Una serata di spettacolo e arte. Letture, performance teatrali, proiezioni ed una mostra internazionale, con opere che legano l'espressione teatrale all'arte visiva contemporanea, per vivere con intensita' il giorno dedicato alle donne.
Una serata di spettacolo e arte
Una notte dedicata alle donne che hanno scritto e raccontato il mondo e a quelle che oggi si riconoscono in loro. Negli eleganti spazi del Museo di Roma giovedì 8 marzo, a partire dalle ore 20.00, le parole di Amelia Rosselli, Mariangela Gualtieri, Elsa Morante e Margherita Sarfatti prenderanno vita grazie alla preziosa riunione di Sonia Bergamasco, Maddalena Crippa, Michela Cescon e Giuliana Lojodice, mentre nel cortile di Palazzo Braschi sarà possibile vedere interpreti di ieri e di oggi nelle immagini scelte da Ciro Giorgini e Roberto Carotenuto. Questo evento straordinario è accompagnato dalla mostra internazionale contemporanea “Dimensione Donna – Woman’s Dimension”, curata da Rosetta Gozzini. Un’occasione rara per vedere alcune opere di Marina Abramovic (Serbia), Vanessa Beecroft (USA), Mariela Gemisheva (Bulgaria), Monica Grycko (Polonia), Tessa M. Den Uyl (Olanda), Tracey Moffat (Australia) e Orlan (Francia), le grandi donne dell’arte contemporanea che qui affrontano il rapporto tra performance ed arti visive.
“La notte delle donne” è un progetto di Gioia Costa per Esplor/Azioni, ed è promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e dall'E.T.I. in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, con Zètema Progetto Cultura e con PAV.
Le quattro performance, di 20 minuti ciascuna, saranno ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, e avranno inizio alle ore 20.00. I cicli di quattro performance verranno replicati ogni ora ed mezzo.
Giuliana Lojodice, grande figura della scena e dello schermo che ha creato con Aroldo Tieri un forte sodalizio artistico e umano, Oscar del Teatro 2003, riporterà in vita i ricordi degli ultimi anni di Margherita Sarfatti, dopo l’esilio in Sudamerica e il ritorno in Italia nel 1947. Giornalista, intellettuale, critica d’arte e scrittrice, la Sarfatti ha scritto una pagina fondamentale della storia italiana, contribuendo tra l’altro alla fondazione del “Gruppo del Novecento”. Quindi Sonia Bergamasco, migliore attrice alla 54esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno e al Festival del Cinema Indipendente di Bellaria, presenterà il suo incontro con la grande figura di Amelia Rosselli, uno spettacolo elegante in cui la poesia diventa doppio della ricerca musicale della Bergamasco che tanto colpì Carmelo Bene. Seguirà Maddalena Crippa, protagonista della scena internazionale e premio Duse 2004, che ha legato alcuni brani del suo spettacolo A sud dell’alma con una scelta di poesie di Mariangela Gualtieri, che sarà presente nella serata, per una performance inedita che parla di passione, amicizia, dolore e speranza. Infine Michela Cescon leggerà brani di “Roma Doma”, un omaggio a Elsa Morante con il quale svelerà nuovi contorni dello sguardo veggente dell’autrice di La Storia. Michela Cescon, che nel teatro ha avuto un lungo sodalizio artistico con Valter Malosti, nel cinema ha preso parte a film di Matteo Garrone, Ferzan Ozpeteck, Marco Tullio Giordana, Franco Battiato e all’opera prima di Alessandro Angelini, Aria salata.
Nella serata sarà possibile visitare la mostra “Dimensione Donna – Woman’s Dimension”, una raccolta di opere che legano l’espressione teatrale all’arte visiva contemporanea. Così come un’attrice rappresenta un altro sé, nelle opere di queste artiste si indaga il proprio corpo e il proprio essere attraverso la performance, per poi testimoniare questa presa di coscienza con le immagini.
Quindi, ad esempio, le opere di Marina Abramovic sono caratterizzate in modo essenziale dal corpo, dal suo segno e dalla sua esistenza. Durante le performance, Abramovic porta al limite estremo la resistenza del corpo alla fatica e al dolore per mettere a nudo l’inadeguatezza delle forme sociali di fronte all’innocenza e alla verità dell’incarnato. Orlan, invece, nota per gli interventi chirurgici in diretta (in cui il corpo diventa mezzo di trasformazione), denuncia gli stereotipi estetici e culturali imposti dalla società, andando oltre per ricostruire un altro sé. Ancora, nelle performance relative al Tepidarium del giardino dell’orticultura a Firenze, le modelle di Vanessa Beecroft diventano dei bulbi che si danno senza remissione alla terra diventandone parte integrante. Nel video dal titolo “love” Tresy Moffatt racconta attraverso celebri frammenti cinematografici il fenomeno dell’amore, associando le storie personali con la storia sociale. Mariela Gemisceva con il video “Fashion Fire” propone una ricerca ironica e provocatoria dedicata ai modelli della noda e del glamour che tanto condizionano la società attuale. Nel video “Urv Ara Rumbowlin” Tessa M. Den Uyl interpreta due figure la cui identità è sottolineata dalla tipologia dei costumi che indossano. È il racconto di una metafora, di una metamorfosi interiore che termina in un viaggio spirituale, più che fisico. L’installazione della madonna in ceramica di Monika Grycko accentua l’espressione erotica e famelica della divinità. L’immagine della vergine si fonde con quella primitiva di Eva e con quella ancor più primitiva di Lilith, di cui il serpente vivo e libero ne è il simbolo.
Una notte che unisce figure molto diverse ma legate da un filo tenace. Quello dell’attenzione, della scelta, della passione etica o estetica che attraversa i secoli. Tasselli di un’immagine femminile forte ed elegante, lontana dagli schemi e dagli stereotipi creati dalla pubblicità e dalla televisione. Schemi che ricoprono spesso anche il senso originario della giornata dedicata alle donne, data scelta per ricordare quel terribile incendio che l’8 marzo 1909 uccise 146 operaie rimaste prigioniere delle fiamme in una fabbrica tessile di New York.
Oggi questa ricorrenza ha perduto la sua identità, per questo a Palazzo Braschi sono state invitate alcune donne che, pochi anni dopo quell’incendio, hanno votato e poi scritto, fotografato, dipinto, viaggiato attraverso il mondo. E l’8 marzo 2007 il Museo di Roma si animerà di voci, proiezioni e parole, per offrire a un pubblico ampio una notte di festa durante la quale riscoprire queste prime intellettuali e vedere con i loro occhi la bellezza della volontà e del rigore.
Museo di Roma, Palazzo Braschi
Piazza di San Pantaleo 10 – Roma
8 marzo 2007 a partire dalle ore 20.00
le performance saranno replicate alle ore 21.30 - 23.00
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti