Enzo Cucchi: un percorso espositivo dagli inizi degli anni 90 ad oggi con oltre 40 bronzi, una grande opera in ceramica e una tela, dal titolo Stalin, di circa 6 m per 6 realizzata appositamente e che fara' da sfondo all'intera mostra; a cura di Giacinto Di Pietrantonio. Men with music di Johannes Kahrs, a cura di Alessandro Rabottini, comprende 30 dipinti raccolti in un itinerario site-specific ideato dall'artista; la mostra ruota intorno al tema dell'identita' e del corpo maschile.
---english below
Enzo Cucchi
Sculture
A cura di Giacinto Di Pietrantonio
Dal 4 aprile al 27 maggio 2007 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita nello Spazio Zero una personale di Enzo Cucchi, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, la prima in un’istituzione pubblica interamente dedicata all’opera scultorea dell’artista.
La mostra presenta un percorso espositivo dagli inizi degli anni novanta ad oggi con oltre quaranta bronzi, una grande opera in ceramica e una tela, dal titolo Stalin, di circa 6 metri per 6 realizzata appositamente dall’artista per lo spazio della GAMeC; quest’ultima, collocata sul fondo della grande sala, farà da sfondo all’intera mostra.
La personale alla GAMeC consente di esplorare il percorso scultoreo di un artista noto al pubblico soprattutto come pittore. In realtà Cucchi non ha mai smesso di produrre sculture o pitture che contengono forme scultoree o ancora installative. Molte delle prime opere dell’artista, infatti, esprimevano tridimensionalità, una qualità spaziale che si respira sia nella pittura sia nel disegno. Cucchi presta molta attenzione allo spazio e le immagini che ne risultano non sono mai piatte, ma agite da una visionarietà che le colloca sempre in un vuoto tridimensionale. Questo è forse uno dei motivi che lo hanno portato ad incontrarsi culturalmente con maestri dello spazio come Lucio Fontana o a lavorare con un architetto delle forme e spazi metafisici come Ettore Sottsass; incontri inevitabili per chi si occupa di forme e immagini trasformate in spazio. Questo affondare le proprie radici nella scultura permette al lavoro dell’artista di imporsi per originalità rispetto alle tendenze predominanti alla fine degli anni Settanta ed al contempo di differenziarsi dalle coeve nuove ricerche puramente pittoriche. In tal modo egli mantiene vivo lo sperimentalismo tipico delle avanguardie: le sue installazioni sono composte dai materiali più diversi, dislocati liberamente nello spazio espositivo ed utilizzati come supporto dell’immagine dipinta, scolpita o disegnata. In questo senso la mostra alla GAMeC, pur essendo composta da oltre quaranta bronzi - da sculture così piccole da essere contenute nel pugno di una mano ad altre alte oltre 4 metri e mezzo – cui si aggiungono una grande ceramica ed un quadro di enormi dimensioni, è concepita e allestita come un’unica grande istallazione, una sola piccola grande opera composta da tante piccole grandi opere.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, edito da Electa, con un testo di Giacinto Di Pietrantonio. Il catalogo è il primo interamente dedicato all’opera scultorea di Cucchi e presenta non solo le opere in mostra ma prende in considerazione il ricco repertorio di sculture che l’artista ha realizzato sino ad oggi.
Enzo Cucchi (Moro d’Alba – Ancona, 1949) sin dall’inizio degli anni Ottanta viene riconosciuto a livello internazionale come uno degli artisti più rappresentativi del nuovo clima culturale ed il suo lavoro si connota fin da subito per l’originalità, derivante dal recupero dei mezzi espressivi più tradizionali (pittura, disegno, scultura, ceramica e grafica) posti al servizio dello sperimentalismo tipico dell’epoca. L’arte, nel senso più generico del termine, rappresenta per Cucchi il mezzo necessario per veicolare all’esterno la propria interiorità, immagini visionarie e poetiche della realtà radicate nella sua memoria esistenziale che, al tempo stesso, superano questi confini per farsi coinvolgimento emotivo universale, svincolato dalla singola esperienza dell’artista. È in quest’ottica che va interpretata l’attività svolta dall’artista in diversi ambiti; degni di nota, in questo senso, sono i lavori che Cucchi ha realizzato per il teatro come scenografo, per l’editoria come illustratore di poeti e scrittori e come scultore di opere permanenti all’aperto.
E’ invitato a partecipare alla Biennale di Venezia nel 1980 e nel 1993, a Documenta a Kassel nel 1982 e nel 1987, alla Quadriennale di Roma nel 1992 e nel 2005 e alla Bienal Internacional de Sao Paulo a San Paolo del Brasile nel 1985 e nel 1996. Sue personali sono state organizzate presso prestigiosi musei e gallerie tra cui la Kunsthaus di Zurigo nel 1982 e nel 1988, la Kunsthalle di Basilea nel 1984, l’ICA di Boston nel 1984, il Kunstmuseum di Düsseldorf e il Louisiana Museum di Humlebæk nel 1985, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York e il Centre Georges Pompidou di Parigi nel 1986, la Wiener Secession di Vienna e la Kunsthaus di Zurigo nel 1988, il Museo Luigi Pecci di Prato nel 1989, il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli (Torino) nel 1993, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1998, il Tel Aviv Museum of Art nel 2001, l’ARTIUM Centro Museo Vasco de Arte Contemporanea di Vitoria-Gasteiz nel 2002, il Palazzo Beit Nizam a Damasco e il Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma nel 2003, il Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne e l’ Atelier del Bosco – Académie de France à Rome, Villa Medici a Roma nel 2006.
Catalogo Electa, Milano
--
3/04/2007 - 29/7/2007
Johannes Kahrs
Men with music
A cura di Alessandro Rabottini
Dal 4 aprile al 29 luglio 2007 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta Men with music, una mostra personale dedicata a Johannes Kahrs, una delle figure di spicco della pittura tedesca e internazionale a partire dagli anni novanta.
La mostra alla GAMeC – allestita nelle cinque sale al primo piano della galleria – è la prima personale dell’artista presso un’istituzione museale italiana. Il progetto, a cura di Alessandro Rabottini, comprende una selezione di circa trenta dipinti e propone l’accostamento di opere inedite accanto a lavori già presenti in collezioni pubbliche e private europee, e raccolti all’interno di un itinerario site-specific ideato dall’artista per gli spazi del museo. La mostra ruota intorno alla raffigurazione dell’identità e del corpo maschile, messi a confronto con i temi della sessualità, della violenza, del desiderio e della perdita.
Quelle di Kahrs sono immagini cariche di mistero e di sensualità, che testimoniano l’interesse dell’artista per la fragilità dell’esistenza umana, per i suoi lati più oscuri e le pieghe più intime.
La pittura di Kahrs si contraddistingue per l’intensa forza emotiva e per la densità percettiva e psicologica che trasmette. Punto di partenza di ogni lavoro – siano essi dipinti o pastelli di piccole e grandi dimensioni –sono fotografie, immagini cinematografiche e televisive o, come accade per i lavori più recenti, foto scattate dall’artista stesso. Oggetto costante di tutta la sua pratica è, infatti, la rielaborazione della memoria collettiva in un’iconografia intima e personale, in cui molteplici riferimenti alla storia della pittura si fondono con la cultura visiva contemporanea fatta di immagini digitali, internet, fotografia giornalistica, pornografia e cinema horror.
L’artista preleva frammenti di immagini provenienti dal mondo dei media e dalle sue esperienze personali e le cala in un’atmosfera nella quale è difficile distinguere i contorni tra finzione, ricordo, sogno e proiezione fantastica. Il suo è un universo ambiguo, dai contorni sfumati e misteriosi, in cui le dimensioni molteplici del desiderio e della percezione si caricano di una tensione sospesa nel tempo e nello spazio. È difficile descrivere cosa accada nelle sue scene o addirittura identificarne l’oggetto: quello che resta è un’atmosfera, una sensazione, un dubbio e una profonda fascinazione.
Attraverso il suo lavoro – in cui troviamo echi profondi di maestri come Paul Cézanne, Gerhard Richter o Bruce Nauman – Johannes Kahrs investiga alcune delle questioni principali della nostra epoca: la relazione tra tempo, memoria e immagini, il labile confine tra la visione del dolore altrui e il consumo morboso di sofferenza mediatica, le trasformazioni dell’intimità e la legittimità di un pensiero politico radicalmente individuale.
La mostra è realizzata con il sostegno di: IFA – Institut für Auslandsbeziehungen ed in collaborazione con Goethe-Institut Mailand
Johannes Kahrs (Brema, 1965; vive e lavora a Berlino) ha esposto alla Colecçao Fundaçao de Serralves - Museu de Arte Contemporânea di Oporto, al Centre Pompidou di Parigi, alla Fundació “La Caixa” di Barcellona e alla Parasol Unit Foundation di Londra nel 2006; al Kunst-Werke di Berlino nel 2005, a "Manifesta 5", San Sebastian nel 2004, al Martin-Gropius-Bau di Berlino e al Frankfurter Kunstverein nel 2003, allo S.M.A.K. di Ghent nel 2000, al PS 1 di New York e al Musée d'Art Contemporain di Lione nel 1999.
Sue opere sono presenti, inoltre, nelle collezioni di importanti istituzioni tra cui il MOCA – Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il MoMA – Museum of Modern Art di New York, il Centre Pompidou di Parigi, la Fundació “La Caixa” di Barcellona, la Colecçao Fundaçao de Serralves, Museu de Arte Contemporânea di Oporto e l’Hamburger Bahnhof di Berlino.
Immagine: Enzo Cucchi
Scopritore del fuoco, 2005 bronzo / bronze 39x22x31 cm. Courtesy Galerie Bruno Bischofberger, Zürich
Ufficio Stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. +39 02 433403 / +39 02 36571438 - fax +39 02 4813841 e-mail:ufficiostampa@clponline.it; press@clponline.it
Ufficio Stampa Electa
Ilaria Maggi tel. 02 21563250 email: imaggi@mondadori.it
Conferenza stampa 3 aprile 2007 ore 11.30
Inaugurazione 3 aprile 2007 ore 18.30
GAMeC
via S.Tomaso, 53 24121 Bergamo
Orario: martedì – domenica: 10 –19; giovedì 10 – 22, lunedì chiuso
Ingresso
Intero: 4,00 €, Ridotto: 2,50 €
Visite guidate
per gruppi: € 65,00, per scuole: € 50,00
Visite guidate gratuite
Enzo Cucchi e Johannes Kahrs:
giovedì 19 aprile ore 20.30
domenica 29 aprile ore 10.30
giovedì 10 maggio ore 20.30
domenica 27 maggio ore 10.30
Prenotazioni visite guidate
tel. +39 338 6868231 (martedì – venerdì: 10.30 -12.30 15.00 -18.30)
Servizi educativi tel. +39 035 399529 e-mail: giovanna.brambilla@gamec.it
In occasione della IX Settimana della Cultura 12 – 20 maggio 2007 promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali:
- Ingresso gratuito alle mostre
- “In visita con il curatore”. MERCOLEDÌ 16 MAGGIO ore 20.30: visita guidata con Giacinto Di Pietrantonio e apertura straordinaria fino alle ore 21.30
---english
Enzo Cucchi
Sculptures
Curator Giacinto Di Pietrantonio
From 4 April to 27 May 2007 GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo will hold a solo exhibition by Enzo Cucchi in the Spazio Zero. Curated by Giacinto Di Pietrantonio, it will be the first such show in a public institution devoted entirely to the artist’s sculptural work.
The exhibition will contain works dating from the early 1990s until today and include more than forty bronzes, a large ceramic work, and a canvas, entitled Stalin, measuring more or less 6x6 metres made specially for GAMeC. Placed on the far wall of the large room, the canvas will provide the background to the show.
The exhibition will illustrate the sculptural development of an artist who is known above all to the public as a painter. In fact Cucchi has never ceased to produce sculptures, or paintings that contain sculptural or indeed installational forms. Many of his earliest works expressed three-dimensionality, a spatial quality that is also apparent in his painting and drawing. He pays heed to space, consequently, his images are never flat, always being placed in a three-dimensional void. This may be one of the reasons that his work has approached that of such masters of space as Lucio Fontana, or that he has worked with an architect of forms and metaphysical spaces like Ettore Sottsass. These are inevitable incidences given that Cucchi focuses on forms and images transformed in space. Having his output rooted in sculpture means that his works enjoy a degree of originality compared with the trends that were predominant in the late 1970s and distinguish themselves from the new purely pictorial work being done at the moment. In this way he keeps alive the experimentalism typical of the avant-gardes: his installations are made from more diverse materials, placed freely in the exhibition space, and used as supports for his painted, sculpted or drawn images. Seen from his standpoint, the exhibition at GAMeC – though composed of more than forty bronzes (some so small they can be held in the hand, others more than 4.5 metres high), a large ceramic and a huge painting – has been conceived and will be laid out as a large installation, a single large work of art made up of many small but great works.
The exhibition will be accompanied by a bilingual catalogue published by Electa and includes a text by Giacinto Di Pietrantonio. This will be the first catalogue devoted to Cucchi's sculpture and will feature not just the works on display but also the large body of sculptural works that the artist has produced over his artistic career.
Enzo Cucchi (Moro d’Alba - province of Ancona, 1949) has enjoyed international recognition as one of the most representative artists of the new cultural climate since the early 1980s. His work has always stood out for its originality: though using traditional means (painting, drawing, sculpture, ceramics and graphics), he put them at the service of the experimentalism typical of the era. In the most generic sense of the term, art for Cucchi is the means by which he is able to convey his inner self to the surface – his visionary images and the poetics of reality rooted in his existential memory – which at the same time go beyond these boundaries and take on a universal emotional dimension detached from the artist’s individual experience. This is how Cucchi’s work should be considered, including the set designs he has produced for the theatre, the illustrations he has made for poets and writers, and the permanent sculptures he has created for outdoor locations.
He participated at the Venice Biennale (1980, 1993), the Documenta in Kassel (1982, 1987), the Quadriennale in Rome (1992, 2005), and the Sao Paulo Bienal Internacional (1985, 1996). He has had solo exhibitions at such institutions as the Kunsthaus in Zurich (1982, 1988), the Kunsthalle in Basel (1984), the ICA in Boston (1984), the Kunstmuseum in Düsseldorf and Louisiana Museum in Humlebæk (1985), the Solomon R. Guggenheim Museum in New York and Centre Georges Pompidou in Paris (1986), the Wiener Secession in Vienna and Kunsthaus in Zurich (1988), the Museo Luigi Pecci in Prato (1989), the Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Rome (1998), the Tel Aviv Museum of Art (2001), the ARTIUM Centro Museo Vasco de Arte Contemporanea in Vitoria-Gasteiz (2002), the Palazzo Beit Nizam in Damasco and the Museo nazionale delle arti del XXI secolo in Rome (2003), the Musée d’Art Moderne in Saint-Étienne and the Atelier del Bosco – Académie de France à Rome, Villa Medici in Rome (2006).
Catalogue Electa, Milano
--
3/04/2007 - 29/07/2007
Johannes Kahrs
Men with music
Curator Alessandro Rabottini
From 4 April to 29 July 2007 GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo will present Men with music, a solo exhibition dedicated to Johannes Kahrs, one of the most outstanding figures in German and international painting since the 1990s.
The exhibition at GAMeC will be held in the five rooms on the first floor of the gallery and will be the first solo show of the artist in an Italian museum. Curated by Alessandro Rabottini, the exhibition will feature approximately thirty paintings, some of which have never been presented to the public, and others already in public and private collections in Europe. These will be laid out in a site-specific itinerary conceived by the artist to suit the display areas of the museum. The theme of the exhibition will be the representation of identity and the male body in relation to sexuality, violence, desire and loss.
Kahrs’ images are charged with mystery and sensuality; they attest the artist’s interest in the fragility of human existence, and our darker and our most intimate aspects.
Kahrs’ painting is distinguished by its intense emotional power and its perceptual and psychological impact. The starting point of each of his works – whether small or large paintings or pastels – are either photographs, or cinema or television stills, or, as has been the case for his most recent works, photos taken by the artist himself. A recurrent feature of his art is the elaboration of collective memory using a personal and intimate iconography, in which multiple references to the history of painting are merged with contemporary visual culture represented by digital images, internet, journalistic photography, pornography and horror cinema.
Kahrs mixes fragments of images with his personal experiences, and places them in an atmosphere suggesting fiction, memory, dreams or imagination in which it is difficult to distinguish outlines. His is an ambiguous universe, with blurred, mysterious outlines, in which the multiple dimensions of desire and perception are charged with a tension that has no particular setting in time or space. It is difficult to describe what is happening in his scenes or even to identify their subject. What remains is an atmosphere, a sensation, a doubt and a profound fascination.
Through his work – which echoes that of such masters as Gerhard Richter and Bruce Nauman – Johannes Kahrs investigates some of the central questions of our era: the relationship between time, memory and images, the fragile boundary that separates the vision of another’s pain from the media’s morbid consumption of suffering, the transformations of intimacy, and the legitimacy of individual political thought.
The exhibition is supported by the contribution of: IFA – Institut für Auslandsbeziehungen and in collaboration with Goethe-Institut Mailand.
Johannes Kahrs (Brema, 1965; lives and works in Berlin) has had shows at the Colecçao Fundaçao de Serralves – Museu de Arte Contemporânea in Porto, the Centre Pompidou in Paris, the Fundacio 'La Caixa' in Barcelona, and the Parasol Unit Foundation in London (2006); the Kunst-Werke in Berlin (2005), at "Manifesta 5" (San Sebastian, 2004), the Martin-Gropius-Bau in Berlin, and the Frankfurter Kunstverein (2003), at S.M.A.K. in Ghent (2000), and at PS 1 in New York and the Musée d'Art Contemporain in Lyons (1999).
His works can be seen in such institutions as the MOCA – Museum of Contemporary Art in Los Angeles, the MoMA – Museum of Modern Art in New York, the Centre Pompidou in Paris, the Fundació “La Caixa” in Barcelona, the Colecçao Fundaçao de Serralves, Museu de Arte Contemporânea in Porto, and the Hamburger Bahnhof in Berlin
Image: Enzo Cucchi
Scopritore del fuoco, 2005 bronzo / bronze 39x22x31 cm. Courtesy Galerie Bruno Bischofberger, Zürich
Press Office
CLP Relazioni Pubbliche phone +39 02 433403 / +39 02 36571438 - fax +39 02 4813841 e-mail:ufficiostampa@clponline.it; press@clponline.it
Press Office Electa
Ilaria Maggi phone 02 21563250 e-mail: imaggi@mondadori.it
Opening 3 April 2007
GAMeC
via S.Tomaso, 53 24121 Bergamo
Opening hours
Tuesday–Sunday: 10 a.m. – 7p.m.; Thursday 10 a.m. – 10 p.m. Closed Monday
Entrance
full: € 4,00, reduced: € 2,50
Free guided tours
Enzo Cucchi e Johannes Kahrs:
thursday 19 april 8.30 p.m.
sunday 29 april 10.30 a.m.
thursday 10 may 8.30 p.m.
sunday 27 may 10.30 a.m.
Prenotation guided tours
phone +39 338 6868231
(tuesday – friday: 10.30 -12.30 15.00 -18.30)
Educational services phone +39 035 399529 e-mail: giovanna.brambilla@gamec.it
Guided tours
for groups: € 65,00
for schools: € 50,00
In occasion of the 9th Cultural Week 12 – 20 May 2007 promoted by the Ministry for Arts and Cultural activities:
- Free entrance to the expositions
- “In tour with the curator” WEDNESDAY 16 MAY 8.30 p.m.: guided tour with Giacinto Di Pietrantonio and extraordinary opening until 9.30 p.m.