Naviglio Modern Art - Cardazzo Factory
Milano
via A. Manzoni 45
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G. C. Catalani
dal 24/1/2007 al 2/3/2007

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G. C. Catalani



 
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24/1/2007

G. C. Catalani

Naviglio Modern Art - Cardazzo Factory, Milano

Un'installazione con suoni, immagini video e fotografie, dedicata ai sognatori, agli innamorati, a tutte quelle persone che sanno viaggiare solo con una musica ed un'immagine anche apparentemente banale.


comunicato stampa

Besame mucho
Installazione di G.C. Catalani

“La leggerezza della bellezza o la pesantezza dell’amore" 2006

"Non avevo ancora dato ne' ricevuto un bacio, tutto era il prodotto dell’immaginazione..." cosi' Consuelo Vela'squez disse del brano "Be'same mucho" da lei composto nel 1941 all'eta' di vent'anni.
Questa canzone e' un motivo che con ossessione diventa dominante nell’installazione di G.C.Catalani.
Sono presentate delle scatole di legno dipinte. Scatole tibetane senza tempo.
Scatole aperte e pronte per essere richiuse e poi riaperte. Le scatole rappresentano paesaggi dove si svolgono azioni che stimolano sensazioni, ricordi, sentimenti.
La musica evoca il ricordo, la danza, l’amore, la nostalgia.
Be'same mucho e' una installazione dedicata ai sognatori, agli innamorati, a tutte quelle persone che sanno viaggiare solo con una musica ed un’immagine anche apparentemente banale, a chi sogna mentre cammina, mentre lavora, che perde tempo per guadagnare il proprio tempo, a chi vive le giornate intensamente come fossero le ultime.
L’installazione e' ideata con suoni e immagini video e fotografie.

Be'same, be'same mucho
como si fuera esta noche
la u'ltima vez.

Be'same, be'same mucho
que tengo miedo a perderte,
perderte despue's.

Quiero mirarme en tus ojos,
sentirte muy cerca,
muy cerca de mi'.
Piensa que tal vez
manana ya
estare' muy lejos de ti'.

Be'same, be'same mucho
como si fuera esta la noche
la u'ltima vez.

G.C. Catalani e' nato a Venezia. Dedica i suoi studi alla Filosofia e alla Psicologia. Negli anni '70 espone per la prima volta a Milano un ciclo di opere sul tema spazio-tempo, chiamato "Casualita' programmata". Sempre in questi anni sviluppa una serie di opere fotografiche denominata "Un centoventicinquesimo di secondo", dove la sua ricerca e' di annullare la realta' percettiva del mezzo fotografico. Apre poi un ciclo di opere dove assume identita' diverse lavorando sulla negazione dell'ego. Espone i suoi lavori chiamati "Equilibri" cambiando il suo nome e cognome di volta in volta esprimendosi con mezzi e materiali differenti. Nel 1989 inizia il ciclo "Enigmi" dedicati ai Koan Zen. Nel 2000 con il ciclo di opere "Equilibrio-Squilibrio" sente sempre piu' l'esigenza di annullare la separazione tra lo "spazio" e l'osservatore. In questi suoi lavori l'osservatore diventa l'osservato e attraverso l'acquisizione del suo spazio interiore ne diventa testimone. Sempre nel 2000 incomincia il ciclo di installazioni. “L’occhio e l’idea" e' un’installazione che e' situata in forme diverse sino ad ora nelle seguenti citta': Milano, Venezia, Parigi, New York, Londra, Shanghai, Berlino, Katmandu, Fairbanks, Tokyo, Sidney, Gerusalemme, Ouagadougou, Damasco, Bombay.
Nel 2005 presenta l’installazione “La dolcezza della fragola o fermare il tempo".
Ha esposto in Italia, Germania, Stati Uniti e Canada. Vive e lavora a Milano.

Immagine: particolare de La dolcezza della fragola o fermare il tempo

Inaugurazione giovedi' 25 gennaio 2007 ore 18.30

Naviglio Modern Art
Via A. Manzoni 45 20121 Milano

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