Ultimo appuntamento del II ciclo di incontri "Perche' non parli? Conversazioni d'arte". Parleranno Hripsime' Visser, storica della fotografia presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam, e la fotografa Rineke Djikstra; il suo lavoro ha al centro il ritratto e la condizione esistenziale di soggetti colti in momenti di passaggio della vita. Introduce Roberta Valtorta. L'iniziativa rientra nel progetto "InContemporanea. La rete dell'arte" della Provincia di Milano.
Martedi' 12 dicembre, ore 18, presso lo Spazio Oberdan: sesto ed ultimo appuntamento del
secondo ciclo di incontri “Perche' non parli? Conversazioni d’arte".
Hripsime' Visser e Rineke Djikstra conducono l’incontro sul tema
“Fotografia". Introduce Roberta Valtorta.
L’iniziativa rientra nel progetto “InContemporanea. La rete dell’arte" con
cui la Provincia di Milano intende promuovere l’arte del presente intesa
come risorsa indispensabile per la riqualificazione urbana, sia dal punto
di vista culturale che da quello sociale ed economico.
Nel panorama contemporaneo delle piu' avanzate ricerche fotografiche il
filone della fotografia di stampo documentario occupa un posto di primo
piano. Rineke Dijkstra e' una della massime esponenti di questo tipo di
fotografia che in modo diretto affronta ambienti e figure del
contemporaneo. Il suo lavoro da anni ha al centro il ritratto e la
condizione esistenziale di soggetti colti in un momento di passaggio della
vita, che li rende instabili e fragili, siano essi adolescenti che vivono
un'eta' difficile, donne subito dopo il parto, toreri dopo la corrida,
giovani all'uscita dalla discoteca. Hripsime' Visser, storica della
fotografia stimata a livello internazionale, da anni dirige il
Dipartimento di Fotografia dello Stedelijk Museum di Amsterdam. Ha
promosso il lavoro di Rineke Dijkstra in tutto il mondo e nell'incontro
discute con lei sul senso della sua ricerca.
Dalle ore
L’ingresso e' libero.
Si consiglia la prenotazione via e-mail: incontemporanea@provincia.milano.it.
Hripsime Visser e' nata nel 1954. Ha studiato storia dell’arte
all’Universita' di Leida e ha lavorato come storico dell’arte freelance per
alcuni progetti del Gemeentemuseum di L’Aja. Nel 1982 ha conseguito il
Master in Storia dell’Arte Contemporanea, con specializzazione in Storia
della Fotografia, presso l’Universita' di Leida. Ha lavorato come lettore
di Storia dell’Arte alla Scuola per abilitazione all’insegnamento, ZWN di
Delft, e' stata membro dello staff e membro del consiglio editoriale del
giornale per la fotografia Perspektif, assistente accademico presso il
Dipartimento di Storia della Fotografia dell’Universita' di Leida, si e'
occupata di progettazione mostre ed e' stata autrice di programmi educativi
per la Fondazione Perspektief per la Fotografia. Dal 1990 e' curatore per
la fotografia presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Mostre selezionate: Ed van der Elsken (1991), Lewis Baltz/mostra e
catalogo (1992), Lee Miller (1993), Koen Wessing (1993), Hans Aarsman
(1994), Anton Corbijn (1994), Peter Hujar/mostra e catalogo (1994),
Bertien van Manen (1994), Robert Frank (1995), Oscar van Alphen (1995),
Emmy Andriesse/mostra e catalogo (1996), Gerald van der Kaap (1996), Nan
Goldin (1997), Vojta Dukat (1997) Boris Mikhailov/mostra e catalogo
(1998), Thomas Struth/mostra e catalogo (1998), Katharina
Sieverding/mostra e catalogo (1998), Beat Streuli/Gabriele Basilico/mostra
e catalogo (2000), Jitka Hanzlova (2001), Footloose (2001), Sam
Taylor-Wood/mostra e catalogo (2002), Rineke Dijkstra/mostra e catalogo
(2004) ( co-produzioni). Articoli selezionati: Perspektief Magazine for
Photography; Camera Austria; European Photography; Lexicon Geschiedenis
van de Nederlandse Fotografie; Kunstschrift; Bulletin Stedelijk Museum;
Vrij Nederland; Dictionary of Art (Macmillan,, London); Veronica's Revenge
(ed. Elizabeth Janus, Scalo, Zurich, etc. 1998); Ed van der Elsken,
Fotografie+Film 1949-1990 (Kunstmuseum Wolfsburg, 2000).
Ricopre vari e internazionali incarichi editoriali, amministrativi e
educativi.
Negli ultimi decenni Rineke Dijkstra ha acquisito fama internazionale
grazie alla sua straordinaria serie di ritratti. All’inizio degli Anni ’90
ha iniziato con la serie di “Beach Portraits" (ritratti da spiaggia):
scatti frontali, austeri di giovani sulla spiaggia negli Stati Uniti, in
Olanda, Belgio, Polonia, Gabon e Ucraina. In questa serie la Dijkstra ha
posto l’attenzione sul momento in cui una posa inizia a prendere forma o e'
appena stata abbandonata. L’esitazione e l’incertezza diventano visibili
nella postura e nello sguardo lasciando trasparire la solitudine
esistenziale degli adolescenti. I contesto, limitato solo dal taglio della
foto, l’angolazione dal basso della macchina fotografica e l’utilizzo del
flash accentuano la messa a fuoco di alcuni dettagli e rinforzano la
monumentalita' dell’immagine.
In varie serie realizzate intorno alla meta' del 1990 Rineke Dijkstra ha
iniziato a mettere a fuoco la resa visiva di stati emozionali intensi. Ha
fotografato neomamme nel momento immediatamente successivo al parto con i
bambini in braccio, rivelando una nuova immagine dell’amore materno. Ha
ritratto toreri portoghesi dopo la loro apparizione nell’arena, stanchi,
orgogliosi, appagati e, a volte, anche sorpresi o feriti. In Inghilterra
ha realizzato ritratti di studenti imbranati e ragazzine, agghindati in
modo sexy per una serata in discoteca. Con il suo approccio, essenziale ma
allo stesso tempo distaccato e quindi rispettoso, in queste serie la
Dijkstra e' riuscita a colmare la distanza tra il personale e l’universale.
Le persone che fotografa spesso hanno un nome ma sono soprattutto
rappresentative di un gruppo, di un fenomeno che trascende il singolo
individuo.
Tra i temi piu' importanti del suo lavoro sono le registrazioni
fotografiche dei cambiamenti portati dal tempo, e gli effetti psicologici
di maschere o uniformi. A partire dal 1994, per diversi anni ha
fotografato Almerisa, una ragazza bosniaca, lungo la sua trasformazione da
piccolo uccellino spaventato in un abitino ordinato a giovane donna
affascinante e sicura di se'. Quanto un’uniforme protegge, cambia e da'
status a una persona e' il tema che esce da due serie fotografiche: quella
sulle ragazze sexy del Buzzclub e quella di immagini dei soldati
israeliani. Nei suoi ritratti al Tiergarten di Berlino la Dijkstra ha
scelto un altro approccio, ponendo l’enfasi, anziche' sulla postura,
sull’atmosfera che qui e' piu' teatrale, effetto rinforzato da
un’ambientazione scura e fatta di legno.
Ricordiamo, tra le opere degli Anni ’90, anche la sua produzione video e,
in particolare: “The Buzzclub/Mystery World" e “Annemiek" nei quali anche
la musica assume un ruolo determinante.
Il ciclo di incontri e' realizzato in collaborazione con UniCredit, gruppo
impegnato in un progetto di divulgazione dei linguaggi della
contemporaneita' e di valorizzazione delle giovani risorse creative del
nostro Paese.
Ufficio stampa:
Provincia di Milano/Cultura, tel. 02 7740.6358/6359/6388
p.merisio@provincia.milano.it, m.piccardi@provincia.milano.it, p.diandrea@provincia.milano.it
Per informazioni:
Provincia di Milano/Servizio Arti visive, tel. 02 7740.6381/6341
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2 Milano