In mostra tre immagini che pendono dal soffitto, sottratte allo sguardo distratto di chi entra e disponibili solo ad un passo successivo. A cura di Cecilia Antolini.
Matrice
a cura di Cecilia Antolini
Il progetto di Ugo Simeone sfida coraggiosamente ogni pratica espositiva, per
concentrare ogni elemento in quel piccolo spazio che corre, pieno di sensi, tra
quadro e spettatore. Li' e solo li' avviene la sua mostra. Tre immagini pendono dal
soffitto, sottratte allo sguardo distratto di chi entra, disponibili solo ad un
passo successivo. E per un'unica persona alla volta.
Le matrici di Simeone nascono dal disegno piu' accurato, da una eccezionale manualita'
che si conosce come un fare originario e inaugurale, mai pura maniera ne' gesto
semplicemente spontaneo. Mettono in scena un'origine singolare e asintattica,
sottratta inizialmente a ogni totalita' comunicativa, che e' nell'arte prima e
principale pratica di rinnovamento. L'opera come matrice di idee, linguaggio
conquistatore e produttore di sensi, trova in Ugo Simeone uno dei piu' preparati
interpreti. Quando astrae -per questa mostra nel disegno altrove in fotografia- i
suoi piccoli oggetti dal quotidiano, l'artista sa di consegnarli a nuova vita,
esistenza imprevista che nella scena dell'arte fara' di loro metafore di un altrove
sempre presente. L'equilibrio e' formale quanto concettuale, cita le proporzioni
dell'uovo di Piero della Francesca di cui conosce e ricorda sacralita' e simbologia.
Ma la matrice cui guarda Simeone e' anche di disarmante e umana attualita': e' figura
per principio invisibile, immediatamente misto di discorso, fantasia, fantasma
originario che abita noi ed ogni cosa possiamo percepire. Di fatto immersa in una
dimensione inconscia, non-luogo iniziale, molto vicino al punto di identita' tra
segno e significato che precede e muove il gesto artistico. Simeone sa che il senso
dell'opera e' una presentazione irripetibile nel simulacro di se stesso che ogni suo
oggetto incarna. Lo sa e lo rispetta, nell'allestimento minimale, che concede spazio
sacro al fruitore, come nella scelta compositiva dove e' nelle sfumature di infinite
velature che si concentra ogni evento. Stratificazione che incarna gesto e suo
senso.
Inaugurazione: venerdi' 15 dicembre 2006 - h. 18.30
Nuvole Arte Contemporanea
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