Nelle sale: la citta' spiazzante e stratificata di Enzo Lisi, una citta' pittorica che cambia le percezioni ottiche. In vetrina: l'autoritratto scultoreo e fuoriscala di Carlo De Meo, un corpo volumetrico che cambia le percezioni architettoniche. Due alterazioni per spostare il centro dello sguardo.
SoloShow VolumeCinque: ENZO LISI
CameraConVista VolumeCinque: CARLO DE MEO
La cura del progetto è di Italo Bergantini e Gianluca Marziani
Nelle sale: la città spiazzante e stratificata di Enzo Lisi
In vetrina: l’autoritratto scultoreo e fuoriscala di Carlo De Meo
Una città pittorica che cambia le percezioni ottiche
Un corpo volumetrico che cambia le percezioni architettoniche
Due alterazioni gravitazionali per spostare il centro dello sguardo
Enzo Lisi presenta a Roma la sua meticolosa e inclassificabile ricerca pittorica. I quadri nascono da elaborazioni lentissime e stratificate, create con un gioco di velature morbide che esasperano la componente iperrealista, al confine tra fotografia e linguaggio elettronico. L’artista parte sempre da scatti fotografici che riguardano molteplici luoghi della vita urbana: strade, vetrine, insegne, facciate e altri momenti in cui la figura umana risulta assente se non come ombra o manichino. La composizione finale è un incastro meticoloso di immagini che, pur non avendo alcuna convivenza reale, si integrano e diventano una sorta di prisma multifocale. Pitture come visioni urbane che indagano la cultura degli oggetti, i segni sparsi sul territorio, gli effetti ottici di vetrine, pavimentazioni e luoghi abitabili. Opere di estremo perfezionismo in cui si analizza la metropoli contemporanea col suo perenne trasformarsi e riassemblarsi.
Carlo De Meo è un artista dall’attitudine spiazzante che allestisce le opere in evocativa sinergia con lo spazio prescelto. Al centro del suo mondo scultoreo tornano i personaggi in scala ridotta che (ri)vivono come plausibili alter-ego dell’artista stesso. Figure in pose timide, intime, talvolta imbarazzanti, stimolatori silenti di un voyeurismo (lo spettatore) che sembra aprire una porta segreta nel privato (le sculture come ipotetico diario segreto). Le opere cambiano la nostra percezione degli spazi, alterano scale e prospettive, costringendo a ripensare l’identità architettonica di ogni elemento, anche il più banale e in apparenza passivo. Piccoli tipi sociali che ricalcano il reale in un continuo dialogo con lo spazio e i movimenti della realtà. Non dimenticando mai i caratteri del luogo prescelto e delle storie che l’autore vuole narrare.
Immagine: Enzo Lisi, Vetrovirus, 2006/07 olio su tela di cm 200x300
Catalogo a fine stagione con le immagini di tutte le mostre in programma
Inaugurazione sabato 17 marzo 2007 ore 18.00
Romberg artecontemporanea
Piazza De' Ricci 127 Roma
da martedì a sabato 14-20