Centre Pompidou
Paris
Place Georges Pompidou
01 44781233 FAX 01 44781302
WEB
Flaminio Bertoni
dal 10/6/2001 al 11/6/2001
0144781233
WEB
Segnalato da

Leonardo Bertoni


approfondimenti

Flaminio Bertoni



 
calendario eventi  :: 




10/6/2001

Flaminio Bertoni

Centre Pompidou, Paris

Nemo prpheta in patria. Ancora una volta e' la Francia a rendere onore a un grande italiano, Flaminio Bertoni, includendo un suo disegno nella grande retrospettiva "Les annes pop" che si tiene al Centro Pompidou - Beaubourg di Parigi. Grande designer che con le sue vetture (Traction, 2CV, DS) ha segnato la storia dell'automobile nel secolo scorso, che con le sue opere artistiche (disegni e sculture) ha vinto 10 permi di cui 4 primi ai saloni internazionali d'arte di Parigi (Le Salon - Salon des independans - Salon d'automne - Salon de l'Art Libre), Bertoni rimane obliato nella sua patria, che tanto ha amato, al punto che pur di non rinunciare alla sua nazionalita' ha subito l'arresto e il carcere, a Parigi, per ben due volte nel 1940 e 1944.


comunicato stampa

Nemo prpheta in patria

Ancora una volta è la Francia a rendere onore a un grande italiano, Flaminio Bertoni, includendo un suo disegno nella grande retrospettiva "Les annés pop" che si tiene al Centro Pompidou - Beaubourg di Parigi.

Grande designer che con le sue vetture (Traction, 2CV,DS) ha segnato la storia dell'automobile nel secolo scorso, che con le sue opere artistiche (disegni e sculture) ha vinto 10 permi di cui 4 primi ai saloni internazionali d'arte di Parigi (Le Salon - Salon des independans - Salon d'automne - Salon de l'Art Libre), Bertoni rimane obliato nella sua patria, che tanto ha amato, al punto che pur di non rinunciare alla sua nazionalità ha subito l'arresto e il carcere, a Parigi, per ben due volte nel 1940 e 1944.

Il mondo artistico culturale italiano continua da obliarlo Nemo propheta in patria, ben si addice a Bertoni.

Nell'esposizione antologica tenutasi a Clermont-Ferrand nel 1999, in occasione della grande manifestazione europea SATCAR, i visitatori della mostra hanno scritto sul quaderno delle presenze frasi come queste: Non so perché, ma quest'uomo mi fa pensare a Leonardo da Vinci - Bertoni sembra essere in qualche modo il leonardo da Vinci del XX secolo - Quale fortuna avere in Francia un artista di tale livello - Quest'uomo è stato un visionario! - E' un essere geniale (cp. Leonardo da Vinci) - Grazie di averci fatto riscoprire l'artista e il grande visionario che fu Flaminio Bertoni.- Che dire, se non che abbiamo qui le opere di un genio.
Ed ora Bertoni è al Beuabourg.
Quando vedremo un riconoscimento dell'Italia a un suo grande figlio?
Leonardo Bertoni

27.03.01 - GAZZETTA DEL SUD (Italia)
Nella grande retrospettiva "Les annés pop" aperta al Centre Pompidou a Parigi
Anche Rotella al Beaubourg
È già in rete un portale dedicato all'attività dell'artista calabrese
"Les annés pop" è il titolo della grande retrospettiva che si è aperta il 15 marzo a Parigi al Centre Georges Pompidou, e che consacra gli anni, dal 1956 al 1968, di maggiore creatività artistica del movimento pop. La mostra rimarrà aperta fino al 18 giugno. Più di cinquecento opere, tra cui creazioni architettoniche, oggetti di design e pellicole cinematografiche, offrono insieme alle opere di Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, James Rosenquist, Jaspers Johns, César, Daniel Spoerri, Villeglé e degli altri esponenti della pop art i caratteri di questo movimento che si mosse tra la critica e l'esaltazione del consumismo e che fu preludio di movimenti contestatari della fine degli anni Sessanta. Il termine "Pop" apparve nel 1955, in un articolo del critico inglese Lawrence Alloway, per designare l'arte figurativa ispirata agli oggetti quotidiani, della società dei consumi: gli estremi della raffigurazione, come i "comics" di Lichtenstein e le celebri serigrafie di Warhol, si accompagnano alle sculture oggetto di Charles Oldenburg e di George Segal, agli assemblamenti di lamiere di César e ai "tableaux-pièges" di Spoerri, ai "ready-made" di Jean Tinguely agli "assemblages" di Allan Kaprov. Il pregio di questa mostra, luccicante di colori, stravagante, provocatoria, è di cogliere non solo le espressioni di un mutamento artistico epocale, ma di farlo in maniera interdisciplinare, ponendo di fronte massicciamente e per la prima volta gli artisti europei con quelli d'Oltreoceano che hanno operato contemporaneamente a Los Angeles e a Parigi, a New York e a Londra. Tra rinominazione di oggetti e dissacrazione di altri, accumulo di oggetti di scarto e lacerazione di manifesti pubblicitari, tra futuristi interventi di design e progetti di architettura, abiti, film, musiche si coglie l'impronta di un enorme cantiere creativo dissacratorio in cui confluiscono ricerche differenti ma legate da un denominatore comune, offrendo una visione del movimento in tutte le sue manifestazioni e correlazioni. Tra gli italiani, oltre a Gae Aulenti, il gruppo di design riuniti sotto la sigla di "Superstudio" e "Archizoom", Flaminio Bertoni e poi lo scultore Eduardo Paolozzi, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Rotella, l'unico artista del nostro paese che aderì al gruppo dei Nouveaux Réalistes, l'inventore, nel 1953, dei décollages - tra le sue opere esposte a Parigi la celebre Marilyn, del 1962. Rotella, uno degli esponenti di spicco dell'arte contemporanea, esprime con le sue affichés lacerate, che a partire dal Sessanta, diventano sempre più figurative, lo spirito di questa desacralizzazione dell'arte che trova nel contesto urbano i suoi motivi di ispirazione, ma allo stesso demistificando il senso di appartenenza alla nuova cultura dell'immagine, della comunicazione mediatica. "Il padre nobile" della pop art italiana - è nato a Catanzaro nel 1918 - sembra vivere un nuovo intenso periodo di attenzione critica. E oltre alle varie mostre in cui è presente e la partecipazione alla prossima Biennale di Venezia, l'apertura di un portale dedicato interamente alla sua attività, realizzato dalla Fondazione Rotella, sorta a Catanzaro per volontà dell'artista, e dal Consorzio Telcal. Il portale, già in rete da alcuni giorni ( http://www.calabriaweb.it/fondazionerotella ), è stato presentato dall'artista e al critico Pierre Restany, il fondatore del gruppo dei Nouveaux Réalistes, colui che meglio di ogni altro ha seguito l'opera del maestro, ad altri critici e a operatori culturali a Parigi proprio in occasione della grande mostra del Centre Pompidou. Un'occasione che sottolinea la centralità dell'opera di Rotella nel panorama dell'arte contemporanea e che intende ripensare con i nuovi strumenti telematici la figura di questo geniale artista sulla scena internazionale ormai da decenni. Si tratta forse del primo portale del genere dedicato a un pittore vivente, che consente di ripercorrere in dettaglio le tappe dello sviluppo della sua ricerca artistica e di vedere circa duecentocinquanta sue opere ordinate cronologicamente, dalle iniziali composizioni geometriche ai primi décollages, dagli "art-typo" ai "rétro d'affiches". Inoltre, il portale presenta una vasta biblioteca, che permette di approfondire le ricerche, e l'elenco delle mostre personali e collettive dell'artista. Insomma, quasi un catalogo ragionato dell'opera di Rotella, che non è il solo fine della realizzazione di questo portale che veicola via Internet l'attività del grande maestro della pop art. L'obiettivo, infatti, è anche di attivare scambi culturali e stimolare una visione di confronto e di dibattito per promuovere l'arte moderna nel nome dell'artista, e si inserisce nelle numerose attività del Consorzio Telcal, da sempre attento alla riscoperta del patrimonio artistico e culturale della Calabria. Ma oltre al riconoscimento del ruolo di Rotella e degli artisti e design italiani all'interno del movimento pop, la mostra al Beaubourg riaccende l'attenzione nei confronti di un movimento che ha segnato lo sviluppo successivo della ricerca artistica, e permette anche di rileggere con altri strumenti critici i segnali di un fare artistico che ha trasformato in icone culturali oggetti dell'immaginario collettivo, creando quella continuità estetica che si è sempre fatta più fitta negli anni a venire, creando nuove icone e altri miti, sempre in nome di quella merce che consumiamo deprecando la società che viviamo.
Carlo Carlino


Associazione Internazionale Flaminio Bertoni, Via Carnia 277, 21100 Varese
Bertoni International Association, 32 Avenue d'Albigny, 74000 Annecy (France)
http://www.flaminiobertoni.it

IN ARCHIVIO [145]
Anselm Kiefer
dal 15/12/2015 al 17/4/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede