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Alessandro Bulgini
dal 2/3/2007 al 26/4/2007

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2/3/2007

Alessandro Bulgini

Area 24 ArtGallery, Napoli

Hairetikos - 12. "Due dimensioni coesistono nel lavoro di Bulgini, l'astrazione del monocromo nero lucido e specchiante, e la figurazione nella sua veste piu' antica". Ginevra Pucci


comunicato stampa

Hairetikos - 12

A cura di Andrea Della Rossa

Narciso si sporse su una sorgente per dissetarsi, qui, scorse il proprio volto, così bello che se ne innamorò all'istante. Insensibile da quel momento al mondo circostante, si piegò sulla sua immagine e si lasciò morire. Due dimensioni coesistono nel lavoro di Bulgini, l'astrazione del monocromo nero lucido e specchiante, e la figurazione nella sua veste più antica. Due dimensioni che non entrano mai in contatto, la presenza dell'una esclude l'altra. Due mondi paralleli che il fruitore può penetrare come un medium capace di mettersi in contatto con l'invisibile. Due mondi che scorrono equidistanti; il mondo di Narciso e il mondo dell'Hairetikos, di "colui che è capace di scegliere", e scientemente decide di porsi in disparte, laddove si può rimanere invisibili per sempre se altrove non si compie un atto di volontà, la volontà di voler vedere.

Bulgini utilizza i moderni strumenti di Perseo che per difendersi dallo sguardo pietrificante delle Gorgoni utilizzò lo scudo specchiante di Minerva e l'Elmo che rendeva invisibile di Plutone. Lo specchio ci restituisce la nostra immagine, in ogni attimo il presente cede al passato, ci consegna all'idea della morte, è lo stesso accento drammatico che Pistoletto ci porge con i suoi quadri specchianti. Ma nei quadri di Bulgini la superficie è usata come strumento di profezia, la superficie dell'acqua laddove il giovane si volse alla propria immagine per afferrarla, è strumento profetico nel quale scorgere un'altra dimensione. La realtà visibile è apparenza, tutto ciò che esiste per conoscenza , è solamente oggetto in relazione ad un soggetto, intuizione di chi intuisce, in una parola rappresentazione. Noi domandiamo se questo mondo non sia altro che rappresentazione, o sia qualcosa di più, e che cosa sia.

Le luci della società dello spettacolo si infrangono e rimbalzano sulla superficie specchiante, si autocelebrano. Voler intervenire sullo spettacolo significa già farne parte. Non possono esserci spettacoli "contro". Solo il silenzio può combattere lo spettacolo. 2 Il silenzio dell'immagine. Diogene di Sinope andava in giro con una lanterna accesa anche in pieno giorno, affermando ad alta voce: "Io cerco l'uomo". L'uomo nel silenzio è l'Appeso, arcano n. 12; appeso per il piede sinistro ad una trave, con il ginocchio destro ripiegato a croce sull'altra gamba è il simbolo dell'iniziazione passiva, mistica: il sapere si ottiene tramite l'immobilità, la ricettività e l'ascolto. La disponibilità a ricevere sensazioni, emozioni, idee; l'allontanamento dagli schemi e dalle convenzioni; l'uomo che si cancella per subire docilmente le influenze esteriori; l'uomo che vive l'esperienza del dolore e della solitudine ; l'impotenza del corpo contrapposta alla totale libertà dell'anima.

L'appeso è il mistico, l'asceta che tramite l'ascolto, raggiunge l'illuminazione. Bulgini dona alla Napoli del Lotto e della Smorfia, il numero dodici dei Tarocchi, la carta dell'Appeso. Alla Napoli della scaramanzia, sorridente e magica nel suo vorrei ma non posso, immobile da secoli, ma con l'anima sempre in movimento e l'orecchio sempre in ascolto. E' qui che il dodici è al contempo sagace lettura e auspicio. L'appeso è in grado di carpire ogni vibrazione del mondo circostante, nella sua posizione di ascolto, egli può udire il Terrae motus , i movimenti della terra e della realtà. Ascoltare il terremoto, il moto della terra è ciò che fece Beuys nel 1981 a seguito del disastro in Irpinia. E' possibile percepire così la fragilità della Napoli che ci circonda, la precarietà dell'esistenza, l'instabilità, l'incertezza, la temporaneità di tutto. Da ciò noi e l'Appeso rivolti verso la terra seminiamo e raccogliamo i frutti della nostra ricerca interiore cercando si superare la contingenza della realtà. Ginevra Pucci

Inaugurazione 3 Marzo 2007 ore 19
Area24 Art Gallery
via Ferrara 4 (angolo Corso Novara a 300 mt dalla Stazione Centrale FS) - Napoli

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