Palais Rihour
Lille
42, Place Rihour
0033 320219421

Mario Carbone
dal 2/2/2007 al 10/2/2007

Segnalato da

Manuela De Leonardis


approfondimenti

Mario Carbone



 
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2/2/2007

Mario Carbone

Palais Rihour, Lille

Cinquanta scatti in bianco e nero realizzati tra il 1958 e i primi anni '70: un reportage di natura antropologica e sociologica di un' Italia rurale ancora immersa nelle sue tradizioni e abitudini secolari.


comunicato stampa

L’Italia rurale degli anni Sessanta

a cura di Manuela De Leonardis e Diego Cirio

Il Console d’Italia a Lille, Ferdinando La Badessa e la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Lille, Anna Mondavio presentano la mostra << L’Italia rurale degli anni Sessanta: Sardegna, Basilicata, Calabria >> di Mario Carbone. Cinquanta scatti in bianco e nero realizzati tra il 1958 e i primi anni ’70 dal fotografo Mario Carbone.

Un reportage di natura antropologica e sociologica -con uno sguardo all’architettura e all’ambiente naturale- di un’Italia rurale ancora immersa nelle sue tradizioni e abitudini secolari, che ha un suo precedente nel lavoro di Henri Cartier-Bresson sull’Abruzzo (1950). Immagini che documentano scene ancestrali, cristallizzate nel tempo, in forte contrasto con l’atmosfera di boom economico che si respirava in quegli stessi anni nel resto del Bel Paese.

L’obiettivo della macchina fotografica di Mario Carbone e' sempre puntato sull’uomo. La fatica del lavoro, i mestieri, i costumi, le feste religiose, i giochi, la musica… una quotidianita' che egli ha saputo cogliere con grande discrezione, parlando con la gente del posto, entrando nelle loro case, mangiando insieme a loro. Nei volti di donne, uomini e bambini si legge la forza, nei loro sguardi l’orgoglio.

In Sardegna, tra Cabras e Sedilo, nella provincia di Oristano, si reca nel 1958 per girare un documentario insieme al documentarista Libero Bizzarri e allo scrittore Giuseppe Dessi'; il viaggio in Basilicata (Matera, Grassano, Pisticci, Aliano, Barile, Ferrandina, Tricarico, ecc.), nel 1960, e' legato, invece, allo scrittore Carlo Levi. Levi, che in Lucania aveva trascorso un anno di confino (a Grassano e Gagliano nel 1935) per la sua attivita' antifascista nelle file di Giustizia e Liberta', vi tornava dopo venticinque anni.

Anche se il viaggio fu di solo tre o quattro giorni, Carbone ha scattato oltre quattrocento fotografie. Lo foto della Calabria, infine, inquadrano soprattutto Cosenza, il Pollino e Acquaro, alle falde dell’Aspromonte, una cittadina famosa oltre che per le sue acque pure per la festa di San Rocco. Il racconto di Carbone, infatti, e' datato 16 agosto 1960: un giorno di festa che annulla la fatica e l’asprezza di un quotidiano non sempre facile.

Mario Carbone (San Sosti, Cosenza 1924) inizia a lavorare all’eta' di 13 anni, nel 1937, in uno studio fotografico di Cosenza imparando tutto del mestiere del fotografo -dalla stampa al ritocco- un’esperienza che prosegue professionalmente a Milano, nel 1950, dove lavora per Elio Luxardo. Successivamente si dedica all’immagine in movimento. A Roma, dove arriva nel 1950, lavora come operatore cinematografico (un’esperienza a cui e' particolarmente legato e' il lavoro affianco a Zavattini in I misteri di Roma,1963), regista, documentarista per il cinema e la televisione. I suoi documentari per la Unitelefilm (dal 1958 agli anni Settanta), sono conservati nell’Archivio di Mondo Operaio.

Tra i piu' importanti filmati anche Firenze Novembre ’66, testimonianza della drammatica alluvione, vincitore del Leone d’Argento a Venezia nel 1967. Come regista, operatore e montatore, Carbone consegue vari premi tra cui il Nastro d’Argento nel ’59 per la migliore fotografia nel documentario I vecchi (regia di Raffaele Andreassi); il Nastro d’Argento nel 1964 per Stemmati di Calabria (miglior regia), inchiesta sui nobili calabresi; il Premio al Festival di Tour nel 1966 per Dove la terra e' nera, inchiesta sul duro lavoro dei contadini in una terra povera.

Inaugurazione: venerdi' 2 febbraio 2007 - ore 18.30
Palais Rihour, Salle du Conclave
42 Place Rihour, Lille
Orari: lun. - sab. 10-12 e 14-18; domenica 14-17

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