Centre Culturel Francais
Torino
via Pomba 23
011 5157511 FAX 011 540220
WEB
Luce di pietra
dal 11/4/2007 al 30/5/2007
dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20 ; sabato dalle 10 alle 13

Segnalato da

Centre Culturel Francais




 
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11/4/2007

Luce di pietra

Centre Culturel Francais, Torino

Guy Limone e Xavier Veilhan, che da anni usano la luce come mezzo espressivo, espongono due loro installazioni luminose. Il primo ha recentemente realizzato una serie di tubi fosforescenti, mentre il secondo attua una pratica 'iperpop' della rappresentazione, che consiste nell'impiego di soggetti comuni (animali, automobili, oggettistica quotidiana) e nella loro paradossale mutazione in oggetti ambivalenti.


comunicato stampa

Guy Limone e Xavier Veilhan

La Direttrice del Centre Culturel Français, Sabrina Grassi-Fossier, ha invitato due artisti francesi, Guy Limone e Xavier Veilhan, che da anni usano la luce come mezzo espressivo; al Centre saranno ospitate due loro installazioni luminose. Guy Limone ha recentemente realizzato una serie di tubi fosforescenti, (Green Tokyo- Red Fès, Le jaune qui monte dans le monde) all’interno dei quali sono inserite le foto di varie città.

Il Centre Culturel Français ha ospitato l’artista in residenza nel mese di febbraio 2007 per scattare immagini di Torino allo scopo di produrre una nuova opera nell’ambito di questa serie. Il suo progetto artistico consiste quindi nella presentazione di cinque neon già realizzati e delle produzioni eseguite a Torino.

Il Tableau lumineux, n°1, les Hommes Nus di Xavier Veilhan, (opera proveniente dalla collezione del Fonds National d’Art Contemporain) è l’installazione di un quadro luminoso, una trama composta da migliaia di lampadine con un dispositivo elettrico ed elettronico e alluminio; all’interno di questo insolito telaio viene proiettato un film muto a ripetizione. Ogni lampadina diffonde un’informazione, come pixel ingranditi, attraverso le differenze d’intensità luminosa.


Si tratta della prima di una serie di nove opere che si è ormai conclusa. Ogni film, misto di scene astratte e figurative, è racchiuso in una macchina. Il quadro luminoso funziona come una “lampada che diffonde immagini”, più che come uno schermo. La potenza massima è di 10 000 watt, e ad ogni immagine corrisponde un’onda di calore di diversa intensità. Il processo di visione varia a seconda della distanza dello spettatore rispetto all’opera. La visione è un’esperienza tanto fisica quanto cerebrale.

Gli artisti

Guy Limone, nato nel 1958, vive e lavora a Parigi e a Marrakech.
“Il colore è la mia regola di base”, afferma Guy Limone, che si considera pittore prima di tutto, anche se la sua opera raramente passa attraverso i medium tradizionali della pittura. Il colore giallo è una costante del suo lavoro e l’artista dichiara che questo è sufficiente per definire il suo progetto artistico, la sua attitudine verso il mondo dell’arte. Infatti il giallo beneficia, secondo lui, di uno statuto particolare, “propagando le sue virtù nella comunicazione e nella decorazione, eppure mai adoperato nell’arte”. Per Limone l’impiego assiduo dei colori, il giallo in primis, conduce su un terreno che egli ama definire utopico.


Xavier Veilhan, nato a Lione nel 1963, vive e lavora a Parigi.
Il suo lavoro si iscrive in una tendenza dell’arte degli anni Novanta, una pratica “iperpop” della rappresentazione che consiste nell’impiego di soggetti comuni (animali, automobili, oggettistica quotidiana) e nella loro paradossale mutazione in oggetti ambivalenti, passaggio che offre allo spettatore nuove esperienze percettive. Recentemente, egli ha realizzato i Tableaux lumineux ed alcuni cortometraggi, come il Film del Giappone o Drumball, nei quali continua ad interrogarsi sul rapporto con l’immagine, mediante diversi supporti rappresentativi.

Inaugurazione 12 aprile 2007

Centre Culturel Francais
via Pomba 23 - Torino
Ingresso libero

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