Parco di Villa Saroli
Lugano

Ivo Soldini
dal 29/3/2007 al 8/9/2007
martedì – venerdì 10-11 e 12-18; sabato 12-18
+41 588667214

Segnalato da

Sabina Bardelle




 
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29/3/2007

Ivo Soldini

Parco di Villa Saroli, Lugano

In mostra una quindicina di sculture recenti, di grandi dimensioni. Al centro degli interessi dell'artista e' da sempre la figura umana, evocata in imponenti Figure verticali, nei rigidi corpi in precario equilibrio degli Inclinati, in monolitici gruppi o nelle Teste senza volto.


comunicato stampa

Personale

L’iniziativa del Dicastero Attività Culturali della Città di Lugano finalizzata a presentare l’opera di artisti ticinesi contemporanei, già concretizzata nelle precedenti rassegne dedicate a Nag Arnoldi (1998), Paolo Bellini (2000), Cesare Lucchini (2001), Klaus Prior (2002), Renzo Ferrari (2004), Samuele Gabai (2005), prosegue con un nuovo appuntamento che si protrarrà per la stagione primaverile ed estiva 2007.

In questo ciclo espositivo, volto a documentare la presenza delle molteplici possibilità espressive che contraddistinguono la produzione artistica ticinese, si inserisce a pieno titolo la mostra delle sculture appartenenti al lavoro recente di Ivo Soldini. Fra i protagonisti del panorama artistico locale, da sempre attivo sul territorio cantonale, Soldini, dopo un esordio in campo pittorico, dalla metà degli anni settanta avvia un’instancabile ricerca in ambito scultoreo.

L’artista sperimenta inizialmente contrapposte modalità figurative, che vedono alternarsi uno stile classico-naturalistico a stilemi informali ed espressionisti, per proseguire poi le sue indagini nel solco di queste ultime correnti. Alle prime realizzazioni, sculture di piccolo e medio formato, si affiancano, già dagli anni ottanta, opere monumentali, che contraddistinguono in modo particolare la sua recente produzione. Al centro della sua riflessione è da sempre la figura umana e con il tempo si delinea sempre maggiormente l’interesse portato alla sua indagine psicologica. La tensione esistenziale si palesa, oltre che attraverso le profonde lacerazioni inferte alle superfici, nell’energia che scaturisce dai volumi: slanciati verticalmente, stagliati diagonalmente, in torsione o in compatti blocchi monolitici.

Esposizione
Il lavoro scultoreo di Soldini è presentato in questa rassegna in due spazi espositivi caratterialmente distinti, suddivisi fra il Parco di Villa Saroli e la sua serra, e le corti esterne dell’antistante Banca del Gottardo. Oggetto principale della mostra sono una quindicina di sculture di grandi dimensioni, allestite nella verdeggiante ambientazione del parco e tre gruppi monumentali collocati sullo sfondo a carattere più urbano dei vani della facciata della Banca del Gottardo. Completano l’esposizione una decina di opere di piccolo e medio formato visibili nella serra.

Nel Parco di Villa Saroli sono presentati i principali temi che contraddistinguono l’ultima produzione dell’artista. Tra di essi spiccano le evocative e imponenti Figure verticali, i rigidi corpi in precario equilibrio degli Inclinati, i monolitici gruppi di figure, che spostano l’interrogativo esistenziale, già presente nei primi due soggetti, dalla sfera individuale a quella sociale. Sono inoltre presenti le grandi Teste senza volto, che riconducono a una dimensione più introspettiva, ma pur sempre correlata alla questione focale di ricerca della verità, espressa dall’artista in tutte le sue realizzazioni.

Per la prima volta sono esposte le Figure sedute, che, seppure vicine, paiono isolate, e rivolgendo lo sguardo all’orizzonte sembrano interpellarsi sulla condizione umana e il suo divenire. Nelle opere che si stagliano sullo sfondo della Banca del Gottardo spicca una fra le testimonianze dell’ultimissima produzione dell’artista, il monumentale gruppo intitolato Caos, le cui figure emergenti con potenza dal suolo rimandano proprio all’ interrogativo sull’origine di ogni cosa. L’allestimento permette alle singole opere di esternare la propria carica espressiva e al contempo, grazie alla reciproca interazione, di creare un momento di tensione nel dialogo fra le parti, sprigionando una generale e dirompente forza vitale. Fra le opere più recenti, si segnala inoltre la presenza, nella serra, delle figure femminili dalle forme più morbide, ma altrettanto eloquenti.

Catalogo
Il catalogo che accompagna la mostra, in versione italiana, tedesca e inglese, edito dalla Città di Lugano, sarà presentato successivamente. La pubblicazione è composta da circa 100 pagine ed è corredata dalla riproduzione a colori di tutte le sculture in mostra. Sono inoltre presenti alcune immagini riferite alla realizzazione delle opere dell’artista, in bianco e nero e in formato ridotto. Il catalogo comprende un saggio critico di Flaminio Gualdoni e un’introduzione di Cristina Brazzola. La sezione dedicata agli apparati, curata da Cristina Brazzola, include la biografia dell’artista, l’elenco delle esposizioni personali e collettive, nonché le referenze bibliografiche.

Per Ivo Soldini
Dal saggio in catalogo di Flaminio Gualdoni

“Soldini [...] è, si sente, non solo e non tanto scultore moderno, ma anche e soprattutto interprete di una modernità ben consapevole del proprio retaggio, delle proprie radici profonde.
La figura monumentale, ridotta a schemi essenziali di volumi le cui shapes geometriche si incastonano nel modulo antropomorfo, si erge con valenza di totem, di arcaica scultura d’umore sacrato per la quale può valere, come agl’inizi dell’arte umana, il valore di “sostituto d’assenza”. [...]

Soldini aggredisce e dissolve, dei volumi, l’ansia di perfezione e di disegno spaziale in favore di una fisiologia forte della superficie: che è scavata da agonistiche linee incise, inasprita dal brulicare di impurità che rapprendono la luce e la spandono, abbassata, quasi a involverla nella respirazione elaborante del corpo.
Si pensa, allora, a Fritz Wotruba, a Marino Marini e, attraverso le lezioni del grande informale come quelle di Germaine Richier e Kenneth Armitage, a quella, somma, di Alberto Giacometti. [...]

Egli ragiona, dunque, sul classico, ma parimenti su esperienze come la scultura dell’espressionismo tedesco, e sulla congiuntura controversa che, in ambito surrealista, riporta a letture delle arti primitive in chiave di sacro antropologico [...].

Da quei ragionari, da quelle prove, Soldini deduce una possibilità ancora necessitata di statua. Ne ha prosciugato, negli anni, i valori essenziali. La verticalità e lo stare, la ieraticità implicita nelle dimensioni eccedenti la proporzione umana e l’interno canone di forma-nucleo compressa e come implodente, quasi concentrata a sottrarsi all’antagonismo della luce e dello spazio. [...]

[...] il lavoro tutto degli ultimi anni di Soldini, conferma che egli ha ripreso il phylum genetico della scultura la quale, con ferma inattualità, s’interroghi sulle proprie ragioni più che sui modi, sul valore e il senso possibile [...].

[...] le sue opere, collocate negli spazi urbani, con essi collidono rivendicando la propria alterità definitiva, in forza di discontinuità e di introversione. [...]

Non sono forme nello spazio, sono corpi dello spazio: che lo convocano e lo introiettano, duri, ossosi, nel fremere della loro pelle aspra e feroce. Non sono affermazioni di bellezza ma domande rivolte, con lucidità definitiva, al senso.”

Inaugurazione 30 marzo 2007

Parco di Villa Saroli
Corti esterne della Banca del Gottardo - Lugano
Orari: martedì – venerdì 10-11 e 12-18; sabato 12-18
Ingresso: libero

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Ivo Soldini
dal 29/3/2007 al 8/9/2007

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