Capanno di Ribatti
San Piero in Barca (SI)

Agamennone
dal 13/6/2001 al 16/6/2001

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13/6/2001

Agamennone

Capanno di Ribatti, San Piero in Barca (SI)

Si inaugura con la Prima Nazionale di Agamennone - da qualche parte adesso, la Stagione Teatrale 2001 del Capanno di Ribatti, il suggestivo teatro di campagna ricavato da un fienile, sorto l'estate scorsa da un'idea di Costante Vasconetto, medico psichiatra, Ginevra Bompiani e l'Associazione La Pergola, come luogo ideale per evocare l'evento teatro e ospitare gruppi teatrali, registi, attori, ma anche scrittori, secondo linee diverse tra loro, ma legate da un comune denominatore.


comunicato stampa

da qualche parte adesso
da Agamennone di Eschilo

con Massimiliano Balduzzi, Nenè Barini, Sara Corso, Piera Cristiani, Federico Tessieri regia Anne Zénour coproduzione Dedalus spazio di lavoro teatrale - Associazione la Pergola

Si inaugura con la Prima Nazionale di AGAMENNONE - da qualche parte adesso, la Stagione Teatrale 2001 del Capanno di Ribatti, il suggestivo teatro di campagna ricavato da un fienile, sorto l'estate scorsa da un'idea di Costante Vasconetto, medico psichiatra, Ginevra Bompiani e l'Associazione La Pergola, come luogo ideale per evocare l'evento teatro e ospitare gruppi teatrali, registi, attori, ma anche scrittori, secondo linee diverse tra loro, ma legate da un comune denominatore. In equilibrio fra conoscenza e rappresentazione e incentrata sulla diversità, l'iniziativa è inserita nell'ambito del progetto Sconfinando, promosso dall'Associazione La Pergola e facente parte del più largo progetto Porto Franco della Regione Toscana.

Il Capanno di Ribatti, in sinergia con altri luoghi teatrali a Siena, parallelamente alla propria attività, promuove alcuni laboratori gestiti da gruppi teatrali che lavorano con le forme del disagio, della diversità, dell'emarginazione.

Così il teatro di Ribatti, che non ha palcoscenico e dove lo spazio è diviso da un grande arco che sovrasta e apre la scena, ha un suo modo particolare di rappresentare la diversità. Perché ha la possibilità di confondere attori e spettatori, di scambiare i ruoli: è uno spazio dove la diversità affiora e sparisce, segnata da una linea mobile, invisibile.

Il cartellone di quest'anno, fra gli altri, vedrà in scena il Théâtre de la Manufacture de Nancy, e monologhi, di Bernard Noël, Florence Delay, recentemente eletta alla prestigiosa 'Académie Française', Patrizia Cavalli, Valerio Magrelli, Edmund White.

Con la regia di Anne Zénour, che ha fondato nel 2000 con François Kahn e Humberto Brevilieri l'Associazione Dedalus Spazio di Lavoro Teatrale, questo Agamennone mette in scena una rappresentazione ispirata dal luogo e creata interamente nel suo spazio. La traduzione del testo è una rielaborazione di diverse traduzioni.

Regista e attori, per dare vita ad un superamento dell'antica forma che facesse affiorare al presente una tragedia sempre viva, hanno scavato nei suoni, nelle parole, nei movimenti dello spettacolo che si stava formando e hanno sviscerato e nutrito il tes to eschileo vivendo per un mese in alcune stanze a pochi metri dalla scena.

Così l'Agamennone prende il via a modo suo e i cinque commedianti che diventeranno i personaggi dello spettacolo, in fuga dal proprio paese, si ritroveranno in una vecchia rimessa sperduta nella campagna, accomunati dall'esilio e dalla memoria di un tempo lontano in cui avevano recitato insieme.

Quella sera, all'inizio in modo improvviso, come per caso, riprendono la recita: le parole e gli eroi della tragedia risorgono a poco a poco ed è l'occasione per ciascuno di far venire fuori frammenti della propria storia.

Che cosa può trasparire di ciascuna vita attraverso la recita del testo di Eschilo? Chi vuole esibirsi? Perché? Per testimoniare? Per sfogarsi? Per confessarsi? Per accusare qualcuno? E chi: i potenti della terra? Dio? Uno dei compagni di esilio? "Hai dim enticato? Hai dimenticato il giorno in cui tuo padre è morto? Hai dimenticato come tuo padre è morto?" queste parole del poeta coreano Sun Kyongnim sono state un leit-motiv nel lavoro. I testi di questo poeta, quelli del poeta greco Yannis Ritsos e i test i portati da ciascun attore (frammenti tratti da opere di Pavese, Etty Hillesun, Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli, Fanny O'Brien, Conrad, Melville, A.Lobo-Antunes) sono presenti nell'ombra, come presenze amiche e vigilanti. Il testo di Eschilo è la bestia da cavalcare.

Ad ogni rappresentazione seguirà un rinfresco.

14, 15, 16 giugno, ore 20,30 - Capanno di Ribatti (San Piero in Barca - Castelnuovo Berardenga -Siena)

Poiché il numero dei posti è limitato si prega di dare tempestiva conferma indicando il giorno prescelto al numero 0577/355489 - acn@unisi.it

Ufficio Stampa e Comunicazione a cura di MediaInform
Responsabile della Comunicazione Francesco Maria Gallo 0333/3142364
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