Hairetikos - 12. "Due dimensioni coesistono nel lavoro di Bulgini, l'astrazione del monocromo nero lucido e specchiante, e la figurazione nella sua veste piu' antica". Ginevra Pucci
Hairetikos - 12
A cura di Andrea Della Rossa
Narciso si sporse su una sorgente per dissetarsi, qui, scorse il proprio
volto, così bello che se ne innamorò all'istante. Insensibile da quel
momento al mondo circostante, si piegò sulla sua immagine e si lasciò
morire.
Due dimensioni coesistono nel lavoro di Bulgini, l'astrazione del
monocromo nero lucido e specchiante, e la figurazione nella sua veste più
antica. Due dimensioni che non entrano mai in contatto, la presenza
dell'una esclude l'altra. Due mondi paralleli che il fruitore può
penetrare come un medium capace di mettersi in contatto con l'invisibile.
Due mondi che scorrono equidistanti; il mondo di Narciso e il mondo
dell'Hairetikos, di "colui che è capace di scegliere", e
scientemente decide di porsi in disparte, laddove si può rimanere
invisibili per sempre se altrove non si compie un atto di volontà, la
volontà di voler vedere.
Bulgini utilizza i moderni strumenti di Perseo che per difendersi dallo
sguardo pietrificante delle Gorgoni utilizzò lo scudo specchiante di
Minerva e l'Elmo che rendeva invisibile di Plutone.
Lo specchio ci restituisce la nostra immagine, in ogni attimo il presente
cede al passato, ci consegna all'idea della morte, è lo stesso accento
drammatico che Pistoletto ci porge con i suoi quadri specchianti. Ma nei
quadri di Bulgini la superficie è usata come strumento di profezia, la
superficie dell'acqua laddove il giovane si volse alla propria immagine
per afferrarla, è strumento profetico nel quale scorgere un'altra
dimensione. La realtà visibile è apparenza, tutto ciò che esiste per
conoscenza , è solamente oggetto in relazione ad un soggetto, intuizione
di chi intuisce, in una parola rappresentazione. Noi domandiamo se questo
mondo non sia altro che rappresentazione, o sia qualcosa di più, e che
cosa sia.
Le luci della società dello spettacolo si infrangono e rimbalzano sulla
superficie specchiante, si autocelebrano.
Voler intervenire sullo spettacolo significa già farne parte. Non possono
esserci spettacoli "contro". Solo il silenzio può combattere lo
spettacolo. 2
Il silenzio dell'immagine.
Diogene di Sinope andava in giro con una lanterna accesa anche in pieno
giorno, affermando ad alta voce: "Io cerco l'uomo".
L'uomo nel silenzio è l'Appeso, arcano n. 12; appeso per il piede
sinistro ad una trave, con il ginocchio destro ripiegato a croce
sull'altra gamba è il simbolo dell'iniziazione passiva, mistica: il
sapere si ottiene tramite l'immobilità, la ricettività e l'ascolto.
La disponibilità a ricevere sensazioni, emozioni, idee; l'allontanamento
dagli schemi e dalle convenzioni; l'uomo che si cancella per subire
docilmente le influenze esteriori; l'uomo che vive l'esperienza del
dolore e della solitudine ; l'impotenza del corpo contrapposta alla totale
libertà dell'anima.
L'appeso è il mistico, l'asceta che tramite l'ascolto, raggiunge
l'illuminazione.
Bulgini dona alla Napoli del Lotto e della Smorfia, il numero dodici dei
Tarocchi, la carta dell'Appeso. Alla Napoli della scaramanzia, sorridente
e magica nel suo vorrei ma non posso, immobile da secoli, ma con l'anima
sempre in movimento e l'orecchio sempre in ascolto. E' qui che il
dodici è al contempo sagace lettura e auspicio.
L'appeso è in grado di carpire ogni vibrazione del mondo circostante,
nella sua posizione di ascolto, egli può udire il Terrae motus , i
movimenti della terra e della realtà. Ascoltare il terremoto, il moto della
terra è ciò che fece Beuys nel 1981 a seguito del disastro in Irpinia.
E' possibile percepire così la fragilità della Napoli che ci circonda,
la precarietà dell'esistenza, l'instabilità, l'incertezza, la
temporaneità di tutto. Da ciò noi e l'Appeso rivolti verso la terra
seminiamo e raccogliamo i frutti della nostra ricerca interiore cercando si
superare la contingenza della realtà.
Ginevra Pucci
Inaugurazione 3 Marzo 2007 ore 19
Area24 Art Gallery
via Ferrara 4 (angolo Corso Novara a 300 mt dalla Stazione Centrale FS) - Napoli