E' il titolo della personale di Antonio Serrapica curata da Simona Barucco alla galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea. La mostra presenta cinque grandi tele dell'ultima produzione dell'artista napoletano e un gruppo di piccoli lavori che tracciano un profilo quasi antologico del suo percorso espressivo.
E' il titolo della personale di Antonio Serrapica curata da Simona Barucco alla galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea
La mostra presenta cinque grandi tele dell'ultima produzione dell'artista napoletano e un gruppo di piccoli lavori che tracciano un profilo quasi antologico del suo percorso espressivo.
I quadri di Serrapica sono un complesso mosaico composto da colori, segni,
immagini e parole. Non esiste uno spazio che lasci l’osservatore libero di
proporre e interagire con l’opera stessa: come in delirio Antonio Serrapica
riempie in ogni piccola parte la superficie, fino a stratificarla, a ridefinirla
con ogni intervento o aggiunta successivi. I colori sono semplici e aggressivi,
netti e assoluti. Con una semplice stesura di pigmento Serrapica compone l’opera
accostando, con un criterio del tutto personale, i cromatismi e utilizzandoli
per la definizione di un percorso visivo che è anche un percorso testuale.
I segni sono elementari ed estemporanei. Risentono della necessità creativa
immediata dell’artista e non si rivestono di false suggestioni. Gli “effetti
speciali†non fanno parte di questo tracciato espressivo. Non vi è nulla di
superfluo, tutto è necessario allo scopo finale: inchiodare e ammutolire lo
spettatore.
Le immagini sono stereotipate come quelle dell’immaginario infantile. Esiste una
simbologia “serrapicana†nella quale ogni elemento ha un significato preciso. La
tenda, ad esempio, è il richiamo primordiale all’abitazione, la bicicletta
rappresenta il pensiero in movimento, la lancia spezzata è la rottura del
sistema e l’appropriarsi della libertà e così via, all’infinito, per quanti sono
i simboli prodotti.
Le parole si rincorrono da opera ad opera, ma non come in un libro che si svela
leggendone le pagine, piuttosto è come se ogni quadro fosse un libro a se, che
però, ritrova la propria ragione di esistere anche attraverso la stesura
precedente. L’autocitazione è continua. Come in un discorso, le esternazioni
grafiche di Serrapica, ripetono concetti, fermano punti, organizzano nuovi
percorsi fino a coprire del tutto l’opera e interagendo con gli altri componenti
dell’insieme espressivo. (Simona Barucco)
Umberto Di Marino Arte Contemporanea, Via Colonne 2/B, 80014 Giugliano (Napoli), Tel 0818951818 - 0818958052 Fax 0818197798