Spazio Quid
Milano
via vigevano 18

(s)guardo / (ein)blicke
dal 24/5/2001 al 25/5/2001

Segnalato da

Alida Bacoli - Ufficio Stampa Quid




 
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24/5/2001

(s)guardo / (ein)blicke

Spazio Quid, Milano

Opere di Leonardo Cemak e Pietro Mussini a cura di Cristiana Colli. Un’installazione per una sola notte. Una notte luminosa. Una notte di visioni. Visioni di paesaggi. Il paesaggio: un pensiero oggi piu' che mai al centro della riflessione di filosofi, artisti, architetti, designer. E la luce: la metafora, la tecnologia, la comunicazione.


comunicato stampa

Opere di Leonardo Cemak e Pietro Mussini a cura di Cristiana Colli.

Un’installazione per una sola notte. Una notte luminosa. Una notte di visioni. Visioni di paesaggi. Il paesaggio: un pensiero oggi più che mai al centro della riflessione di filosofi, artisti, architetti, designer. E la luce: la metafora, la tecnologia, la comunicazione.
Lo (s)guardo di due artisti sul paesaggio. Un’installazione a quattro mani, a quattr’occhi, prodotta da Gruppo Quid in occasione della presentazione a Milano di Light + Building.
Leonardo Cemak presenta visioni di paesaggio in un Trittico su tela e pannelli elettroluminescenti. Quel paesaggio reale nel quale l’artista marchigiano vive, guarda e lavora - lo sguardo che da Urbino va verso il più vasto orizzonte umbro-tosco-marchigiano - è allo stesso tempo il paesaggio interiore, il paesaggio storicizzato tramandatoci dalla storia dell’arte come luogo ideale entro il quale è collocato l’uomo.
Su questo paesaggio fisico e metaforico lo sguardo di Cemak ritrova l’intensità della contemplazione e della memoria, di volta in volta rinnovato ad ogni ritorno a casa, dall’esperienza del viaggio, dalla rapidità del transito, dal variare sensibile e mutevole delle luci, dal passaggio nel paesaggio contemporaneo tecnologico. Due pensieri che compongono uno s(guardo). Le visioni di paesaggio nel Trittico di Pietro Mussini su pellicola lenticolare in 3D sono metafore, frammenti della contemporaneità e anche orizzonti di paesaggio interattivo e non soltanto contemplativo; sono un territorio della relazione e della comunicazione. Tra la poetica dell’uomo e la 'natura' della tecnologia, la poetica delle macchine, si situa il lavoro di Pietro Mussini che prosegue la sua ricerca sull’idea delle altre nature, quelle dei giardini cablati.
'I due artisti propongono sguardi sulla Natura attraverso l’Artificio' - ha detto Cristiana Colli - proprio in un tempo in cui anche la grande industria dell’illuminazione internazionale, cogliendo un bisogno e una tendenza, ha scelto di comunicare e investire sulla naturalità della luce come categoria estetica prima ancora che produttiva rispetto alla vita quotidiana, al benessere, al tempo libero. Una naturalità davvero solo apparente che contiene è creatività, sapienza e innovazione: un risultato di ricerca tecnologica che tuttavia è quanto di più artificiale sia possibile immaginare. Ma le Nature mutano e l’Artificio è probabilmente solo un’altra natura.
L’installazione - un’isola, una grotta, un abbraccio, un grande occhio - è uno spazio da attraversare, uno spazio che viene 'alla luce'. I paesaggi mentali dei due artisti, i loro (s)guardi utilizzano e manipolano la tecnologia, la adattano perché essa sia un presupposto per i fatti dell’arte, una possibilità poetica in più, senza divenire mai esperienza assoluta e autoreferenziale.

venerdì 25 maggio 2001 dalle ore 19.00 fino a tarda sera

Spazio Quid, via Vigevano 18, Milano

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