Opere d'arte in relazione con gli oggetti del vivere quotidiano, che si esaltano reciprocamente e mostrano come molto spesso la vena creativa non sia stata appannaggio esclusivo dell'arte propriamente detta. Prodotti dal 1890 a oggi, 380 oggetti selezionati che spaziano dai mobili alle creazioni in vetro, dalla moda alla ceramica, e naturalmente pittura, scultura, fotografia e disegni architettonici. A cura di Giampiero Bosoni e Guy Cogeval.
Design italiano e avanguardia nel XXesimo secolo
La mostra "Il Modo Italiano", prodotta dal Montreal Museum of Fine Arts in collaborazione con il Mart e con il Royal Ontario Museum of Toronto, indaga la storia del rapporto tra design e arti figurative nell’Italia del XX Secolo.
L’esposizione, a cura di Giampiero Bosoni e Guy Cogeval ricostruirà negli spazi del Mart la complessità di quel particolare clima creativo che ha contraddistinto l’Italia nel corso del Novecento. Il progetto si sviluppa a partire di una ricerca dal taglio fortemente innovativo sulla contiguità di quelle discipline artistiche che hanno favorito lo sviluppo del design europeo. La creatività italiana, in quel contesto, si è infatti rivelata capace di anticipare gusti e tendenze.
Nel design, appunto, ma anche nella pittura e nella scultura. Tutte le arti, nel corso del Novecento, hanno testimoniato l’apertura dell'Italia alla modernità. Nel caso del design il nostro paese ha inoltre conquistato un ruolo di leader a livello mondiale a partire dal secondo dopoguerra. L’indagine di Modo Italiano scaturisce dalla scelta del Mart di presentare progetti espositivi che facciano dialogare le varie arti, nella consapevolezza che non c'è un'unica "via maestra" della cultura e dell’esperienza artistica.
Nel percorso espositivo de "Il Modo Italiano", le opere d'arte sono messe in relazione con gli oggetti del vivere quotidiano, esaltandosi reciprocamente e mostrando come molto spesso la vena creativa non sia stata appannaggio esclusivo dell'arte propriamente detta, ma sia passata con grande forza anche nell'oggetto di uso comune, una delle massime espressioni della creatività italiana in un periodo storico in cui proprio la produzione industriale ha spinto lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese in una sorta di “rinascita” post-bellica.
Questi argomenti, già affrontati da un’ottica particolarissima con “Mitomacchina. Il design dell’automobile: storia, tecnologia e futuro”, in programma fino al 1 maggio 2005, sono invece indagati a tutto tondo dalla mostra “Il Modo Italiano”, prodotta dal Montreal Museum of Fine Arts in collaborazione con il Mart e il Royal Ontario Museum of Toronto.
Nel periodo considerato dalla mostra, dal 1890 a oggi, i curatori hanno selezionato 380 oggetti con uno sguardo che non si limita a pittura, scultura, fotografia e disegni architettonici, ma che spazia dai mobili alle creazioni in vetro, dalla moda alla ceramica.
Le opere, in arrivo da collezioni pubbliche e private italiane e internazionali, ricostruiranno negli spazi del Mart la complessità di quel particolare clima creativo che ha contraddistinto l’Italia nel corso del Novecento.
LA STORIA DI UN SUCCESSO
L’ innovativo taglio del progetto consiste nel testimoniare la contiguità di molte discipline artistiche che hanno favorito lo sviluppo del design europeo.
La creatività italiana, in quel contesto, si è rivelata capace di anticipare gusti e tendenze che si sono poi espressi al massimo nel design, ma anche nella pittura e nella scultura. Se tutte le arti, nel corso del Novecento, hanno contribuito all’apertura dell'Italia alla modernità, nel design, in particolare, il nostro paese ha conquistato un ruolo di leader a livello mondiale a partire dal secondo dopoguerra.
L’indagine de “Il Modo Italiano” scaturisce dalla scelta del Mart di presentare progetti espositivi che facciano dialogare le varie arti, nella consapevolezza che non c’è un’unica “via maestra” della cultura e dell’esperienza artistica.
Nel percorso espositivo le opere d'arte sono messe in relazione con oggetti che, scaturiti dal talento di progettisti particolarmente attenti alle ricerche artistiche, sono entrati nella produzione industriale di massa, per poi penetrare la sfera del vivere quotidiano. Questi percorsi mostrano come molto spesso la vena creativa non sia stata appannaggio esclusivo dell'arte tradizionalmente intesa, ma sia passata con grande forza anche nell'oggetto di uso comune, che in ultima analisi ha ereditato il valore aggiunto della sperimentazione artistica.
In un periodo di crescita industriale e innovazioni tecnologiche questo ha permesso una transizione virtuosa dall’oggetto artigianale – unico e irripetibile – al design industriale che riproduce la bellezza in quantità virtualmente infinite.
Le problematiche affrontate nei primi anni del ‘900 dal Futurismo e dalla Metafisica di de Chirico, Carrà e Morandi sono riaffiorate con il Razionalismo di Terragni, Baldessari e Albini e hanno trovato un contraltare in Novecento di Sironi, Muzio, Ponti.
Questo dibattito ha subito un successivo rinnovamento attraverso la visione critica della società dei consumi proposta dagli esponenti del radical design (Archizoom, Pesce, Mendini e altri) e dell’arte povera (Merz, Pistoletto, Kounellis) a metà degli anni Sessanta. A ciò ha fatto seguito la risposta alla crisi della modernità nei tardi anni Settanta, guidata dal gruppo di Memphis capeggiato da Ettore Sottsass nell’ambito del design e per molti aspetti dalla Transavanguardia nell’ambito artistico.
“Il Modo Italiano” propone una ricognizione inedita di tutti questi legami, esplorando i diversi e complessi modi di vedere, interpretare e rappresentare la società industriale in Italia attraverso gli occhi di architetti, artisti, e designer
Direzione Scientifica: Gabriella Belli
Comitato curatoriale: Gabriella Belli, Diane Charbonneau, Rosalind Pepall, Irene de Guttry, Maria Paola Maino, Renata Ghiazza
Coordinamento: Beatrice Avanzi
Mostra prodotta da: Montreal Museum of Fine Arts
In collaborazione con: Toronto, Royal Ontario Museum; Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Il Mart ringrazia:
Provincia Autonoma di Trento - Assessorato alla Cultura; Comune di Trento; Comune di Rovereto;
In partnership con:
UniCredit Group; UniCredit Private Banking
Con il sostegno di:
Cantina LaVis e Valle di Cembra; Gruppo Poste Italiane; Trentino Spa
Partner tecnico: Cartiere del Garda
Per le attività didattiche:
Casse Rurali Trentine
Mart
Responsabile comunicazione: Flavia Fossa Margutti
Ufficio stampa:
Luca Melchionna 0464.454127 - Clementina Rizzi 0464.454124 press@mart.trento.it
Conferenza stampa venerdì 2 marzo 2006 h 12.00
Museo di arte moderna e contemporanea - MART
Corso Bettini, 43 - Rovereto (TN)
Orario: aperto dal martedì a domenica 10 - 18 Venerdì 10 - 21 Lunedì chiuso
Ingresso: Biglietti: Intero: 8 euro Ridotto: 5 euro Scolaresche: 1 euro per studente Biglietto famiglia: 20 Euro
Amici del museo: ingresso gratuito