Galleria Il Bulino Artecontemporanea
Una mostra dedicata ad Albers, protagonista dell'astrazione pittorica del XX secolo e della ricerca analitica sul colore. Viene presentata una selezione di opere realizzate dall'artista tedesco tra gli anni '40 e gli anni '70 che documentano alcune delle tappe del percorso di semplificazione del linguaggio pittorico e delle sperimentazioni cromatiche.
Mostra personale
"Si dovrebbe imparare che uno stesso colore
produce innumerevoli possibilità percettive"
Josef Albers, Interazione del colore
Giovedì 19 aprile 2007 alle ore 18:30, la Galleria Il Bulino artecontemporanea
inaugura il rinnovato spazio espositivo con una mostra dedicata a Josef Albers, indiscusso protagonista dell'astrazione pittorica del XX secolo e
della ricerca analitica sul colore. In mostra verrà presentata una selezione
di opere realizzate dall'artista tedesco tra gli anni Quaranta e gli anni
Settanta. Si tratta di lavori che documentano alcune delle tappe essenziali
del percorso di semplificazione del linguaggio pittorico e delle
sperimentazioni cromatiche, perseguiti da Albers durante la sua lunga carriera
di artista e di teorico. Dalle opere in bianco e nero, espressioni mentali
allo stato puro, in cui l'opera si evolve dal piano alla linea per simulare il
volume, si passa agli studi sulle Variants (Varianti) fino al nucleo di
dipinti appartenenti alla serie Homage to the Square (Omaggio al quadrato), la
sua serie più nota, iniziata nel 1950. Con gli Omaggi al quadrato, Albers
inaugura il grande spettacolo cromatico della sua pittura ottenendo i
risultati più maturi dei propri studi sulla percezione visiva e
sull'interazione tra i colori. In questo ciclo pittorico "il colore totale
diventa emanazione di spazio interno e esterno con interrelazioni azzardate e
sollecitanti a forte suggestione psichica, fino a giungere più tardi a minimi
spostamenti dei registri timbrici". (G. Alviani)
Maestro del fare e del vedere, l'attività di Josef Albers fu sempre diretta
alla ricerca dell'oggettività ottica e della sua verificabilità fenomenica,
dando i mezzi e producendo gli esempi necessari per poter sviluppare e
acutizzare la percezione visiva. Già negli anni Venti, dopo gli studi al
Bauhaus di Weimar e l'incarico di maestro al Bauhaus di Dessau, il lavoro di
Albers si caratterizza per la chiarezza metodologica espressa in ogni campo da
lui affrontato, dalla progettazione di mobili e oggetti d'uso, alla
tipografia, alla didattica, alla pittura, all'intervento in architettura,
oggettivando al massimo il procedimento ideativo. Albers puntualizzò, con una
posizione di ricerca dogmatica, il problema dell'arte intesa come scienza, e
ne dimostrò i postulati, segnando cosi una strada maestra e stimolando a
percorrerla in maniera sempre più analitica. Egli ha dato a quest'arte un
ruolo e un valore scientifico basato sull'allargamento del campo del
percettibile e sulla verificabilità delle soluzioni date ai problemi.
Le sue teorie, riassunte nella pubblicazione Interazione del colore
(Interaction of Colour, 1963), e l'intensa attività di insegnante prima al
Bauhaus tedesco e, a partire dagli anni Trenta negli Stati Uniti, hanno
esercitato grande influenza su generazioni di pittori americani fino agli anni
Settanta, gettando in particolare le basi dell'Op Art.
In occasione della mostra sara' pubblicato un catalogo edito da Edizioni Il
Bulino con un testo di Getulio Alviani, già curatore dell'importante
monografia edita nel 1988 da l'Arca edizioni, London-Milano.
Josef Albers (Bottrop, Ruhr 1888 - New Haven, Connecticut 1976), pittore,
designer, insegnante e teorico. Dopo aver studiato pittura a Berlino, Essen e
Monaco di Baviera, nel 1920 entra nel Bauhaus di Weimar e, a partire dal 1922,
l'istituzione gli affida la creazione di una vetrina. Nel 1925, quando il
Bauhaus si trasferisce a Dessau, diventa maestro della scuola. Nel 1933, a
seguito della repressione nazista e la chiusura del Bauhaus, Albers emigra
negli Stati Uniti dove accetta l'incarico di docente prima al "Black Mountain
College" in North Carolina, e nel 1950 la nomina di direttore del Department
of Design presso la Yale University a New Haven, nel Connecticut, ritirandosi
dall'insegnamento nel 1958. Nel 1961 lo Stedelijk Museum organizza una sua
retrospettiva e due anni dopo esce il libro Interaction of Color, edito dalla
Yale University Press. Nel 1971 Josef Albers riceve l'onore di essere il primo
artista vivente a cui viene dedicata una retrospettiva dal Metropolitan Museum
of Art di New York.
Ufficio Stampa
Alan Santarelli
alan.santarelli@gmail.com
Inaugurazione: giovedì 19 aprile 2007 alle ore 18:30
Galleria Il Bulino artecontemporanea
Via Urbana 148 - Roma
Orario: da martedì a sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 16:00 alle 19:30, esclusi festivi