L'artista svizzero mette in scena opere spesso costituite di materiali poveri e quotidiani che ridefiniscono i parametri di tempo e spazio. Soggetti iper-realistici, assemblaggi curiosi e spesso intrisi di humor sono gli altri topoi su cui Signer costruisce la sua poetica. In mostra una serie di fotografie.
Fotografie di viaggio
Le installazioni e le performance di Roman Signer, nato ad Appenzell nel 1938, lo hanno annoverato tra gli artisti più significativi dell’arte contemporanea svizzera, rendendolo famoso a livello internazionale.
Conosciuto per i suoi interventi realizzati attraverso azioni e performaces che utilizzano le leggi fisiche dei fenomeni naturali come il vento, la forza di gravità o l’azione motrice delle correnti dei fiumi, mette in scena opere spesso effimere, costituite talvolta di materiali esplosivi che ridefiniscono in questo modo i parametri del tempo e dello spazio nel campo a lui più affine, quello della scultura. Il lavoro di Signer è costituito da materiali poveri e appartenenti all’uso quotidiano, che si animano di humor ed ironia durante queste azioni narrative, una sorta di paradigma filosofico dei meccanismi dinamici della vita.
Con questa mostra all’Istituto Svizzero di Roma, le sue fotografie di viaggio giungono in Italia per la prima volta sottolineando la sua originalità artistica ed evidenziando, allo stesso tempo, un lato poco conosciuto ma parallelo del lavoro di Signer. Situazioni a-temporali, soggetti dal pathos iper-realistico, assemblaggi curiosi e spesso intrisi di humor, costituiscono i topoi attorno ai quali l’artista esprime la sua poetica.
Queste fotografie, a volte narrative e di grande impatto estetico, sono state realizzate nell’arco di un ventennio in Islanda, Polonia, Svizzera e altri Paesi e riproducono gli stessi modi di procedere delle sue installazioni : sono documenti di azioni prodotte con materiali semplici in differenti luoghi e in differenti paesaggi. Questi “media” sono diventati veri e propri ambiti creativi a sé e hanno sviluppato un linguaggio visivo estremamente preciso.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Aargauer Kunsthaus di Aarau, proseguirà dal 20 aprile al 15 luglio 2007 presso il Museo Diocesano di Padova, nell’ambito della rassegna Aprile Fotografia 2007, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo - Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova.
Il catalogo “Roman Signer – Reisefotos” è curato da Peter Zimmermann, Beat Wismer, Christoph Merian Verlag, Basilea.
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ISR Istituto Svizzero di Roma - Sala Elvetica
Via Liguria 20 - Roma
Orari: da lunedi' a sabato 11-13 15-19
Ingresso gratuito