Diverse sedi
Spoleto (PG)

Zone
dal 20/4/2007 al 5/5/2007
(Palazzo Collicola): tutti i giorni, ad esclusione del martedì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00

Segnalato da

Antonella Manni




 
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20/4/2007

Zone

Diverse sedi, Spoleto (PG)

Evento multidisciplinare di arti visive, video, danza e teatro con opere di Julian Janowski, Amy M. Hoch e Rachele Caputo. Il percorso espositivo, ideato e coordinato da Roberta Taddei e' in collaborazione con Offucina Eclectic Arts.


comunicato stampa

Arti visive – video – danza - teatro

A cura di Roberta Taddei

Sabato 21 aprile alle ore 17,30 presso le sale della Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto (via Loreto Vittori, 11) verrà inaugurato “ZONE”, evento multidisciplinare di arti visive, video, danza e teatro con opere di Julian Janowski, Amy M. Hoch e Rachele Caputo. Il percorso espositivo, ideato e coordinato da Roberta Taddei in collaborazione con Offucina Eclectic Arts, verrà introdotto da Italo Tomassoni ed Emidio De Albentiis.

L’evento, che si protrarrà fino a domenica 6 maggio, è patrocinato dal Comune di Spoleto e sostenuto dal La MaMa E.T.C. di New York, dal La MaMa Umbria International, da Sarah Kornfeld, produttore esecutivo del BVNW Group di San Francisco e da Ilaria Bulgari. Concepito come una struttura itinerante, dopo questa prima tappa a Spoleto, sarà riproposto tra il 2007 e il 2009 a Perugia, Foligno, Roma, Berlino, Wroclaw, Varsavia, New York (probabilmente anche a Napoli, Londra, Parigi).

L'assunto centrale posto in modo implicito dai creatori delle Zone è l'esplorazione del problema fondativo della struttura circolare del tempo e della memoria, che in questa mostra determina una nuova teatralità delle diverse forme espressive usate dai tre artisti: ed è proprio all'inedita teatralità dell'evento che Italo Tomassoni dedica il saggio critico introduttivo del catalogo, mentre ad Emidio De Albentiis, professore di Storia dell'Arte all'Accademia di Belle Arti di Perugia, è affidata l'analisi stilistico-formale delle opere esposte.

Amy M. Hoch, Rachele Caputo e Julian Janowski, sono tre artisti molto diversi tra loro per formazione culturale, linguaggio espressivo e provenienza geografica, ma accomunati dallo stesso interesse nei confronti dell'incerto fenomeno di unioni e di divisioni ''proporzionali'' che caratterizza l'odierna condizione umana. Si tratta di un largo contesto esistenziale, senza puntualizzazioni di particolari orientamenti politici o ideologici.

Amy M. Hoch, pittrice, scultrice e creatrice di installazioni newyorkese, espone in Italia per la prima volta e presenterà una nuova versione di ''Mitosis: Formation of daughter Cells'', ovvero di un'installazione multimediale su larga scala commissionata nel 2004 dal Beall Center for Art and Technology, Irvine, CA. Grazie ad un uso particolarissimo di pittura, scultura e tecnologie digitali l'artista indaga la natura enigmatica della memoria umana e di quella contenuta nel codice genetico. In questo modo ricrea un ambiente quotidiano e metaforico al tempo stesso, dove il visitatore - attivando a sua insaputa dei sensori nascosti nelle pareti /scultura - viene coinvolto simultaneamente nella visione proiettata, in punti e in modi diversi, della fase di divisione cellulare (mitosi) dei cromosomi, quando il DNA si distribuisce nelle cellule figlie determinandone la struttura.

Allo stesso tempo, l’artista coinvolge il pubblico nell'ascolto di dialoghi a cinque voci scritti dalla stessa Amy Hoch con un formidabile stile poetico/tecnico che accosta versi di Rumi a termini propri della microbiologia e della neuroscienza il cui tema conduttore è la sofferta ricerca della collocazione esistenziale e mnemonica di ciascun personaggio. I testi sono letti e interpretati da attori professionisti del calibro di Wallace Shawn e Deborah Eisenberg.

Rachele Caputo, danzatrice e coreografa italiana, presenterà una rielaborazione, creata apposta per i locali della Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, del suo spettacolo ''La Zona'' ispirato al film Stalker di Andrej Tarkovskij: in un territorio liminare - di confine - dove l'ignoto è assunto come dimensione fondamentale, la memoria topografico-cosmogonica dello Stalker sembra l'unica istanza di salvezza.

Julian Janowski, artista di origine polacca, esporrà alcuni lavori che rappresentano una continuazione ideale di quelli già esibiti all'Ex Museo Civico di Spoleto in occasione della mostra Senza Confini .
Saranno visibili tre installazioni, di cui la prima è formata da tre monumentali strutture circolari che suggeriscono il mondo esterno, dove l'entrata potrebbe essere rischiosa e l'uscita potrebbe richiedere un atto di ribellione. I quadri, esposti in un'altra sala, rappresentano invece il mondo interiore dove luci, ombre linee e superfici si integrano in combinazioni illimitate. Il cortometraggio evoca la situazione dell’abbandono come memento.
Nello spettacolo ''Ghost Trio'' di Samuel Beckett - diretto e interpretato da Julian Janowski e che sarà presentato al Teatrino delle Sei come parte integrante dell'evento ''Zone'' - l'azione si sviluppa in una camera spoglia nella quale l'oggetto più importante, e allo stesso tempo più misterioso, è una cassetta. Lo spettacolo si conclude con un breve supplemento, aggiunto da Julian Janowski, ispirato alla piéce ''L'ultimo nastro di Krapp '' dello stesso S. Beckett.

Catalogo in mostra, a cura di Italo Tomassoni ed Emidio De Albentiis.

Inaugurazione sabato 21 aprile, ore 17.30, Galleria Civica d'Arte Moderna, via Loreto Vittori, 11

Due sedi

Palazzo Collicola
Via Loreto Vittori, 11
Orario: tutti i giorni, ad esclusione del martedì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Spoleto
Ingresso libero

Teatrino delle Sei
Piazza della Signoria
Spoleto
Ingresso libero

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