Edizione 2006. La Giuria, composta da Renato Barilli, Roberto Daolio, Alessandro Mendini, Loredana Parmesani e Franco Quadri, ha assegnato il Premio a Loris Cecchini. Alla cerimonia di premiazione segue una conferenza di Silvia Grandi sui temi della ricerca artistica di oggi.
Edizione 2006
La Giuria del Premio Francesca Alinovi, come al solito composta
da Renato Barilli, Roberto Daolio, Alessandro Mendini, Loredana
Parmesani e Franco Quadri, ha assegnato all'unanimita' il Premio
Francesca Alinovi per il 2006 a Loris Cecchini artista nato a Milano nel
1969, attualmente residente a Prato, ma con molti impegni
internazionali che, attraverso la Galleria Continua, lo proiettano anche
verso le nuove frontiere della Cina.
Nella sua intensa
attivita', accolta da molti riconoscimenti, Cecchini ha ben
rappresentato due svolte tipiche dei nostri anni. Il suo primo
biglietto di presentazione e' consistito in una sorta di voltaggio degli
apparati tecnologici del nostro ambiente, in passato
confezionati per lo piu' con i metalli, nelle nuove sostanze di
sintesi plastica, il che ha significato come un processo generale di
sofficizzazione da cui e' stata interessata non solo l'arte ma ben di
piu' l'intera civilta' dei nostri giorni.
In seguito su questi
elementi, gia' fluidificati attraverso il riversamento in nuovi
materiali, l'artista ha provveduto che si abbattesse come una scossa
elettrica, o piu' propriamente li ha immessi in una sorta di campo
elettromagnetico, di cui hanno sottolineato le curve, le linee di
forza, col che egli e' entrato in opportuna collusione con i mutamenti
stilistici dell'architettura dei nostri tempi, che anch'essa appare
intenta ad abbandonare le forme rigide e rettilinee a
vantaggio di forme piu' sciolte. In proposito Gillo Dorfles ha parlato
della nascita di una citoarchitettura, propiziata dalla
progettazione sempre piu' affidata al computer. Inoltre questi
involucri apprestati da Cecchini entrano pure in collusione con
fattori teatrali o di animazione dell'ambiente, il che e'
particolarmente significativo ai fini del conferimento del Premio
Alinovi, in quanto la forte investitura energetica che cosa le
strutture subiscono porta a far cadere, come foglie sfrondate, le pareti
divisorie, l'interno non ha piu' confini con l'esterno, fino a
realizzare una sorta di continuita' nello spazio; e dentro quelle gabbie
puo' prendere posto un attore, ovvero esse diventano cellule abitative,
o luoghi di uno spettacolo condotto secondo nuovi parametri. Cose del
genere appaiono in piena sintonia con quanto propone il Gruppo teatrale
Masque, che fu gia' vincitore di un Premio Alinovi nel 2001 proprio con
un omaggio al grande inventore Tesla, concorrente del nostro Marconi nel
farci entrare nell'universo delle energie radianti.
Al solito, la premiazione avverra' in due tornate distinte, il
martedi' 28 novembre, ore 18, presso il Teatro dell'Accademia di Belle
Arti di Bologna, Via Belle Arti 54, dove avverra' anche la consegna
materiale del Premio da parte del vincitore della passata edizione,
Gianni Caravaggio, che come vuole il simpatico rito, donera' una propria
opera al successore. Seguira' una conferenza di Silvia Grandi sui temi
della ricerca di oggi. La seconda premiazione avverra' a Milano, nel
corso del conferimento dei Premi del Patalogo, in data da destinarsi.
Teatro dell'Accademia di Belle Arti
via Belle Arti, 54 - Bologna