Galleria Carla Sozzani
Milano
corso Como, 10
02 653531 FAX 02 29004080
WEB
Tina Modotti / Daniel Gustav Cramer
dal 8/12/2006 al 27/1/2007
Martedi', venerdi', sabato e domenica, ore 10.30 - 19.30; Mercoledi' e giovedi', ore 10.30 - 21.00; Lunedi', ore 15.30 - 19.30

Segnalato da

Carla Sozzani



approfondimenti

Tina Modotti



 
calendario eventi  :: 




8/12/2006

Tina Modotti / Daniel Gustav Cramer

Galleria Carla Sozzani, Milano

In mostra 18 fotografie della Modotti degli anni 1923-1930 che si discostano da tematiche socio-politiche; sono ritratti, scene di vita quotidiana, architetture e paesaggi, risolti con un originale equilibrio compositivo e con la grazia di chi sa raccontare storie umane minime. Il giovane fotografo D. G. Cramer propone 3 serie incentrate sul paesaggio naturale, riprodotto attraverso immagini evocative e simboliche.


comunicato stampa

Tina Modotti
Gli anni 1923-1930

La Galleria Carla Sozzani presenta diciotto fotografie vintage di Tina Modotti, una delle personalita' piu' avvincenti dell’intera storia della fotografia.
La vita di Tina Modotti, bellissima e travolgente, e' un romanzo di appassionante trama che, esplorata da decine di biografie, rimane ancora oscura in alcuni anfratti. Arte, sesso, trasgressione, politica… un labirinto che spesso ha compromesso, con ambiguita', l’obiettiva valutazione di un’artista.

Le sobrie fotografie a carattere politico, assai note, sono parte ormai dell'immaginario collettivo quali simboli dell'eterna lotta per la giustizia e la liberta'. Ma la sua produzione e' stata molto ricca, e soltanto di recente recuperata dall’oblio.
Sia pure nel breve periodo di sette anni - dal 1923 al 1930 - realizzo' un patrimonio di immagini fino a oggi ignorate: ritratti, scene di vita quotidiana e piccoli eventi, architettura e paesaggi, sempre risolte con la maestria di un equilibrio compositivo molto originale e con la grazia disciplinata di chi usa lo strumento fotografico per raccontare davvero le minime storie dell’umanita'.

Soltanto pochi anni di fotografia, eppure con la sua visione fresca e libera incide una delle piu' belle pagine della storia. Il suo atteggiamento nei confronti della realta' e' flessibile, coglie armonie segrete con valenza simbolica e, nel contempo, le sue notazioni lievi sono pervase dall’attenzione intima ai dettagli, ritenuti insignificanti, dell’esistenza.
Tina Modotti, italiana si', ma formatasi culturalmente nel vivido ambiente dei pittori muralisti Diego Rivera, Clemente Orozco e David Alfaro Siquieros, segna lo stile e l’attitudine al vedere cosi' caratteristici e distintivi della fotografia messicana e, per prima, concilia la tradizione documentaria con la creativita' espressiva.
Le fotografie in mostra sono esemplari per comprendere, infine, l’essenza del complesso lavoro di Tina Modotti. Un contributo culturale e storico determinante che dischiude insospettate prospettive di analisi su una grandissima artista della fotografia moderna.

Biografia
Modotti Assunta Adelaide Luigia, nota come Tina, nasce a Udine nel 1896.
A dodici anni lavora come operaia in una filanda di Udine. Apprende le nozioni basilari della fotografia nello studio dello zio Pietro Modotti.
1913: raggiunge il padre e la sorella, emigrati a San Francisco. Lavora in fabbrica. Appassionata d’arte, recita nelle filodrammatiche, e partecipa alla vita politica.
1917: sposa il poeta e pittore Roubaix de l’Abrie Richey, chiamato Robo dagli amici, colto, ricco e snob. La loro casa a Los Angeles diviene il punto d’incontro di intellettuali e artisti.
1920-1921: recita in alcuni film a Hollywood, l’esperienza e' deludente.
1922: conosce Edward Weston e ne diviene l’assistente. Nasce fra loro un’intensa passione sentimentale. Il marito muore improvvisamente a Citta' del Messico. Tina vi si reca per i funerali e viene a contatto con il grande fermento rivoluzionario che anima la vita artistica del Paese.
1923: si stabilisce a Citta' del Messico assieme a Weston, che rientrera' negli Stati Uniti nel 1926. Collabora con la rivista culturale Mexican Folk-Ways, direzione artistica di Diego Rivera.
1929: espone alla Biblioteca Nacional di Citta' del Messico. David Alfaro Siqueiros la definisce “!La primera exposicio'n revolucionaria de Me'xico!". Pubblica su Mexican Folk-Ways il breve manifesto “Sobre la fotografi'a" dove scrive: “Mi considero niente altro che una fotografa, e, se le mie fotografie differiscono da cio' che generalmente si produce in questo campo, e' perche' io cerco di non produrre arte, ma fotografie con onore… Tantomeno importa sapere se la fotografia e' o non e' arte, cio' che importa e' distinguere fra la buona e la cattiva fotografia".
1930: accusata di complicita' nell’attentato al presidente Pascual Ortiz Rubio, viene espulsa. Abbandona la fotografia per l’attivita' politica a Berlino, Mosca e in Spagna, durante la guerra civile.
1939: rientra a Citta' del Messico.
1942: viene rinvenuta morta in un taxi, “attacco cardiaco" e' la causa ufficiale del decesso, una circostanza tragica che non verra' mai chiarita.


Daniel Gustav Cramer
Trilogy

La ricerca del giovane fotografo tedesco Daniel Gustav Cramer e' incentrata sul paesaggio naturale, riprodotto attraverso immagini evocative di grande valenza simbolica.

La mostra Trilogy, presentata per la prima volta nella sua interezza, consiste di tre serie: Woodland (Foreste), Underwater (Abissi) e Mountain (Montagne). In ciascuna serie Cramer esplora ambienti apparentemente incontaminati, in cui la presenza umana sembra scomparire restituendo alla Natura una sua forza primordiale, inquietante e suggestiva al tempo stesso. I paesaggi presentati, privi di elementi che ne permettano un’identificazione geografica, non sono piu' reali e riconoscibili: diventano luoghi dotati di una forza atavica e potente. L’effetto e' reso ancora piu' misterioso dall’uso della luce volutamente attenuato, con prevalenza di toni scuri e zone d’ombra, tipico di ambienti estremi ritratti senza l’ausilio di luce artificiale.

La serie Woodland presenta immagini di foreste in cui la luce penetra appena, una foresta archetipica e densa di vita vegetale, rigogliosa, ma anche soffocante, in cui tutto lo spazio dell’inquadratura e' occupato dal verde scuro e brillante delle foglie e dalle sfumature brune delle cortecce.
In Underwater Cramer si misura con il mondo sottomarino senza usare filtri professionali, ma semplicemente utilizzando la poca luce che penetra dalla superficie. Le immagini attenuate, in penombra, appaiono in qualche modo impenetrabili e minacciose nel loro freddo isolamento.
Infine con Mountain Cramer percorre il movimento inverso, non piu' verso le profondita' del mare ma verso le estremita' della terra. Le montagne ritratte appaiono ammantate di vapore bianco, come generate da una visione. Percepibili solo in parte, sembrano distanti e intoccabili come idoli di pietra, indifferenti alla transitorieta' della vita umana.

La mancanza di un elemento umano di qualsiasi tipo e la struttura dell’immagine, che sembra contenuta a fatica nel formato di stampa, rende ancora piu' difficile per chi osserva stabilire proporzioni e immaginare dimensioni, ampiezza e respiro dei paesaggi inquadrati.
Per questo stile evocativo Cramer e' stato accostato ai poeti del Romanticismo tedesco, la cui ispirazione era in parte sostenuta proprio dalla ricerca di una Natura non addomesticata, potente, capace di contrapporsi all’ordine e alla simmetria del paesaggio urbanizzato.
Quella di Cramer e' una ricerca, sia interiore che esteriore, di quelle zone d’ombra che caratterizzano i dubbi e le ansie della modernita', il dissenso nei confronti di tutto cio' che e' artificiale unito alla consapevolezza che e' proprio quell’artificio a permettere di penetrare il buio e di rivelarlo, per quanto solo in parte.

Biografia
Daniel Gustav Cramer e' nato a Neuss, in Germania, il 9 giugno 1975.
Nel 2003 ha conseguito la laurea presso il Royal College of Art di Londra.
Nel novembre 2005 ha ricevuto, per le foto della serie Woodland, il prestigioso Jerwood Photography Award, assegnato dalla Jerwood Foundation di Londra.
Attualmente vive e lavora tra Berlino e Londra.

La serie Woodland e' stata presentata per la prima volta nel 2004 a Londra alla galleria Domobaal e a Colonia alla Van der Grinten Galerie, mentre Underwater e' stata esposta per la prima volta a Londra nel 2006, sempre alla galleria Domobaal. Mountain, che completa la trilogia, e' qui presentata in anteprima.


Immagine: Tina Modotti

Inaugurazioni: sabato 9 dicembre 2006 dalle ore 15 alle ore 20
Daniel Gustav Cramer sara' presente all’inaugurazione della mostra

Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 - Milano
Orari: Martedi', venerdi', sabato e domenica, ore 10.30 - 19.30; Mercoledi' e giovedi', ore 10.30 - 21.00; Lunedi', ore 15.30 - 19.30
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [119]
Massimo Giacon e Barbara Radice
dal 1/12/2015 al 1/12/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede