Disegni e sculture di Toni Benetton. A cinque anni dalla scomparsa dell'artista, il Museo Bailo propone una attenta retrospettiva dedicata a uno tra i maggiori scultori europei del Novecento. Alle sculture, in mostra, sono affiancati anche i disegni preparatori, opere d'arte a tutti gli effetti e importante documentazione per capire come dall'idea l'artista arrivasse alla realizzazione.
Disegni e sculture di Toni Benetton
Treviso. A cinque anni dalla scomparsa dell'artista, il Museo Bailo propone una attenta retrospettiva dedicata a Toni Benetton, uno
tra i maggiori scultori europei del Novecento.
Alle sculture, in mostra, sono affiancati anche i disegni preparatori, opere
d'arte a tutti gli effetti e importante documentazione per capire come dall'idea
l'artista arrivasse alla realizzazione.
E' il ferro la "materia" ideale per Benetton, sia che si tratti di realizzare
piccole sculture sia che lo plasmi sino a trarne le Grandi Sfere, le Linee
generatrici, le Colonne, le Anime, le Forme ogivali o le enormi Townscape, opere
che connotano parchi, aree pubbliche, musei e spazi privati di molti Paesi,
dall'Europa, agli Stati Uniti al Giappone.
Isolato ed eccentrico nel panorama dell'arte italiana, nonostante i
riconoscimenti e le mostre all'estero, soprattutto negli Stati Uniti ed in
Inghilterra, per decenni Benetton in Italia venne "rimosso" dalla critica
dominante.
Nato nel 1910 a Treviso nel '42 si diploma all'Istituto d'Arte di Venezia avendo
come maestro un altro grande trevigiano, Arturo Martini; è del '50 la prima
personale a Treviso. Due anni dopo, con l'amico architetto Giovanni Barbin,
realizza il mitico atelier circolare dove, fino al 1967, eseguirà tutti i suoi
lavori. Acquistata la settecentesca villa "La Marignana", lo scultore vi si
trasferisce allestendovi l'atelier che, oggi, trasformato in Museo, accoglie
molte sue opere.
Nel 1957 una sua scultura ottiene la Medaglia d'Oro alla Triennale di Milano;
nel '60, il linguaggio artistico di Benetton si apre alle "forme plastiche" con
cui l'artista opera un raffinato processo di sintesi capace, ad esempio, di
cogliere le forme "essenziali" di un animale in movimento. Su sollecitazione di
Carlo Scarpa, le sue "sintesi animali e antropomorfe" vanno a popolare il
giardino di Casa Salomon a Solighetto. E' del '70, la prima antologica milanese
allestita alla Rotonda Besana; cinque anni dopo gli dedica una grande mostra
Treviso e nel 1977, Bologna. Nel 1980 è invitato al Crafts Council di Londra e
nel 1985 è a Toronto con una ampia antologica.
Ma è solo nel 1986, alla verde età di 76 anni, che viene invitato alla Biennale
di Venezia. Le due opere di notevole mole che vi espone colpiscono di sorpresa i
critici, attraggono gli esperti e Benetton ottiene anche in Italia la
consacrazione che già all'estero molti gli avevano attestato.
E' proprio la "presenza" a Treviso de La Grande Sfera del 1975, esposta alla
Biennale del 1986, a fungere da occasione per organizzare, al Bailo, una mostra
che permette di ripercorrere l'intera vicenda artistica dello scultore
trevigiano. L'opera, capolavoro tra i massimi dello scultore, connota con la sua
aerea mole la centrale Piazza Altinia.
L'esposizione, diretta da Eugenio Manzato e curata da Giovanni Bianchi, si
articola nei quattro temi che connotano la poliedrica e "magica" attivitÃ
plastica di Benetton: La figura umana, Gli animali, La natura, Le Strutture.
Ogni tema ha, in mostra, un suo sviluppo e un particolare percorso.
Con le sculture sono esposti numerosi disegni, in gran parte inediti, per
esemplificare quel lento e complesso processo che sottende la nascita
dell'opera. Sono studi realizzati su carta di fortuna - carta da pacchi, fogli
di quaderno - con un segno veloce, talvolta fortemente espressivo (si veda ad
esempio la sequenza dedicata ai gatti), per cogliere, nell'immediatezza
dell'esecuzione, la suggestione di un istante.
Accanto a questi, in mostra compaiono i progetti analitici delle macrostrutture
e dei Townscape accompagnati in margine da calcoli relativi alla statica ed alle
proporzioni.
Con questa esposizione si intende sottolineare la vitalità della ricerca di
Benetton, una ricerca che non ha conosciuto soste, perché, come era solito
ripetere lo scultore: "un vero artista si ferma solo quando si arresta il
cuore".
Catalogo a
cura di Giovanni Bianchi edito da Canova
Inaugurazione: venerdì 8 giugno, ore 18.30
Orari: da martedì a sabato: 9-12 / 14,30 - 17. Domenica: 9 - 12.
Ingresso (comprensivo dell'ingresso al Museo) lire 5 mila; gruppi lire 3 mila;
scuole lire 2 mila.
Treviso, Museo Luigi Bailo
Per informazioni: Museo Civico "L. Bailo" tel. 0422.658442 fax 0422.591337
email: carla.biscaro@comune.treviso.it
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