Retrospettiva. Il percorso artistico del pittore e' interamente documentato: dagli esordi padovani insieme a Felice Casorati, alla grande stagione di Ca' Pesaro e delle Biennali veneziane, fino agli anni del suo ritiro nella campagna francese. La mostra presente circa 150 opere e consente anche il recupero di un nucleo di tele che erano trattenute da decenni in Francia.
Retrospettiva
a cura di Vittorio Sgarbi
Finalmente Mario Cavaglieri. Una vera retrospettiva su di lui mancava da molti anni
e a colmare la clamorosa lacuna provvede la citta' in cui e' nato, Rovigo, con una
mostra ampia in cui i suoi selvaggi "colori primordiali", che sconvolgono ancora i
sensi raccontando di belle donne e di salotti alla page, si confronteranno con i
toni piu' morbidi delle tele con cui nel suo rifugio di Peyloube're descriveva la
pacata bellezza della natura.
A Mario Cavaglieri non sono certo mancati riconoscimenti autorevoli, si pensi per
esempio l'attenzione che dedico' all'artista il grande critico d'arte Roberto Longhi,
ma mancava un monografica veramente organica. Quella curata da Vittorio Sgarbi e
coordinata di Alessia Vedova presentera' centocinquanta opere dell'artista e
consentira' anche il recupero all'Italia di un nucleo di tele che, pur destinate al
nostro Paese, erano trattenute da decenni in Francia.
Ad ospitare la mostra, voluta dal Comune, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Padova e Rovigo, dall'Accademia dei Concordi e dalla Provincia di Rovigo, saranno -
dal 10 febbraio al primo luglio 2007 - gli spazi, recentemente recuperati, di
Palazzo Roverella.
Il percorso artistico di Cavaglieri sara' interamente documentato: dagli esordi
padovani insieme a Felice Casorati, alla grande stagione di Ca' Pesaro e delle
Biennali veneziane che consacrarono la preziosa ricercatezza della sua arte, fino
agli anni della suo ritiro nella campagna francese. L'evento sara' anche una preziosa
occasione per rileggere attraverso il fascino ed il mistero della sua pittura la
storia, le contraddizioni e le diverse influenze dell'arte dei primi del Novecento.
Cavaglieri fu certamente un pittore di raro edonismo, attratto dall'intrinseca
eleganza degli salotti mondani di fin de sie'cle; si potrebbe quasi affermare che la
sua pittura possiede un intrinseco incanto letterario; cosi' alcune stoffe, cappelli,
arredi, orologi, resi con opulenza barocca, sembrano affiorare dalle pagine dei
romanzi dannunziani.
Le opere dei primi soggiorni parigini risentono dell'intima ricchezza degli interni
di Vuillard e di Bonnard e degli accordi coloristici del primo Matisse. Allorche' si
considerino invece i dipinti della sua lunga permanenza nella residenza francese di
Peyloube're, si avverte che il pittore, quasi inebriato dalla liberta' e ormai lontano
dalla mondanita' degli aristocratici salotti cittadini, si sia dedicato a dipingere e
disegnare instancabilmente la campagna, gli alberi in fiore, la sua dimora, fondendo bagliori di luci e colori veneti alla pittura di paesaggio dell'amico ferrarese De Pisis.
In tutte le opere colpisce comunque la grande padronanza tecnica e materica
dell'artista, capace di rendere quasi in maniera tattile sia gli arredi che i
paesaggi, avvalendosi sempre di quella che Longhi ha definito una tavolozza ricca di
"colori primordiali".
La rassegna sara' anche una preziosa occasione per scoprire numerosi dipinti inediti
dell'artista, grazie anche agli approfondimenti critici maturati intorno alla
pittura dei primi del Novecento.
Vernice per la Stampa: sabato 10 febbraio 2007, ore 12
Palazzo Roverella
via Laurenti - Rovigo
Orari: feriali e festivi 9.-19; sabato 9-23.; chiuso i lunedi' non festivi.
Biglietti: intero euro 9; ridotto euro 7