Nella sua pittura l'artista ha sviluppato vari temi: dai ritratti, alle maternita', ai paesaggi dedicati alla sua terra, alle marine e alle nature morte, per poi giungere negli anni '70 all'esecuzione di affreschi rappresentanti i muri veneziani.
80 anni di Arte
Ulisse Salvador nasce nel 1910 a San Martino di Lupari, dove tuttora
vive e lavora. Sin dall’adolescenza esprime con determinazione la
propria passione per le arti figurative: disegno, pittura, scultura.
Dopo il diploma alla Scuola di Disegno di Cittadella, frequenta le
“botteghe" di grandi Maestri come Bortolo Sacchi e Bruno Saetti.
Innumerevoli le mostre personali, ovunque dedicategli in tutti questi
anni. Cosi' come numerosissimi sono stati i premi ricevuti ed i
riconoscimenti di critica e pubblico a degno coronamento di tanto
lavoro e tanto amore per l’arte e la pittura.
Anima nell’arte, vita per l’arte. Pittura come mezzo per accedere al
mistero di Dio. Per trarre qualche raggio di luce del suo regno e
intrappolarlo in maniera emblematica nelle tele.
Ulisse Salvador, pilastro della pittura contemporanea veneta, e' un
altissimo esempio di una vita dedicata all’arte e all’amore per la
materia.
Diplomatosi alla Scuola di Disegno di Cittadella, frequenta
successivamente per tre anni a Bassano lo studio dell’artista Bortolo
Sacchi.
Fondamentale, nel 1943, l’incontro con Bruno Saetti. Dal grande Maestro
apprende con entusiasmo la tecnica d’affresco interpretandola in
maniera libera e del tutto personale.
La grande passione per l’arte di Salvador si fa sentire gia' in tenera
eta'. La sua sperimentazione inizia con l’uso della creta per poi
raffinarsi in altre tecniche artistiche come olio, tempera e disegno.
I temi sviluppati dall’artista sono vari e vanno dai ritratti, alle
meravigliose maternita' cariche di pathos e misticismo, ai paesaggi
dedicati alla sua amata terra, alle marine e alle nature morte per poi
giungere negli anni settanta all’esecuzione di affreschi rappresentanti
i muri veneziani.
Vorrei soffermarmi proprio su queste ultime opere.
Il tema unico sviluppato dall’artista sono proprio solo i muri. Non c’e'
traccia di acqua, non c’e' traccia di cielo, la prospettiva e' appena
accennata grazie alla presenza degli arricchimenti architettonici dati
da bifore, trifore, portali e rosoni. Il disegno e' subordinato al
colore.
Questi simboli gotici, insieme ad altri meditati inserimenti, ci
rimandano la visione di un’antica Venezia che, tra 1300 e il 1500, ha
vissuto un periodo di grandissimo splendore e ricchezza.
Di questo periodo della Serenissima, purtroppo, non rimane traccia. Su
questo Ulisse scatena la sua incontenibile fantasia, qui mette la sua
traccia segnica, qui personalizza la sua cifra pittorica fine e mai
scontata.
La nostalgia e' celata costantemente in queste composizioni.
La presenza del bianco e' un tocco di luce che dona all’impianto una
nota onirica, un respiro profondo d’aria e di mistero.
La lunga e grandissima esperienza del maestro puo' permettersi l’agio di
pensare e di ripercorrere con la mente le antiche contaminazioni
d’oltralpe, visibilissime, e nota dei preziosi inserimenti delle
formelle ubicate nei portoni dell’entrata della Basilica di San Marco.
Su questi ricordi Ulisse ricama le sue immagini, fatte di pura
immaterialita', che come fantasmi del passato vanno ad impreziosire gli
affreschi dei muri di Venezia, caricandosi di un’emozione lirica e
affettiva vivissima.
L’estro inventivo di Salvador non si placa. Nelle sue composizioni
inserisce le nature morte in primo piano, mentre i muri di Venezia
andranno ad arricchire e a fare da sfondo alle nuove atmosfere irreali
prodotte dall’artista.
L’opera, zeppa di ritmi e di colori, si carica anche di profumi.
Trapela l’odore della salsedine, il profumo della frutta, la fragranza
del vino, la palpabilita' e acquosita' della polpa dell’anguria, la
consistenza e freschezza della zucca, l’inebriante profumo dei fiori,
la prosperita' del melograno.
La pittura di Salvador e' atta a restituirci la densita', la temperatura
e la luminosita' di un luogo mai visto, ma da noi perfettamente
conosciuto.
Grazie al suo impegno l’artista stuzzica in chi guarda e s’immerge
nelle sue opere l‘atto della libera interpretazione.
La forza di Salvador sta proprio in questo: nel regalarci immagini
solennemente eterne e apparentemente immote, in qualche modo ermetiche,
quasi a voler custodire per sempre cio' che l’arte ha significato per
lui e cio' che lui ha significato per l’arte.
Raffaella Ferrari
Critico d’arte
Inaugurazione: Domenica 3 dicembre, ore 11.00
Galleria Art & Media
Via Roma, 38 - Castelfranco Veneto (TV)
Orari: Dal lunedi' al sabato: 9.30-12.30 e 16-19.30. Domenica: 16-19.30