Castello dell'Imperatore
Prato

Ken Loach
dal 29/6/2001 al 30/6/2001

Segnalato da

Silvia Bacci



approfondimenti

Ken Loach



 
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29/6/2001

Ken Loach

Castello dell'Imperatore, Prato

L'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Prato, nell'ambito di Pratoestate2001 presentano, alle ore 21.30, l'incontro con il regista e la proiezione del film Bread and Roses (GB, '99).


comunicato stampa


L'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Prato, nell'ambito di Pratoestate2001 presentano, alle ore 21.30, l'incontro con il regista e la proiezione del film Bread and Roses (GB, '99).

KENNETH LOACH

Nato il 17 Giugno 1936 a Nuneaton (Warwickshire), Ken Loach compie studi in legge a Oxford, poi si dedica al teatro e lavora per la BBC dove si appropria degli standard d'azienda per piegarli a polemiche sociali aspre, indigeste e piene di humor, dal Diario di un giovane del 64, a Up the junction e Cathy come home del 65. Da allora ha mantenuto a lungo un rapporto con la TV, la sua troupe, ed i suoi temi preferiti : le istituzioni - famiglia, scuola, ospedali - le lotte operaie, gli emarginati. I suoi trentacinue anni di militanza poli­tica, Ken Loach li porta con una compostez­za dolce e con una vena principesca dì un­derstatement che rende ancora più spietata la sua luciditá di analisi. In anni in cui i flussi e i riflussi, gli schieramenti e le abiure si sovrappongono in un calderone ideologico in cui tutto è lecito, l'erede più originale del "Free Cinema" inglese è rimasto fedele al se stesso di un tempo, quando il suo docu­dramma sui senza tetto londinesi, Cathy Come Home, scrollò dal torpore la popolazione televisiva, spingendola nella piena del­lo scandalo e del dibattito. Da tempo ormai Ken Loach della televisione non si fida pìù, "perché -dice - è cambìata la sua funzìone, che non è più quella di comunicare ma di controllare."Alla classe operaia ìnvece, alle sue riserve di umanità e di umorismo, è ancora legato come a un cruccio e a un tema prediletto Era tra i minatori inglesi in sciopero nel I984, con la sua macchina da: presa e il suo occhio di uomo libero, per girare uno dei suoi documentari più radicali e più intensi, Which sìde are you on?: "In quel periodo la gente si rese conto di ciò che poteva essere la polizia, un vero e proprio apparato di stato, capace di usare la violenza fisica quando la provocazione e lo sberleffo non erano sufficienti. Quella battaglia iniqua, iniqua perché il governo aveva dalla propria parte il potere della polizia e la Voce dei media, durò un anno intero, e non per ottenere un aumento, ma per garantire agli operai e alle generazioni future la possibilità di un lavoro".

E agli operai di un cantiere edile alla periferia di Londra è dedicato Riff Raff (1991)"E' stata un'esperienza meravigliosa, soprattutto pensando alla parabola dì questo film, nato dalla penna di uno scrittore operaio, girato con attori non professionisti, e basato tutto su fatti reali, sulle cose che -questo persone amano, detestano o rifiutano.

Mi piacerebbe che il cinema europeo dei prossimi anni fosse capace di realizzare grandi film come Riff Raff, che invece è un film piccolo, per opporsi a certo cinema americano che propaganda la violenza e la forza fisica in una specie di hamburger culturale farcito di cinismo".

Nel 1993, abbandonata momentaneamente la questione operaia, Ken Loach torna a scrutare con l'obiettivo della sua cinepresa la vita dei sobborghi regalandoci in "Ladybird Ladybird" un ritratto toccante della condizione femminile e dei problemi della maternità alle prese con gli stenti di una vita tutta in salita. La protagonista, ex ragazza madre, si vede portar via dalle assistenti sociali i suoi figli a seguito di un incidente domestico; dopo aver tentato in tutti i modi di riaverli con sé, decide di avere un altro figlio, ma dopo qualche tempo anche quest'ultimo le sarà tolto ed affidato ad un orfanotrofio. Nel film successivo "Piovono pietre"(1994) Loach torna ad occuparsi degli operai. Qui narra le vicissitudini di un operaio disoccupato, costretto a fare i salti mortali per racimolare i soldi necessari alla prima comunione del figlio. Dopo averle provate tutte si trova costretto a chiedere un prestito a degli strozzini e dal quel momento la sua vita diventerà un inferno; sino al tragico epilogo in cui durante una colluttazione ucciderà accidentalmente il suo creditore. Intenso, crudo, ma nello stesso tempo ironico ed appassionante, questo film pone drammaticamente ed emotivamente l'accento sulla spesso labile distinzione tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia. Nel 1995 Loach abbandona la realtà sociale del sottoproletariato inglese per affrontare uno degli avvenimenti più drammatici della storia della sinistra europea: lo scontro fratricida, durante la guerra di Spagna del '36, tra anarchici, trozkisti e lavoratori e le milizie staliniste, che, oltre alla vittoria dei franchisti, sancì una profonda sconfitta politica.

"Terra e Libertà" sfrutta l'archetipo della memoria considerata come fonte preziosa per le generazioni future: solo attraverso la conoscenza della storia e degli errori del passato si può sperare di non ripeterli e di riuscire a costruire una società migliore. Accolto da grandi polemiche, segno evidente che nonostante i 60 anni trascorsi la ferita è tuttora aperta, e accusato da molti di essere infarcito di retorica, è in realtà un coraggioso atto d'accusa nei confronti delle troppe divisioni in seno alla Sinistra e nello stesso tempo un forte invito a riflettere e a superare le ancora oggi troppe contraddizioni. Dalla Spagna al Nicaragua, innestando il racconto del travaglio di un popolo e la vigorosa denuncia sociale, all'interno di una storia d'amore piena di poesia : è La Canzone di Carla.(1997) Tutto nasce dall'incontro tra George (Robert Carlyle), un autista di Glasgow, e Carla, una rifugiata nicaraguense, che, incapace di dimenticare il proprio paese, darà la possibilità a George, e quindi a tutti noi, di entrare in contatto con i dolori e i desideri di libertà di popoli interi considerati per anni vere pedine su uno scacchiere mondiale. Ancora un emarginato in quello che molti hanno considerato un autentico capolavoro, My name is Joe (1998). Ex alcolizzato e disoccupato, Joe conosce un'assistente sociale e tra i due inizia una tenera storia d'amore. Ma uno dei ragazzi della squadra di calcio allenata da Joe ha un problema con la malavita e l'uomo non se la sente di non aiutarlo, anche se rischia di mettere in crisi il suo rapporto affettivo. Comincia come una commedia sentimentale e via via diventa un melodramma morale a sfondo sociale: Loach mette in scena la sceneggiatura di Paul Laverty con mano sicura, passando dalla leggerezza alla lucidità senza sbavature né stilistiche né ideologiche, e riaffermando ancora una volta - con tono più sconsolato ma più fermo del solito - la necessità di dar voce e visibilità a chi non ha scelta. Il film più recente di Loach è per ora Bread and Roses

"Per cosa lotta oggi il frammentato movimento dei lavoratori nel mondo? Per il potere politico? No. Per il salario e per la dignità. per la dignità. Per il pane e per le rose. Siamo regrediti all'ottocento, si direbbe. Perché i titoli Nasdaq hanno perso anche oggi il 5% del valore rispetto a ieri? No. E c'è poco da ridere. Globalizzazione e flessibilità, cioè gli esiti perversi, la soluzione a tenaglia della concertazione secolare tra capitale privato, welfare e socialismi reali, hanno intrappolato salariati e non occupati del pianeta dentro un marchingegno scientifico dello sfruttamento - per il 60% di uomini donne vecchi e bambini - di immensa potenza."

30 Giugno ore 21.30

Si segnala inoltre, il 2 Luglio in Piazza S. Maria in Castello
ore 21.30
Rassegna di musica e teatro "Fuori Onda"
Piero Ciampi sì!
Con Nada, Rita Marcotulli e Javier Girotto

Arena Cinematografica c/o
Castello dell'Imperatore
Prato

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