Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
Genova
via Jacopo Ruffini, 3
010 580069 FAX 010 532482
WEB
Globe, Torre di Babele
dal 26/6/2001 al 19/8/2001
WEB
Segnalato da

Kaiman Art




 
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26/6/2001

Globe, Torre di Babele

Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova

Mostra e catalogo a cura di Sandra Solimano. "Globe", globalizzazione, e "Torre di Babele", confusione delle lingue: i due elementi del titolo della mostra non sono in contraddizione, come potrebbe sembrare. Nel vastissimo panorama della ricerca artistica contemporanea, sembra di poter ritrovare nel lavoro di molti artisti modalita' espressive mediate talvolta da una vocazione visionaria e fantastica, talaltra da un atteggiamento ironico e disincantato che fa riferimento ai dati del quotidiano.


comunicato stampa

"Globe", globalizzazione, e "Torre di Babele", confusione delle lingue: i due elementi del titolo della mostra non sono in contraddizione, come potrebbe sembrare.

Il nostro modello di comunicazione è standardizzato nell'inglese di Internet e della pubblicità, nelle mode, nei cibi, nelle abitudini quotidiane, ma la biblica babele dei linguaggi rimane viva, perché la difficoltà di comunicare, pur avvalendosi di mezzi di trasmissione del messaggio sempre più veloci e potenti, si scontra con le diversità delle culture. L'imposizione di un modello univoco e forte rende spesso difficile qualsiasi dialogo o confronto reale tra identità lontane e "altre".

Nel vastissimo panorama della ricerca artistica contemporanea, sembra di poter ritrovare nel lavoro di molti artisti modalità espressive mediate talvolta da una vocazione visionaria e fantastica, talaltra da un atteggiamento ironico e disincantato che fa riferimento ai dati del quotidiano.

Molte delle opere esposte in mostra non propongono messaggi "contro", ma esprimono piuttosto il sottile disagio di un'esistenza seriale, di un "replicante replicato" nel mondo visivamente perfetto dello still-life pubblicitario, come nel caso di Francesco Arena, o l'ansia di un'identità sempre più evanescente, che trasforma l'uomo nel guscio vuoto del suo vestito o lo induce a ricercare nella memoria dell'infanzia le radici dell'oscura inquietudine nei confronti di un mondo sconosciuto, come nell'installazione di Marina Paris, ispirata al Pinocchio di Collodi.

I luoghi (e i non luoghi) sono dunque la dimensione del tempo e dello spazio ritrovato e rivissuto nella memoria o ineluttabilmente smarrito nel fluire del tempo. Il senso della vita come precario "passaggio" si esprime nella Torre di Babele di Sara Rossi, che si disfa nel mare come un fragile castello di sabbia, e ritorna in Overlap di Aris Provatàs, che associa a labili impronte dell'uomo e della sua pelle l'angoscioso percorso di un corridoio senza fine, che segna il superamento di ogni soglia. Anche il passato è coinvolto in questo processo di evanescenza, come nella Nike capovolta di Giovanni Rizzoli, che risemantizza il simbolo e lo stravolge, trasformando l'olimpica e "leggera" testimone di una classicità lontana in un'icona di minaccia.

Su un versante più esplicitamente "politico", la video-installazione di Monica Carocci affida all'immagine pubblicitaria del latte in polvere per l'alimentazione infantile un messaggio diretto, legato a una riflessione sui destini dell'umanità bambina. Andrea Liberovici ripropone una dissacrante versione contemporanea della Torre di Babele nei ritratti acustici dei "grandi della terra", protagonisti ed emblemi di un dialogo planetario che forse non sfugge del tutto, nonostante gli intenti, alle superstiti diversità linguistiche e culturali.

Il fantasma dell'altro, "mostro" in quanto diverso, si insinua anche nella quotidianità festosa dell'installazione Auguri Monica! (progetto collettivo di Almeoni, Boccalini, Fadda, Scotini, e altri) comparendo nel salottino video della casa, rigorosamente kitsch, nelle forme familiari dell'immaginario cinematografico.

Sono modi diversi di affrontare un tema e di raccontare una situazione esistenziale, attraverso il video o l'installazione, che l'arte condivide sempre più con un'immagine pubblicitaria, spesso più vera del reale.

Il dissenso dell'artista ai tempi di Internet si muove nel grande mare della comunicazione globale, nuotandovi come un pesce... dai capelli verdi. Inglobato e diverso.

Estratto dal testo di introduzione al catalogo di Sandra Solimano


Le Opere (in ordine alfabetico per autore)

Auguri Monica! "Di solito è un mostro", installazione e video, 2000
Progetto collettivo di Piero Almeoni, Stefano Boccalini, Simonetta Fadda, Marco Scotini

Luoghi di tempo, installazione video e oggetti, 2001
Francesco Arena

Senza Titolo, installazione video, 2001
Monica Carocci

G.8. Ritratti acustici, 2001, installazione sonora
Andrea Liberovici

La settimana è composta da 6 giovedi e una domenica e ogni giovedi non si va a scuola, installazione, 2001
Marina Paris

Overlap, installazione e video, 2001
Aris Provatàs

Dalla vittoria all'astrazione, installazione, 2000
Giovanni Rizzoli

Passi, installazione video, 1998
Sara Rossi

Immagine: Marina Paris, "La settimana è composta da 6 giovedi e una domenica e ogni giovedi non si va a scuola", installazione, 2001
Mostra e catalogo a cura di Sandra Solimano

Inaugurazione: mercoledì 27 giugno, ore 18.30

Orario: da martedì a sabato, ore 9-19
domenica, ore 9-12.30; lunedì chiuso

Museo d'arte contemporanea di Villa Croce, Via Jacopo Ruffini 3, Genova
tel. 010/580069-585772

info@kaimanart.com

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