto circa la sua enigmaticita' viene svelato. Ma, paradossalmente, proprio restituendole quel velo di mistero che appariva ormai irrimediabilmente logorato.
Pianissimo Contemporary Art
via Lambrate 24 - Milano