Alice Brunello
Meta Grgurevic
Irene Hopfgartner
Federica Montesanto
Morena Schiffo
Paola Simeone
Collettiva. Attraverso sguardi e prospettive differenti, le artiste che partecipano alla mostra indagano la complessita' dei rapporti umani, recuperando ricordi, messaggi, simboli e vibrazioni profonde del loro e del nostro vissuto.
Collettiva
Nella società attuale la difficoltà a relazionarsi si manifesta
anche nei legami più intimi. I rapporti affettivi sono fragili e
conta soltanto il soddisfacimento del piacere personale. Il senso
d’incertezza e d’inadeguatezza che viviamo quotidianamente è
sempre più opprimente. Per gestire questo malessere ricerchiamo la
nostra identità non nella collettività di appartenenza, ma negli
stili di consumo. Il corpo e il luogo, strettamente legati al vissuto
quotidiano, tendono ad essere sempre più indefiniti. Il corpo, in
particolare, diventa un recettore in grado di provare emozioni a
comando, attivate da stimoli esterni. Un eccesso di avvenimenti e
informazioni affollano il nostro presente dando luogo ad un
paradosso: l’iper-comunicazione si traduce in mancanza di
comunicazione. Viviamo esperienze preconfezionate, mentre le
relazioni individuali e sociali sono sempre più precarie. Affetti,
interessi, amori, ogni legame è un possibile business, da ogni
emozione si può ricavare un profitto. Così come gli oggetti hanno
perso la loro durata per essere continuamente sostituiti da altri,
anche le emozioni e gli affetti sono incerti e superficiali.
Attraverso sguardi e prospettive differenti, le artiste che
partecipano alla mostra indagano la complessità dei rapporti umani,
recuperando ricordi, messaggi, simboli e vibrazioni profonde del loro
e del nostro vissuto. Nelle loro ricerche il recupero del valore
originario delle relazioni personali di appartenenza e di empatia con
gli oggetti stessi si contrappone alla caducità delle cose e alla
superficialità dei legami personali.
Alice Brunello (Mestre - Ve - 1981) si concentra sull’intimità,
lavorando sul corpo e sui ritratti. I ricordi di legami sinceri e
innocenti si materializzano sulle sue stampe privilegiando atmosfere
famigliari e affettive, ma anche realtà create e immaginate per
ritrovare le emozioni più autentiche. Meta Grgurevič (Ljubljana -
Slovenia - 1979) si muove nel campo del sociale, le sue armi sono
l’ironia e l’umorismo. La leggerezza che accompagna i suoi lavori
non rende però meno profondi i temi che affronta. Tra sogno e favola,
i personaggi che inventa diventano simboli e pupazzi da manipolare in
un gioco dove tutto è possibile. Irene Hopfgartner (Brunico - Bz -
1986) affronta la complessità delle relazioni interpersonali, il
rapporto tra intimità-estraneità. Concentrandosi sulla comunicazione-
interazione, costruisce e decostruisce il messaggio, isolandone un
elemento, il più forte, il più carico di significato, svelando il
gioco di superficialità e profondità insito in tutti i tipi di
rapporti relazionali. Federica Montesanto (Padova 1985) si concentra
sulla comunicazione emozionale dell’oggetto, sul suo legame profondo
con chi lo ha posseduto. Raccogliendo una serie di elementi,
meticolosamente etichettati e numerati, fa rivivere la sua eroina
attraverso le vibrazioni che gli stessi possono trasmettere.
L’artista mette in scena una vita e una morte, recuperando il valore
simbolico dell’oggetto come portatore di significato.
La mostra Intimità-Estraneità è parte del Progetto Accade,
iniziativa realizzata con il contributo della Regione del Veneto –
Assessorato alle Politiche sociali, Volontariato e Non Profit.
Ispirato alla ricerca del filosofo contemporaneo Giorgio Agamben, sui
concetti di “Stato di emergenza” e di “Stato di eccezione”, il
progetto ACCADE intende creare una maggiore sinergia tra istituti
pubblici come l’Accademia e gli spazi espositivi privati.
Partendo dal presupposto che l’attenzione del pubblico generico e
degli appassionati d’arte, quando si posa su Venezia, sembra
concentrarsi unicamente sulla grande manifestazione de La Biennale,
il progetto ACCADE, al contrario, insiste sull’idea che il “fare
arte in città” non riguarda soltanto il breve periodo della
kermesse internazionale, poiché agisce a più livelli investendo
sulle nuove forze creative.
Di conseguenza l'obiettivo del gruppo di curatori e del progetto
stesso è dare la possibilità a giovani artisti dell’Accademia
veneziana di esporre in alcune importati gallerie della città.
In tal senso si intende quindi far leva sulle gallerie che
propongono, tra l’altro, arte innovativa e sperimentale, mentre
l’Accademia - oltre all’insegnamento - ricopre con sempre maggiore
efficacia il ruolo storico di centro attrattore e propulsore di idee
e azioni.
Inaugurazione: sabato 21 aprile alle ore 18,30
Françoise Calcagno Art Studio
Campo del Ghetto Novo 2918 - Venezia
Ingresso gratuito