Albion. Generalmente isolati su campiture monocromatiche di pittura, gli oggetti ritratti, ad esempio un pallone, stivali Jackboots e Doc Martin, acquisiscono una fisicita' quasi monumentale. Sovente dipinte con il solo pollice, le opere di Harvey mettono a nudo la storia e la traccia di un linguaggio deliberatamente ridotto, che fornisce una pluralita' di letture familiari e riconoscibili mediante associazioni sociali e politiche.
Albion
La Galleria Marabini è lieta di presentare Albion, un nuovo gruppo di dipinti eseguiti Marcus Harvey, artista britannico celebrato a livello internazionale. Si tratta della sua seconda mostra personale organizzata presso la galleria, e le nuove opere di Harvey sono pervase da tutte quelle stesse caratteristiche (chiarezza di concetto e di esecuzione) che gli hanno permesso di distinguersi come pittore di straordinaria capacità. Per quanto i trascorsi stilistici di Harvey siano notevoli soprattutto per la tensione tra il quadro e la superficie/qualità del materiale del dipinto (viene alla mente il suo ritratto Myra esposto alla ormai storica mostra “Sensation”), si riscontrano una franchezza nella rappresentazione ed una “presenza” che contraddistinguono questo gruppo di opere e segnano uno sviluppo significativo e fiducioso dei temi e delle idee a lungo termine di Harvey – il potere delle icone popolari contemporanee in relazione alla tradizione e all’argomentazione modernista.
Generalmente isolati su campiture monocromatiche di pittura, gli oggetti ritratti, ad esempio un pallone, stivali Jackboots e Doc Martin, acquisiscono una fisicità quasi monumentale. Sovente dipinte con il solo pollice, le opere di Harvey mettono a nudo la storia e la traccia di un linguaggio deliberatamente ridotto, ricondotto ad uno stato fiducioso di risoluzione che fornisce una pluralità di letture famigliari e riconoscibili mediante associazioni sociali e politiche, nonché una specificità al contesto del lavoro. In questo senso la sua rappresentazione di un pallone sospeso nello spazio ci induce a riflettere sulla maniera in cui le società e le nazioni hanno trasferito nello sport faide storiche, siano esse tra una città ed un’altra o tra una nazione ed un’altra. Un’argomentazione analoga soggiace alla rappresentazione di Harvey di uno stivale Doc Martin e degli stivali Jackboots (oggetti associati al movimento punk britannico e all’utilizzo quotidiano). È possibile mettere in relazione entrambi gli stivali a periodi diversi della storia sociale e culturale postbellica, e l’inter-faccia degli atteggiamenti sociali e culturali viene resa straordinariamente chiara nel dipinto di Harvey che ritrae la statua di Winston Churchill che si trova all’esterno del Parlamento di Londra, sulla quale, durante una manifestazione, venne posta una striscia di terreno erboso attorno alla testa, acconciandone la capigliatura in stile moicano, elemento associato alla moda punk anarchica. Questo nuovo gruppo di dipinti ci mostra il meglio di Harvey, che controlla e fonde le contraddizioni con la fiducia di un artista che conosce il suo soggetto e sa che cosa vuole da esso.
Fra le ultime mostre dell’artista si ricorda ‘In the darkest hour there may be light. Works from Damien Hirt’s murderme Collection’ tenutasi alla Serpentine Gallery di Londra nel 2006. Importanti istituzioni museali hanno acquisito all’interno delle loro collezioni opere di Marcus Harvey, tra questi: Guggenheim Museum, New York; Saatchi Collection, London; Stedelijk Museum, Amsterdam; Logan Collection. San Francisco; Denver Art Museum.Colorado e Hall Collection. London.
Special Private View 3 Marzo 2007 18
Galleria Marabini
vicolo della Neve, 5 - Bologna
Orario: dal Martedì al Sabato dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 19,30.
Ingresso libero