Acquerelli. Luminosita' e rarefazione portano insite sulla ruvidezza del foglio le tracce dell'umano e del suo tempo: la partitura dello spazio, la tenue scelta cromatica, l'intermittenza delle parole.
Acquerelli
L'arte di Mangiaterra da sempre è impasto leggero di idea e segno, di pensiero e
aereo cromatismo, come per affrancatura dal peso di una terrestrità che -pur
accettata e portata nel nome- attende l'esito imprevisto e imprevedibile
d'un'apertura verticale. Perché l'uomo è il livello della natura che si fa
coscienza, desiderio, grido di liberazione.
Anche in questi acquerelli di ampio respiro, la ratio agisce sottotraccia a
indicare possibili modelli di una sostenibile leggerezza dell'essere che non elimini
la realtà, ma la trasfiguri in un rarefatto bagno di luce.
Luminosità, rarefazione portano insite sulla ruvidezza del foglio le tracce
dell'umano e del suo tempo: la partitura dello spazio, la tenue scelta cromatica,
l'intermittenza delle parole -la cui forma in lettere reca, pur senza pesi culturali
ingombranti, la memoria storica di avanguardie protonovecentesche-.
Alba Mattino Giorno Lucente: sono le parole del novello Adamo, i termini non
simbolici ma programmatici di un anelito morale di rinnovamento: un nuovo inizio, il
nitore dell'aria come pulizia di sguardo e di impegno riaffermato. E, insieme,
parole atte a situare in un tempo senza tempo -il quando non si dà, si attende- il
momento di una definitiva epifania.
Quindi la corona degli astri, testimoni alti dell'evento, la cui presenza dilata
all'infinito la tensione umana di rinnovamento. E' l'armonica melodia delle sfere
che incorpora il grido d'attesa dell'uomo e lo scioglie in canto.
In questo lucore stupefatto d'aria e d'acque cosmiche, si rovescia la prospettiva
vuota del montaliano Forse un mattino andando: qui non il nulla e il terrore da
ubriaco, ma l' anticipo lucente del tutto. E non nei termini d'un panismo immemore e
anonimo, quanto di una volontà sempre presente dell'io d'esserci e goderne, come la
persistenza delle parole sul foglio testimonia: in Mangiaterra la dichiarazione
d'intenti diventa conseguente chiarità d' immagine, luce rappresa nell'opacità
della carta.
E' l'alba, è il mattino dell'attesa rivelazione, quando cadrà il muro d'ombra e
l'Essere sarà un abbraccio d'infinito fulgore. E' la luce nuova e sorprendente dopo
il lavacro del diluvio, i cieli nuovi e terra nuova per un uomo chiamato a
riconoscere definitivamente i nomi delle cose: Alba Mattino Giorno Lucente. Bruno Cantarini
Bruno Mangiaterra è nato a Loreto nel 1952. Negli anni dello studio pratica
frequentemente artisti e critici d'arte contemporanea e nel contempo effettualizza
il suo lavoro ed espone alle prime mostre. Fin dal 1973, studente all'Accademia di
Belle Arti di Urbino, lavora ininterrottamente presentando il proprio lavoro in
rassegne culturali personali e collettive. Vive e lavora nelle Marche a Loreto ( An
).
E' docente di Discipline Pittoriche presso l'Istituto d'Arte "E. Mannucci " di Ancona,
Ha curato numerose rassegne di Arte Contemporanea per Enti e Istituzioni.
Inaugurazione sabato 14 aprile ore 18,00
L'Idioma Centro d'Arte
Via delle Torri, 23 - Ascoli Piceno
Orario: feriali 18-20, festivi: 10.30-12