Tratti e' cio' che rimane di un viso, nella memoria delle persone e ancor piu' in uno scatto. L'esercizio di assenza, di non posa, che l'artista ha chiesto ai genitori ha tolto l'ombra delle intenzioni, la ruga facile dell'espressione costruita.
Tratti è ciò che rimane di un viso, nella memoria delle persone e ancor più in uno scatto. L’esercizio di assenza, di non posa, che Claudio Gaiaschi ha chiesto ai genitori ha tolto l’ombra delle intenzioni, la ruga facile dell’espressione costruita.
All’opposto, concedendo ai figli di muoversi, di trovare la loro posizione, ne ha fotografato l’ingenua ricerca di sé.
Tutti e tre (padre, madre, figlio, nelle possibili declinazioni della famiglia contemporanea) mostrano che stare insieme è un enorme sforzo di coabitazione tra corpi e destini.
La solitudine di ognuno potrebbe trovarvi refrigerio ma resta come una pietra d’inciampo e, a volte, un trampolino.
Questo anche quando il passaggio da due a tre non si manifesta nell’arrivo di un figlio, ma di una pianta, un gatto, un cane o un pitone.
Tratti sottrae le prime due lettere alla parola ritratti e tuttavia, guardando il colore sontuoso, seicentesco, che il fotografo e il ritoccatore sanno cavare fuori, viene proprio in mente una pinacoteca, uno di quei gabinetti d’arte dove il collezionista di bellezza/verità custodiva i suoi tesori.
Qualcosa di segreto aleggia di fronte a queste opere, incita all’archetipo, oltre la cronaca, al di là del documento.
Per essere arrivate sotto pelle, sono immagini che durano: nell’imbarazzo, nella tenerezza, nell’ostilità. Visi attuali d’antenati.
Nicola Dal Falco
Inaugurazione 13 marzo 2007 ore 18 - 21.30
Milarte
via Solferino, 42 Milano
Orario: dalle ore 15,00 alle ore 19,00, dal martedì al sabato