La sua galleria di fotografie e' un viaggio a 360 gradi nella storia della cultura e del costume degli ultimi decenni. Fulcro della mostra e' un'installazione a parete con un folto gruppo di ritratti, fra i quali una singolare immagine di Joseph Beuys che sorride e il celebre scatto a Warhol.
Infiniti di nulla da Emily Dickinson
La Galleria Daniela Rallo inizia il nuovo anno con con un’esposizione personale dedicata a Maria Mulas, artista che si e' affermata fin dagli anni Settanta come ritrattista e che in seguito ha approfondito anche una sperimentazione astratta. La sua galleria di fotografie e' un viaggio a trecentosessanta gradi nella storia della cultura e del costume degli ultimi decenni.
L’esposizione di Cremona presenta una selezione di fotografie, alcune delle quali mai esposte ne' pubblicate, passaggi cruciali del percorso artistico di Maria Mulas. Testimonianze della sua presenza costante e del suo sguardo sempre attento e giocoso, sia quando ruba immagini di mondanita' e di volti celebri, sia quando esplora in maniera originale inattese alchimie estetiche di ambienti o di elementi architettonici, con un gusto spiccato per il colore e per la materia.
Fulcro della mostra e' un’installazione a parete con un folto gruppo di ritratti, fra i quali una singolare immagine di Joseph Beuys che sorride, il celebre scatto a Warhol con la sua macchina fotografica, un ritratto di Lea Vergine e due immagini misteriose che svelano i volti di Claes Oldenburg e della sua compagna Coosje van Bruggen.
La ricerca astratta e' rappresentata dalle due serie delle “architetture", fra cui Rotonda della Besana, Labirinto e due visioni di New York, e dei “sassi", cominciati a Ravenna nel 1994 con A Galla Placidia (I sassi di Ravenna).
Completa la mostra una scelta di stampe che documentano altre tipologie di opere: un’immagine catturata, nel lontano 1979, in una sala del Metropolitan Museum di New York; Omaggio a Rene' Magritte, nato in un interno londinese; la serie dedicata ai cartelloni pubblicitari, dei primi anni ottanta; alcuni scatti, di poco successivi, dalle sequenze Kitsch e Zapping e infine l’immagine della finestra della propria stanza, che le persiane chiuse trasformano in un pattern astratto.
Stabilitasi a Milano nel 1956, Maria Mulas inizia il lavoro artistico attraverso la fotografia a meta' degli anni Sessanta. Tra il 1965 e il 1976 realizza soprattutto fotografie di teatro e ritratti e nello stesso tempo conduce una ricerca sui riti cosiddetti ''sociali''. Dai primi anni Ottanta e' sempre piu' attratta dall’indagine sui giochi di simmetria e specularita', scomposizione e sovrapposizione, applicati essenzialmente ad immagini di architettura, ma anche di ambienti e di persone.
“A un certo punto non mi e' piu' bastato ''fare una fotografia'' e metterla li'. E’ diventato predominante il bisogno di rompere questo schema. La fotografia in se' e' per me oggi un limite: ho bisogno di sequenze, di metamorfosi, di ripetere fino all'ossessione" (Maria Mulas).
Per l’occasione verra' pubblicato un catalogo contenente la riproduzione di tutte le opere esposte, un testo di Angela Madesani e un’intervista all’artista di Sara Fontana.
Il volume e' stato realizzato in collaborazione con Il Chiostro Arte Contemporanea di Saronno, che nell’autunno scorso ha ospitato questa personale della Mulas, in parte diversa nell’allestimento e nella selezione delle opere.
Inaugurazioe: 3 febbraio 2007 ore 18
Galleria Daniela Rallo
Piazza Sant'Abbondio, 1 - Cremona
Orario: da giovedi' a domenica ore 16 - 19.30 e su appuntamento
Ingresso libero