Museo d'Arte della Citta' - MAR
Ravenna
via di Roma, 13
0544 482477, 0544 482356 FAX 0544 212092
WEB
Felice Casorati
dal 30/3/2007 al 14/7/2007
martedì – domenica 9 - 19; venerdì 9 - 21

Segnalato da

Electa




 
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30/3/2007

Felice Casorati

Museo d'Arte della Citta' - MAR, Ravenna

Dipingere il silenzio. La mostra intende documentare, attraverso una selezione di circa 100 opere, la lunga carriera dell'artista piemontese, dagli esordi secessionisti di inizio '900 alle composizioni neoquattrocentiste, dal "realismo magico" alle enigmatiche nature morte degli anni 50. Nel suo percorso il pittore ha affrontato quasi tutte le piu' significative istanze della prima meta' del secolo, attraversando le varie fasi poetiche in chiavi diverse. A cura di Claudia Gian Ferrari, Michela Scolaro, Claudio Spadoni.


comunicato stampa

Dipingere il silenzio

a cura di Claudia Gian Ferrari, Michela Scolaro, Claudio Spadoni

Il Museo d’Arte della città di Ravenna presenta dal prossimo 31 marzo un'antologica dedicata al lavoro di Felice Casorati (Novara 1883 – Torino 1963) con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e con il contributo di UniCredit Banca e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. La mostra intende documentare, attraverso una selezione di circa 100 opere, la lunga carriera dell’artista piemontese, dagli esordi secessionisti di inizio ‘900 alle composizioni neoquattrocentiste, dal ‘realismo magico’ alle enigmatiche nature morte degli anni cinquanta.

Nel suo percorso artistico Casorati ha saputo tradurre in modo esemplare quasi tutte le più significative istanze della prima metà del secolo, attraversando le varie fasi poetiche in chiave secessionista, metafisica, novecentista e classicista, e interpretando i movimenti alla luce di una rigorosa attenzione alla struttura compositiva, alla misura e all’armonia dei valori plastici e cromatici.

Gli esordi vicini all’esperienza simbolista sono riconoscibili nel Ritratto di Signora (Ritratto della sorella Elvira), esposto alla Biennale di Venezia del 1907 considerato il suo primo quadro, oppure in La preghiera (1914), in cui emerge lo studio della sofisticata pittura di Klimt. Alla fine della guerra (1915-18), periodo nel quale il lavoro artistico viene bruscamente interrotto per quattro anni, si trasferisce a Torino (1918) diventando un figura chiave del panorama artistico culturale della capoluogo piemontese. Nelle opere della maturità come nel ritratto di Silvana Cenni (1922) e in Duplice ritratto (1924) il dettaglio decorativo viene sostituito da un preciso disegno e da un rigore formale ispirato alla pittura quattrocentesca, in particolare a Piero della Francesca.

Casorati dipinge in modo semplice, severo, in uno spazio prospettico sottolineato da un assoluto equilibro cromatico. L’artista novarese, oltre ai ritratti femminili dai lineamenti affilati ed eleganti, colti in interni misteriosi in cui domina un dimensione di eternità come in La donna e l'armatura (1921) e in Fanciulla nuda (1921), si dedica alle nature morte: scodelle, frutta, uova, semplici cose quotidiane diventano oggettivazione dei sentimenti umani. A partire dal 1928 la malinconica freddezza lascia spazio ad un disegno più fluido e ad una ricerca cromatica più intensa, dando ai dipinti nuove implicazioni emozionali evidenti in opere come Vocazione (1939).

La mostra sarà documentata da un catalogo edito da Electa Mondadori, a cura di Claudio Spadoni, con un ricco apparato iconografico, contributi critici di Anna Maria Chiara Donini, Claudia Gian Ferrari, Maria Mimita Lamberti, Michela Scolaro, Claudio Spadoni e una testimonianza di Francesco Casorati.

Felice Casorati nasce a Novara nel 1883. L’infanzia e l’adolescenza sono caratterizzate da continui spostamenti in varie città italiane dovute alla professione del padre, Ufficiale di carriera. Abbandonata la precoce passione musicale si dedica alla pittura. Nel 1906 si laurea in legge a Padova, l’anno successivo espone alla Biennale di Venezia. Dal 1908 al 1911 soggiorna a Napoli, per poi trasferirsi a Verona esponendo a Ca’ Pesaro nel 1913. Nel 1915 viene richiamato al fronte. Congedato nel 1917, dopo la morte improvvisa del padre, si trasferisce a Torino (1918) insieme alla madre e alle sorella. L’affermazione nel 1924 quando partecipa con una sala personale alla Biennale di Venezia, due anni dopo prende parte alla I Mostra del Novecento Italiano, gruppo con cui esporrà fino al 1929. Nel 1930 partecipa alla I Quadriennale di Roma ottenendo il terzo premio per la pittura; lo stesso anno sposa Daphne Maugham da cui avrà un figlio, Francesco, nel 1934. Dal 1941 insegna pittura all’Accademia di Torino, di cui nel 1952 diventa direttore e nel 1954 presidente. In questi anni partecipa a mostre in Europa e in America. Felice Casorati muore a Torino nel 1963.

Inaugurazione 31 marzo 2007

Museo d'Arte della Citta' - MAR
via di Roma, 13 - Ravenna
Orari: martedì – domenica 9 - 19; venerdì 9 - 21
Ingresso: intero: €6; ridotto: €5; studenti: €3

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