Guido Della Giovanna e Setyo Mardiyantoro si servono sapientemente del colore per reinventare le forme della natura. Yoshiko Ikeda fotografa ossessivamente se stessa, assumendo il volto come oggetto della propria indagine.
Guido Della Giovanna, Yoshiko Ikeda e Setyo Mardiyantoro
Ci fu un periodo in cui tutti noi, sull’onda delle rivoluzioni del 1989, ci sentivamo partecipi di una lotta globale per la libertà e la democrazia. In quegli anni circolava un romanzo di Milan Kundera, dal titolo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, in cui le angosce personali dei protagonisti si legano alle angosce di un popolo intero, oppresso dalla dittatura sovietica. La leggerezza con cui Tomáš e Franz affrontano la vita li conduce all’esilio e poi alla morte, in un clima di accese tensioni politiche da cui invano cercano di evadere.
Diversamente, per Guido Della Giovanna e Setyo Mardiyantoro, la leggerezza è un’efficace strategia di sopravvivenza, che permette loro, quotidianamente, di superare le angosce e donare benessere al proprio spirito. Nella pittura di Guido, la leggerezza si esprime nei cromatismi accesi, nei toni luminosi, nella predilezione per le forme semplici, che riflettono una semplicità di contenuto e di messaggio: la pace, l’amore, l’armonia. Questa dimensione lirica è turbata dalle immagini in bianconero che si fanno largo tra i colori acrilici: sono le fotografie di Yoshiko Ikeda, che ritrae ossessivamente se stessa, assumendo il volto come oggetto della propria indagine. In una concezione centripeta del ritratto, l’occhio della fotografa non è rivolto all’esterno, ma dentro di sé, alla ricerca di quelle risposte che il mondo esterno non è in grado di dare.
Invece Setyo, immigrato dall’isola di Giava, si serve sapientemente del colore per reinventare le forme della natura, fino ai limiti dell’astrazione. Con un respiro lirico, una sensibilità onirica, un gusto sottile per l’ornato, Setyo dispiega su carta, legno o batik la sua nostalgia per un ambiente puro, dove l’equilibrio tra l’uomo e la natura non è ancora violato. Marco di Mauro
Inaugurazione sabato 17/3/2007 ore 18 con presentazione di Marco Di Mauro.
Il Ramo d'oro
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